Secondo l'azero Xalq Cəbhəsi, Mosca ha commesso un grave errore nel riconoscere Abkhazia e Ossezia del Sud, che potrebbe avere conseguenze sulla stabilità interna della Federazione. Appello alla CSI
L'analisi di Enes Cansevər, opinionista del quotidiano azero Zaman, sulla crisi nel Caucaso e sulle opportunità per una soluzione del conflitto turco-armeno. Nostra traduzione, seconda parte
I recenti sviluppi della crisi georgiana, col riconoscimento di Abkhazia e Ossezia del Sud da parte di Mosca, hanno ricevuto grande attenzione dai media albanofoni, sia in Kosovo che in Albania. Evidenziate molte differenze e qualche analogia, con un occhio a quanto succede a Mitrovica
La Turchia cerca di mantenere un ruolo di mediazione nella delicata crisi caucasica. Consapevole dei propri interessi in gioco e del bisogno di fonti energetiche, Ankara propone una "piattaforma per la stabilità e la collaborazione caucasica"
La posta in gioco del conflitto russo-georgiano, il rischio di guerra fredda e il nuovo scenario regionale dopo il riconoscimento di Ossezia e Abkhazia. Intervista a Francesco Strazzari, docente di relazioni internazionali
Dissidi scuotono la chiesa serba in Kosovo. Da una parte il vescovo di Raška e Prizren Artemije, dall'altra i monaci del monastero di Dečani, che rigettano il tentativo di esautorare la propria dirigenza. Il conflitto arriva di fronte al Sinodo di Belgrado
Le democrazie occidentali sono caratterizzate dall'opposizione tra la sinistra e la destra. I due campi dispongono ciascuno di un insieme coerente di valori e di riferimenti, ma cosa significa in Albania questo dualismo? L'analisi di Fatos Lubonja
Enes Cansevər, opinionista del quotidiano azero, Zaman, con la metafora degli scacchi rilancia la preoccupazione del suo paese per la questione energetica dei tre paesi chiave: Azerbaijan, Georgia e Turchia
Kim Mehmeti, scrittore e giornalista albanese di Macedonia, fa un bilancio a 360 gradi su situazione politica, rapporti tra le comunità macedone e albanese e sul delicato sviluppo politico all'interno di DUI e DPA a sette anni dalla firma degli accordi di Ohrid
Trip hop, break beat e Velahavle. Intervista a Samir Hodović, bassista e frontman, e Armin Hujić, chitarrista. Dalle prime registrazioni durante l'assedio di Sarajevo alla produzione britannica di Kemal Okan
Le reazioni di analisti serbi e internazionali alla notizia del riconoscimento di Abkhazia ed Ossezia del Sud arrivato ieri da parte delle autorità di Mosca. Le conseguenze per la Serbia e per il Kosovo. Nostra traduzione dal quotidiano belgradese "Blic"
Il decalogo di Srdjan Dizdarević, presidente del Comitato Helsinki per i diritti umani della Bosnia Erzegovina, per uscire dalla crisi politica, sociale ed economica in cui il Paese si trova dalla fine della guerra. Seconda parte del dossier sulla sinistra nei Balcani
La cooperazione decentrata porta in Serbia la quarta edizione di Umbria Jazz Balcanic Window. Lo sviluppo locale, l'economia e il turismo partono dalla cultura
L'analisi del quotidiano Vremja Novostej sul riconoscimento da parte russa dell'indipendenza di Abkhazia e Ossezia del Sud. Le possibili conseguenze a livello regionale e internazionale
Sarajevo, la forza della tradizione e la sperimentazione di nuovi linguaggi lontano dalle semplificazioni del mercato occidentale: incontro con Damir Imamović, leader del Trio più famoso della nuova scena musicale bosniaca
Il conflitto russo-georgiano sulla stampa azera. Solidarietà per il vicino, sul cui territorio passa l'importante oleodotto che collega Azerbaijan e Turchia, e preoccupazione per la pace nella regione
La nozione di sinistra nei Balcani dopo il disastro degli anni '90. Il gattopardismo delle élite comuniste, l'assenza dei sindacati, la sfida delle privatizzazioni e del percorso europeo. Il ruolo della società civile. Prima parte
"L'indipendenza del Kosovo è in armonia con il diritto internazionale?" È la domanda che la Serbia ha deciso di rivolgere, previa approvazione da parte dell'Assemblea generale dell'Onu, alla Corte Internazionale di Giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite
Oltre 100.000 rifugiati a Tbilisi, dove il governo ha requisito 650 edifici. Gori è ancora una città fantasma. 30.000 rifugiati in Ossezia del Nord. La cronaca della nostra corrispondente
A Mostar tre media pubblici in lingua croata rischiano la chiusura. L'ultimo statuto della città, infatti, impedisce che vengano finanziati con fondi pubblici dei media che hanno una dichiarata inclinazione nazionale