Cresce la tensione nelle relazioni tra Georgia e Russia in merito alla questione delle repubbliche secessioniste di Abkhazia e Ossezia del Sud

07/05/2008 -  Maura Morandi*

Lunedì 20 aprile un aereo da combattimento russo avrebbe abbattuto un velivolo da ricognizione georgiano che volava sull'area di conflitto.

Il Colonnello David Nairashvili, Comandante delle forze aeree georgiane, ha affermato che il velivolo telecomandato e senza equipaggio a bordo sarebbe stato colpito da un aereo da combattimento russo MIG-29. A sostegno dell'ipotesi, le autorità georgiane hanno fatto circolare una sequenza video che sarebbe stata registrata da una telecamera a bordo del velivolo prima che quest'ultimo fosse colpito. Il filmato mostra un aereo mentre spara un missile nella direzione del velivolo spia e dopo alcuni secondi lo schermo si fa bianco. Nessun segno identificativo, però, sarebbe visibile sull' areo che ha sparato il missile.

Il 18 aprile il de facto vice Ministro della difesa dell'Abkhazia, Gari Kupalba, aveva dichiarato che le forze aeree abkhaze avevano abbattuto un aereo-spia georgiano mentre conduceva "un volo di ricognizione sulle aree di Ochamchire e Gali". In risposta il Ministro georgiano per la reintegrazione, Temur Yakobashvili, aveva detto che gli Abkhazi "non hanno le capacità per abbattere questo tipo di velivoli".

Il Colonnello Nairashvili ha aggiunto, inoltre, che le registrazioni radar in mano alle forze aeree georgiane mostrano che un MIG-29 è partito dalla base militare di Gudauta in Abkhazia e dopo l'abbattimento del velivolo georgiano è volato al di là dei confini della Federazione Russa.

L'incidente della settimana scorsa ha dato un ulteriore slancio negativo alle già tese relazioni tra Tbilisi e Mosca, dopo la decisione resa nota verso la metà di aprile da parte russa di voler stabilire relazioni ufficiali con Sukhumi e Tskhinvali e la ferma reazione di disapprovazione del governo georgiano.

In un discorso televisivo il Presidente Mikheil Saakashvili ha affermato che il presunto attacco aereo da parte russa è un "inequivocabile atto di aggressione internazionale" e che "la Georgia è vittima di un trattamento assolutamente irresponsabile e illegale".

Saakashvili ha annunciato, inoltre, di aver chiamato al telefono il Presidente russo Vladimir Putin e di avergli chiesto "l'immediato ritiro dell'atto con il quale si dichiara di voler stabilire legami con le regioni secessioniste e di smettere di attaccare la Georgia". Saakashvili ha definito i fatti delle ultime settimane "una non provocata aggressione contro la sovranità territoriale della Georgia" ed ha aggiunto che la decisione di stabilire legami ufficiali con Abkhazia e Ossezia del Sud da parte russa "è una legalizzazione dell'annessione di una parte considerevole del territorio georgiano". Nel corso della conversazione telefonica, invece, Putin si sarebbe detto sorpreso che la Georgia stia conducendo voli sull'Abkhazia "con propositi militari".

Ma il Presidente georgiano ha assicurato che nonostante le azioni provocatorie intraprese dalla Russia, l'unica risposta di Tbilisi sarà quella "di offrire più iniziative di pace". "La Georgia ha un piano di pace, un piano di pace senza precedenti, che trova il supporto unanime della comunità internazionale" ha aggiunto Saakashvili, ribadendo che "la Georgia non ha bisogno di disordini e ostilità. Ma dobbiamo dire al mondo intero che la Georgia non tollererà mai la riduzione dei suoi territori".

Nel corso di una conferenza tenutasi alla fine dello scorso mese di marzo il Presidente Saakashvili aveva illustrato una serie di nuove proposte per la risoluzione del conflitto in Abkhazia, dicendosi convinto che "non ci sono problemi che noi e gli abkhazi non possiamo risolvere attraverso le negoziazioni". Il neo-confermato Presidente, inoltre, aveva aggiunto che "autonomia illimitata, ampio federalismo e rappresentanza molto seria negli organi governativi centrali della Georgia - tutto questo verrà garantito, con il sostegno dei garanti internazionali" all'Abkhazia.

I principali punti del piano proposto dal governo di Tbilisi prevedono l' ampia rappresentanza politica per gli abkhazi negli organi governativi centrali, incluso il nuovo posto di vice Presidente della Georgia che verrebbe occupato da un abkhazo e il diritto di veto legislativo in relazione allo statucostituzionale dell'Abkhazia e alle tematiche relative alla cultura, linguaggio, eticità abkhazi.

E' previsto inoltre lo stabilimento di una zona economica libera congiunta nell'area di Gali, incluso il porto di Ochamchire, garanzie internazionali dell'autonomia abkhaza e l'offerta alla Russia di aiuto per mediare una risoluzione pacifica del conflitto. "L'unica cosa che non è sul tavolo" ha sottolineato il Presidente "è la disintegrazione della Georgia".

In occasione della presentazione del piano di pace, inoltre, il governo georgiano si era appellato al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon perché intraprenda una minuziosa revisione dell'attuale processo di pace e ad una sua eventuale riforma radicale.

In seguito alla diffusione della notizia dell'incidente aereo, il portavoce del Dipartimento di Stato americano Sean McCormack ha espresso in un comunicato propria preoccupazione degli Stati Uniti per l'abbattimento del velivolo georgiano affermando che "tali incidenti aumentano le tensioni, contraddicono lo spirito del processo intrapreso dal Gruppo degli amici delle Nazioni Unite e rischiano di destabilizzare l'intero Caucaso. Chiediamo a tutte le parti di intraprendere serie discussioni al fine di raggiungere una soluzione politica durevole, incluso impegnandosi nelle recenti proposte di pace fatte dal Governo della Georgia". Il rappresentante degli Stati Uniti ha aggiunto che "ribadiamo il nostro fermo sostegno alla sovranità della Georgia e all'integrità territoriale e siamo preoccupati per la presenza di un velivolo di tipo MIG-29 nello spazio georgiano senza autorizzazione da parte della Georgia e per l'uso di armi da parte di questo velivolo al fine di abbattere un aereo da ricognizione georgiano disarmato".

In una dichiarazione congiunta Stati Uniti, Inghilterra, Francia e Germania hanno chiesto alla Russia di "revocare o non implementare" la sua recente decisione di aumentare i legami con le autorità de facto nelle regioni secessioniste della Georgia. Nella dichiarazione, inoltre, i quattro paesi, che insieme alla Russia compongono il Gruppo degli amici della Georgia del Segretario Generale delle Nazioni Unite, "ribadiscono il loro impegno per la sovranità, l'indipendenza e l'integralità territoriale della Georgia".

Anche i governi di Estonia, Lituania e Polonia hanno espresso il loro sostegno alla Georgia. Il Parlamento estone ha adottato una dichiarazione nella quale si critica severamente i recenti passi intrapresi da Mosca in territorio georgiano. Il Presidente polacco Lech Kaczynski e il Presidente lituano Valdas Adamkus hanno annunciato la loro intenzione di visitare presto Tbilisi e hanno espresso il loro sostegno morale alla Georgia nel suo confronto con la Russia.

*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell'articolo sono da attribuirsi unicamente all'autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell'UNHCR