Kosovo, elezioni amministrative 'test' per gli accordi con Belgrado

4 luglio 2013

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Con una breve nota, diffusa martedì 2 luglio, l'ufficio della presidente Atifete Jahjaga ha annunciato che le prossime elezioni amministrative in Kosovo si terranno domenica 3 novembre. 

Secondo la Jahjaga, le elezioni, che per la prima volta dal 1999 dovrebbero tenersi su tutto il territorio kosovaro, rappresentano “un segnale importante per i propri cittadini, che rafforza l'integrità territoriale e la sovranità del Kosovo”.

Le elezioni locali del prossimo novembre saranno di certo un'importante cartina di tornasole per valutare il grado di implementazione dei recenti accordi di normalizzazione dei rapporti tra Kosovo e Serbia, su cui si basa il recente invito dell'UE a Belgrado ad aprire formalmente i negoziati di adesione nel gennaio 2014, ma anche la firma dell'Accordo di Stabilizzazione e Associazione con Pristina, primo passo del percorso europeo del Kosovo.

A votare nella cornice del contesto legale e costituzionale kosovaro, infatti, sono invitati anche i serbi che vivono nella regione a nord di Mitrovica, che hanno sempre respinto l'autorità di Pristina e che nel 2009 hanno boicottato in massa le elezioni organizzate dalle istituzioni kosovare (nelle enclave del sud si registrarono alcune migliaia di votanti), eleggendo invece i propri sindaci all'interno delle cosiddette “strutture parallele” controllate e finanziate da Belgrado.

Gli accordi tra Serbia e Kosovo prevedono però tra le altre misure proprio lo smantellamento di tali strutture, in cambio di un'autonomia rafforzata per la comunità serba in Kosovo.

Nonostante la posizione di Belgrado, che ha ribadito il proprio fermo appoggio agli accordi, i serbi del Kosovo settentrionale hanno già detto esplicitamente “no” alle elezioni, minacciando un nuovo boicottaggio.

“Al momemento, la nostra posizione è quella di non partecipare alle elezioni […] e non credo que questa possa cambiare, visto che esiste una decisione a livello della quattro municipalità [serbe del nord] che non possiamo ignorare”, ha dichiarato a Radio Europa Libera Dragiša Vasić, presidente della municipalità di Leposavić.

Arrivare ad ad una soluzione di compromesso è importante per l'UE, ma soprattutto per il governo serbo guidato da Ivica Dačić, consapevole che la strada europea di Belgrado passa sempre e comunque da Kosovo. I mesi che ci separano dal 3 novembre mostreranno se questa è a portata di mano.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Racconta l'Europa all'Europa