Abkhazia e Ossezia del Sud, anniversario di guerra visto dalla Russia
8 agosto 2013
Un'indipendenza giusta, che però non ha portato né particolari vantaggi né svantaggi alla Russia, e un parallelo ritorno di simpatia nei confronti della Georgia. Questi, in sintesi, i risultati di un'indagine del centro di ricerche sociali “Levada” condotta alla vigilia del quinto anniversario della breve guerra russo-georgiana dell'agosto 2008, che portò al riconoscimento dell'indipendenza di Abkhazia e Ossezia dalla Georgia da parte di Mosca.
La maggioranza degli intervistati interpellati dal centro “Levada”, ritiene oggi che Abkhazia e Ossezia del Sud abbiamo pieno diritto ad essere indipendenti, col 42 e 43 percento (la prima cifra si riferische all'Abkhzia, la seconda all'Ossezia).
A ritenere che debbano tornare a far parte della Georgia sono invece soltanto il 9 e 7 percento. Il 29 e 30 percento degli intervistati sostengono l'integrazione delle due repubbliche, riconosciute oggi come indipendenti da cinque paesi a livello globale, all'interno della Federazione Russa. Sorprendentemente, più di un russo su quattro è convinto che le due repubbliche facciano già parte integrante della Russia.
Rispetto ai risultati della politica del Cremlino nell'area, metà degli intervistati ritiene oggi che il riconoscimento dell'indipendenza delle due repubbliche non abbia portato alla Russia né particolari vantaggi né svantaggi. Il 25 percento ritiene che ci siano stati soprattutto effetti positivi, l'11 percento negativi.
Interessante l'atteggiamento del pubblico nei confronti del “nemico” georgiano. Il 48 percento degli intervistati esprime un'opinione positiva nei confronti della Georgia: si conferma così una progressiva “normalizzazione” dell'immagine del paese in Russia. Nel 2011 a guardare con simpatia alla Georgia era appena il 37 percento, percentuale già salita al 42 percento nel 2012.
LINK: Левада-Центр, Kommersant