Ennesima ed ultima fumata nera per l’elezione del presidente della Repubblica in Grecia. Il Parlamento non ce l'ha fatta. Ora si sciolgono le camere e si affacciano nuove elezioni politiche. Tonfo della Borsa di Atene. Tsipras mira al governo del Paese
Stevan Dojčinović è caporedattore del Centro per il giornalismo investigativo in Serbia (CINS) e autore del libro Šarić, dove vengono messe in luce le sconvolgenti connessioni politiche di Darko Šarić, uno dei baroni europei della cocaina
Decine di migliaia di armeni hanno ormai abbandonato la Siria. Alla fine di settembre la distruzione della chiesa di Deir al-Zor, memoriale del genocidio, ha inferto un nuovo duro colpo alla comunità. Il quartiere di Nuova Aleppo, ad Ashtarak
A distanza di nove anni dall'introduzione della legge sui media in Croazia, le redazioni hanno improvvisamente adottato gli statuti di autoregolamentazione. È avvenuto solo dopo la riduzione dell'Iva concessa dal governo ai gruppi editoriali. Eppure la condizione dei giornalisti croati non è migliorata
A Zenica, in Bosnia centrale, centinaia di cittadini hanno manifestato contro l'amministrazione dell'ArcelorMittal, l'acciaieria considerata responsabile dell'intollerabile livello di inquinamento atmosferico raggiunto in città. Intervista
Il centenario della Prima guerra mondiale, un'occasione per guardare al Novecento. Un breve saggio contenuto nel catalogo della mostra "L'Europa in guerra. Tracce del secolo breve"
A una settimana dalle presidenziali in Croazia, i sondaggi prevedono un testa a testa tra i due grandi favoriti: Ivo Josipović e Kolinda Grabar-Kitarović. Ma l’outsider Ivan Sinčić è determinato ad andare fino in fondo. Nostra intervista
Una campagna elettorale sporca e giocata a colpi bassi, tanto da offuscare del tutto i programmi elettorali. Quattro i candidati: oltre al presidente uscente Ivo Josipović e alla principale rivale Kolinda Grabar Kitarović, il 24enne Ivan Sinčić e Milan Kujundžić di Alba croata
La nuova tregua in Donbass sembra reggere, gli obici a nord di Donetsk tacciono, da qualche giorno non si registrano vittime mentre la città continua la propria ricerca della normalità. Intanto le banche sono senza soldi, le pensioni non sono pagate da mesi e nei centri di distribuzione del cibo per i poveri le file sono sempre più lunghe
L’occupazione del cinema Zvezda di Belgrado da parte di un gruppo di giovani registi, attori e studenti della settima arte ha aperto un dibattito sui processi di privatizzazione delle sale cinematografiche e sul ruolo della cultura in Serbia
La Rete delle donne della Croazia ha recentemente protestato in centro a Zagabria in favore del diritto all'aborto. Il quotidiano Novosti ha incontrato l'attivista Rada Borić
La notte del 14 dicembre una trentina tra giornalisti, direttori di produzione, sceneggiatori, ecc. sono stati fermati dalla polizia con l’accusa di “far parte di un’organizzazione terroristica armata”. Cosa vi è dietro quest'azione duramente criticata dalla comunità internazionale?
Il Consiglio dell'UE ha accolto la proposta anglo-tedesca per ridare vita al percorso europeo della Bosnia Erzegovina. Terza e ultima puntata dell'analisi di Osservatorio
La corruzione sistematica nel mondo dei media, la sparizione di un giornalismo al servizio dei cittadini. Secondo la professoressa Sandra Bašić Hrvatin serve un cambiamento. Intervista raccolta da H-Alter, nostro media partner del progetto Safety Net for European Journalists
Il Consiglio dell'UE ha accolto, nella riunione dei ministri degli Affari Esteri di lunedì 15, la proposta anglo tedesca per ridare impulso al percorso europeo della Bosnia Erzegovina. L'analisi di Osservatorio
Diritti violati, esclusione, povertà. La Slovenia non è un paese per vecchi. Lo constatano le Nazioni unite che hanno allertato il governo sloveno sulla situazione degli anziani nel paese
Non è il primo e non sarà l'ultimo. L'arresto di Kadhija Ismayilova, giornalista investigativa azera, si inserisce in una lunga serie di azioni per mettere a tacere attivisti e giornalisti critici nei confronti del regime di Aliyev. Mentre i difensori dei diritti umani internazionali alzano la voce, i governi tacciono
Quasi un terzo dei lavoratori rumeni lavora in nero ed emergono reti fraudolente sempre più specializzate nel nascondere al fisco ingenti capitali. Una rassegna