Abdul-Khalim Sadulayev, il successore di Maskhadov, ucciso dalle forze russe e cecene ad Argun
Di Enrico Piovesana per PeaceReporter
Sabato mattina le milizie collaborazioniste cecene di Ramzan Kadyrov assieme alle forze speciali dei servizi segreti russi (Fsb) hanno localizzato e ucciso in combattimento il leader della guerriglia indipendentista islamica cecena, Abdul-Khalim Sadulayev, il giovane ex mullah di Argun succeduto alla guida dei ribelli all'ex presidente ceceno Aslan Maskhadov, ucciso dalle forze speciali russe l'8 marzo 2005.
L'uccisione di Sadulayev non cambierà nulla
E proprio nei pressi di Argun, cittadina 30 chilometri a ovest di Grozny, il "presidente Sadulayev" - com'era chiamato dai ceceni - è stato rintracciato, sembra grazie a una soffiata di un suo collaboratore che lo ha "venduto" al nemico. Il primo ministro ceceno filo-russo, Ramzan Kadyrov, ha dichiarato che l'uccisione di Sadulayev significa la "decapitazione virtuale" dei boeviki, come vengono chiamati i ribelli ceceni. Ma lo stesso presidente ceceno filo-russo, Alu Alkhanov, ha invece commentato la notizia affermando che "Sadulayev non contava nulla tra i ribelli" e che quindi "la sua morte non avrà nessun impatto sulla situazione in Cecenia".
Era un fantoccio di Basayev e Umarov
Probabilmente Alkhanov ha ragione. Mentre il predecessore di Sadulayev, il moderato e diplomatico Maskhadov, era considerato da tutti i ceceni un simbolo della loro nazione e della loro resistenza contro l'invasione russa - in quanto presidente legittimamente eletto nel 1997 (nel breve periodo d'indipendenza della Cecenia compreso tra le due guerre) e deposto dai russi al momento dell'invasione del 1999 -, il giovane e radicale mullah che gli è succeduto non ha mai rappresentato nulla per i ceceni. Non solo perché si trattava di un personaggio quasi sconosciuto fino all'anno scorso, ma perché tutti in Cecenia hanno sempre saputo che si trattava di un fantoccio messo lì dai veri nuovi capi della guerriglia cecena: i due fanatici integralisti islamici Shamil Basayev e Doku Umarov.
Doku Umarov sarà il nuovo capo della guerriglia
A conferma di ciò, un particolare che desta sospetti su chi sia stato a "vendere" Sadulayev ai russi e ai loro alleati. Proprio pochi giorni fa, curiosa coincidenza, Sadulayev aveva designato Doku Umarov, "vice presidente", come suo successore.
Umarov, 40 anni, ex ingegnere petrolifero, dal 2002 comandante delle forze ribelli del Fronte sud-occidentale, è l'alter ego del folle Basayev e come lui sostenitore del terrorismo contro i civili russi in risposta al terrorismo di Stato russo contro i civili ceceni (posizione sempre osteggiata da Maskhadov) e di un progetto non di indipendenza nazionale cecena (proprio della "vecchia guardia" nazionalista e laica), ma di instaurazione di Emirato islamico in tutto il Caucaso russo settentrionale, comprendente Cecenia, Daghestan, Inguscezia, e Cabardino-Balcaria (la nuova linea poi adottata da Sadulayev). Secondo i servizi segreti russi, Umarov sarebbe in stretto contatto con la rete di al-Qaeda e avrebbe
addirittura guidato, in prima persona, il commando terrorista ceceno che nel settembre 2004 compì la tragica azione della scuola di Beslan. Nonostante Umarov abbia poi condannato quell'operazione.