Romania, scontro sul fotovoltaico
19 luglio 2024
Il Presidente romeno Klaus Iohannis ha rimandato in Parlamento la legge n° 255/2024, che era stata approvata dalla Camera dei Deputati nell’ultima seduta prima della pausa estiva. La legge obbligherebbe le famiglie che hanno installato o intendono installare impianti fotovoltaici a dotarsi anche di batterie per l’accumulo dell’energia prodotta in eccesso. Le batterie finora non erano obbligatorie, e l’energia in eccesso poteva essere direttamente immessa nella rete.
Secondo le associazioni dei prosumer (consumatori che sono anche produttori di energia), con questo provvedimento lo stato ha decretato che “non vuole l’energia dei prosumer”. Criticano la legge per i modi in cui è stata approvata – molto rapidamente e, dicono, senza che i parlamentari fossero davvero consapevoli dell’impatto delle misure previste – e perché l’obbligo di installare le batterie si applicherebbe anche in modo retroattivo. L’installazione sarebbe interamente a carico degli stessi consumatori-produttori, che dovrebbero ora investire alcune migliaia di euro non solo per l’acquisto delle batterie in sé ma anche per riadattare i loro impianti.
PressOne ha intervistato Dan Pîrșan, presidente dell’Associazione dei consumatori e delle comunità energetiche romene. Secondo lui, la nuova legge nasce su impulso dell’ACUE, la Federazione romena dei produttori e distributori di energia, intenzionata a limitare il progressivo aumento del numero di consumatori-produttori nel paese. In effetti, la legge imporrebbe loro maggiori oneri e limiterebbe la quantità di energia che riescono a immettere nella rete nazionale. Tuttavia, secondo Pîrșan proprio una diffusione su larga scala delle batterie per l’accumulo dell’energia andrebbe a rendere le famiglie ancora più indipendenti: se dovesse entrare in vigore, la nuova legge potrebbe finire, senza volerlo, per colpire proprio le tradizionali aziende produttrici di energia.
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