Un'inchiesta, ripresa dalla stampa albanese, mette a nudo dati e cifre relative all'emigrazione, rivelando i cicli del fenomeno e l'enorme potenzialità delle rimesse degli emigrati. Nostra traduzione
Di Denisa Xhoga, Metropol, 22 novembre 2005
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Marjola Rukaj
Gli albanesi sono dei grandi risparmiatori, ogni famiglia risparmia mediamente 5.390 euro all'anno. Da 12 anni, il 20 per cento della popolazione albanese si sposta continuamente facendo dell'Albania uno dei paesi con la più alta percentuale di emigrazione a livello mondiale.
Nel periodo aprile-maggio 2005 è stata effettuata un'inchiesta sugli emigrati albanesi, regolari ed irregolari, lavoratori stagionali in Grecia, in Italia e nel Regno Unito perché questi paesi accolgono il 94 % dell'emigrazione albanese. Nel contempo nelle aree rurali e urbane di Korça, Kukes, Elbasan, e Shkoder (rispettivamente a Nord-Est, Nord, centro e Nord-Ovest del paese) sono state condotte delle inchieste su un campione di oltre 1004 famiglie aventi almeno un componente della famiglia che lavora all'estero.
Rispecchiando il processo di maturazione del ciclo d'emigrazione molti emigrati hanno scelto di far ricongiungere le loro famiglie nei paesi d'accoglienza. In Italia il 55,6% degli emigrati è ricorso a questa pratica.
In Grecia i settori principali d'occupazione per gli emigrati maschi sono l'edilizia per il 59% e l'agricoltura per il 21%. In Italia i settori principali per l'emigrazione maschile sono l'edilizia 43%, l'industria 19 % e i servizi 16%. Mentre per l'emigrazione femminile lo sbocco principale risulta in entrambi i paesi il settore casalingo. Nel Regno Unito, l'edilizia e i servizi sono i due settori più frequenti per gli uomini, rispettivamente per il 33% e il 32% mentre per le donne il settore dei servizi pare essere il più favorito per il 66%. Il 75% degli emigrati dispone di un conto corrente. Gli studi mostrano che gli emigrati albanesi hanno una forte propensione al risparmio; con un livello medio annuale di circa 5.390 euro per famiglia. Il 75% degli emigrati ha un conto in banca nei paesi di residenza sul quale versa i propri risparmi.
E' stato ampiamente apprezzato il ruolo delle rimesse degli emigrati quale fattore importante per la sopravvivenza economica del paese, dal momento che il rapporto percentuale tra le entrate degli emigrati e il PIL colloca l'Albania in cima alla lista dei 20 paesi che producono più emigrazione. Le rimesse degli emigrati sono notevolmente superiori agli investimenti diretti dall'estero, all'aiuto economico straniero o alle esportazioni. Lo studio conferma che le rimesse degli emigrati hanno un ruolo importante anche nel contenimento della povertà. Per molte famiglie l'emigrazione è uno dei mezzi più pratici per sfuggire alla povertà. Mentre la maggior parte degli emigrati di altri paesi usufruiscono dei servizi bancari nei paesi d'accoglienza , gli albanesi preferiscono maggiormente spedire somme per vie informali (77,4%) a mezzo terzi, e meno per vie formali.
La mancanza dell'estensione e dell'articolazione della mediazione bancaria, la vicinanza geografica con i paesi ospitanti, gli stretti legami familiari e le frequenti visite degli stessi emigrati in Albania rende meno preferibili le vie formali. Il 68,6% degli emigrati spediscono rimesse in Albania. I destinatari generalmente sono i genitori del mittente, le mogli e i figli e in fine fratelli e sorelle ecc. I dati empirici dimostrano che il 39,7 % degli emigrati pensano che ne spediranno di meno nei prossimi anni, il 37,3% pensano che continueranno a spedire con gli stessi ritmi e solo il 24,8 % pensa di aumentare la somma in futuro. Queste conclusioni confermano la convinzione che il ciclo dell'emigrazione e il flusso delle rimesse degli emigrati sono entrati in una fase di maturazione. Paragonato agli anni d'inizio emigrazione, gli emigrati albanesi sembrano trovarsi meglio in termini di assunzione e di entrate nei paesi accoglienti. La maggior parte dei soggetti per entrambe le parti, sia i mittenti sia i destinatari, affermano che l'impiego principale delle entrate riguarda i bisogni della famiglia. In second'ordine vengono considerati la costruzione, la ricostruzione, l'arredamento delle case, e in fine gli investimenti in immobili.
Una cospicua maggioranza (56%) degli emigrati di lungo termine ha dichiarato di voler ritornare a vivere in Albania. I dati forniscono un valore medio del ciclo d'emigrazione pari a 17,6 anni a partire dalla prima esperienza d'emigrazione e 14,6 anni dal momento della regolarizzazione. La propensione al ritorno rispecchia la combinazione di molti fattori sia nel paese di residenza sia in Albania. Basandosi sull'ipotesi che il ciclo d'emigrazione duri 14-18 anni, si potrebbe prevedere che gli emigrati albanesi di lungo termine incominceranno a ritornare nei prossimi anni; e questa tendenza al ritorno aumenterà nel periodo 2010-2015 e in seguito si ridimensionerà. In Italia il 55.6% degli emigrati ha effettuato il ricongiungimento familiare, il 56% desidera rimpatriare, il 77,4% spedisce il denaro per vie informali e per vie bancarie il 22,6%, mentre la durata media dell'emigrazione è di 17 anni. Si prevede che i rientrati importino 10 miliardi di euro di risparmi. Questa pianificazione è importante in quanto questa categoria di emigrati può potenzialmente fornire un importante capitale finanziario, umano e sociale che potrebbe assumere un ruolo decisivo nello sviluppo socio-economico del paese.
Le previsioni indicano che gli emigrati di lungo termine avranno accumulato una quantità di risparmio di 10 - 15 miliardi di euro. Tra questi soggetti il 38,15 % ha espresso l'intenzione di ritornare ed investire in Albania. Questo implica entrate di 4,75 - 5,38 miliardi di euro, pari all' 86,9% - 98,5% del prodotto interno lordo albanese per l'anno 2003. Applicando un coefficiente medio di 1,8 questi risparmi rappresentano un potenziale prodotto interno lordo aggiuntivo (prodotto dalle rimesse degli emigrati) tra gli 8,55 - 9,68 miliardi di euro.
"Fiera dell'emigrazione"
L'Organizzazione Internazionale della Migrazione, IOM, in collaborazione col governo albanese, ha promosso una "Fiera dell'emigrazione" per sostenere il perseguimento degli obiettivi della "Strategia Nazionale per la migrazione e il piano nazionale sulla migrazione". L'iniziativa è stata finanziata dal programma CARDS dell'UE, IOM e ILO. Il ministro del Lavoro, delle questioni sociali e delle pari opportunità, Koço Barka ha inaugurato la promozione delle pubblicazioni nell'ambito della Strategia Nazionale sull'Emigrazione. Altresì ha avuto luogo un seminario sulla registrazione degli emigrati albanesi dove è stato proposto di redigere un registro dello stato civile per gli emigrati per facilitare la loro partecipazione elettorale e l'accesso ai servizi presso le ambasciate e i consolati all'estero.
La seconda sessione di questa rassegna mirerà ad analizzare il ruolo delle rimesse degli emigrati in base agli studi su questo tema. Il ministro dell'Economia, del Commercio e dell'Energetica, Genc Ruli, il ministro delle Finanze, Ritvan Bode, in collaborazione col Governatore della Banca d'Albania, Ardian Fullani, si concentreranno sulle modalità d'impiego delle rimesse da parte degli emigrati e sulla loro incisione nell'economia del paese.