Sia la resistenza che l'amministrazione filorussa di Grozny hanno nuove leadership. Il profilo del nuovo governo Kadyrov e della guerriglia del dopo Basaev
Di: Mayrbek Vachagaev*, Chechnya Weekly, 29 marzo 2007 (titolo originale: New Faces on Both Sides of the Frontlines")
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Maddalena Parolin
Recentemente in Cecenia si sono verificati diversi importanti avvicendamenti ai vertici, sia tra i membri del movimento di resistenza che nel governo filorusso della repubblica.
Nominando Ramzan Kadyrov come presidente, Vladimir Putin ha dimostrato di essere fedele alla politica di "cecenizzazione" e il nuovo designato Kadyrov non ha nemmeno atteso di ricevere ufficialmente l'incarico per iniziare a nominare i membri della sua amministrazione.
Non c'è stata alcuna vera sorpresa, dal momento che tutte le nomine erano basate sulla fedeltà personale allo stesso Kadyrov. Detto questo, c'è però un caso che merita di essere notato. Hussein Dzhabrailov è stato nominato inviato speciale a Mosca, con il grado di ministro, nonostante negli ultimi sei mesi abbia ricoperto l'incarico di vice primo ministro (Regnum, 12 marzo). Si tratta di una retrocessione di funzioni per un ceceno molto noto che, nelle intenzioni di Mosca, avrebbe dovuto cambiare sensibilmente la composizione dell'amministrazione di Ramzan Kadyrov. La nuova posizione, che non prevede molta responsabilità, è per Dzhabrailov un modo per seguire i propri affari economici a Mosca, ed è piuttosto una forma di "esilio onorevole" che un segno del rispetto di Kadyrov.
La questione principale è l'enorme pubblicità che ha circondato l'arrivo di Dzhabrailov in Cecenia e la sua decisione di "lasciare i suoi affari negli Emirati Arabi Uniti per essere utile al suo paese" (www.strana.ru, 17 ottobre 2006). A differenza di molti degli individui che circondano Ramzan Kadyrov, Hussein Dzhabrailov è sempre stato completamente indipendente. Non ha bisogno di intascarsi il denaro che Mosca invia per finanziare la ricostruzione della repubblica. Non solo è indipendente economicamente: possiede anche una propria visione della Cecenia che non si adatta ai piani di Kadyrov. E' troppo istruito ed intelligente per non vedere che le azioni della "pedina di Mosca" sono semplicemente una facciata per una dittatura al di fuori della legge. Tutte le vittorie economiche di oggi sono risultati dovuti alla durezza e non ad un abile governo dell'amministrazione di Kadyrov. Con la partenza di Dzhabrailov, tale amministrazione viene lasciata completamente priva di persone con una significativa esperienza professionale nell'ambito della gestione economica, politica o amministrativa.
Hussein Dzhabrailov potrebbe aver deciso di andarsene quando si è reso conto di non essere gradito in Cecenia e che non poteva realizzare i suoi progetti sotto il regime Kadyrov. Si tratta di una frattura rilevante nell'amministrazione di Kadyrov, all'interno della quale la celebrità di Mosca non è riuscita a trovarsi uno spazio. Inoltre, è probabile che Dzhabrailov non sia solo. Recentemente Kadyrov ha riunito una conferenza di uomini d'affari ceceni di base a Mosca e tentato di convincerli a rientrare in Cecenia ed investire nella repubblica, ma l'impresa ha attratto un solo personaggio di rilievo: Abubakar Arsamakov. Questo ha iniziato ad apparire sempre più di frequente in Cecenia, ma attualmente è alla ricerca dei fratelli rapiti (www.gazeta.ru).
Un altro tipo di nomina è quella fatta recentemente nella leadership del movimento di resistenza ceceno. A quasi otto mesi dalla morte di Shamil Basaev, Dokka Umarov, designato all'inizio come sostituto di Basaev, ha finalmente scelto il proprio potenziale successore (www.gazeta.ru). Nell'importante posizione è stato nominato Supyan Abdullaev.
Anche se non c'è bisogno di discutere l'intera biografia di Abdullaev, va notato un aspetto della sua vita: è originario dello stesso villaggio, famiglia e clan di Islam Khalimov (che fu una delle persone più influenti nel Partito di Rinascita Islamica durante gli inizi degli anni '90, prima del crollo dell'Unione Sovietica), e assieme a Islam e Isa Umarov fu uno di padri fondatori del movimento salafita nel Caucaso settentrionale1.
Dopo la prima guerra cecena, Supyan Abdullaev prese il grado di colonnello e in seguito alla nomina di Islam Khalimov come ministro degli interni nel 1997, divenne suo vice. Entrambi lasciarono il ministero dopo lo scontro armato a Gudermes tra i salafiti e i sostenitori di Aslan Maskhadov, il 15 luglio 1998. Come conseguenza, Abdullaev si è poi mantenuto distante dalla politica ed era notoriamente una figura marginale.
Durante la seconda guerra cecena, Supyan entrò nelle file della resistenza dall'inizio e nonostante fosse un membro di una jamaat, rimase fedele ad Aslan Maskhadov. Noto per le sue maniere calme e riflessive Abdullaev non prese mai parte ad alcuna disputa interna e verso la fine del conflitto raggiunse il livello di brigadiere generale.
Divenne poi capo di una jamaat e infine comandante di un fronte e membro del governo Maskhadov (www.newsru.com, 5 agosto 2004).
Abdullaev è stato scelto in quanto membro della vecchia guardia che ha iniziato la carriera con Dzhokhar Dudaev. Pur non essendo una figura di primo piano al tempo, il suo impegno con la resistenza risale agli inizi degli anni '90 ed oggi sono rimasti in pochi ad avere fatto esperienza di entrambe le guerre cecene. Per questo motivo Dokka Umarov lo avrebbe scelto tra il gruppo di compagni che sono stati in stretto contatto con lui per quasi venti anni.
Ma questa non è l'unica ragione per la nuova posizione di Abdullaev. Il leader del movimento di resistenza cecena capisce che Supyan ha una influenza significativa sui salafiti, che sono uno dei gruppi più organizzati tra le jamaat del Daghestan. Si tratta di una preoccupazione importante per Umarov, dal momento che la jamaat "Shariat" del Daghestan recentemente ha seguito le orme di quella di Karachai creando il proprio sito web. Si tratta di una spaccatura significativa dai tempi di Aslan Maskhadov e Abdul-Khalim Sadulaev, quando tutte le jamaat erano unite nell'utilizzare i servizi del portale internet "Kavkaz-Center" controllato da Movladi Udugov.
Entrambe le nomine recenti possono essere lette come indicatori di un cambiamento della situazione in Cecenia. Quella di Hussein Dzhabrailov è un segno di debolezza del Cremlino, dal momento che un uomo che avrebbe dovuto cambiare l'atmosfera a Grozny è stato rimosso rapidamente dalla città.
La nomina di Supyan Abdullaev, dall'altro lato, è indicativa di un rafforzamento e dei tentativi di correggere la situazione originata dalla morte di Sadulaev e Basaev nell'estate 2006. Si tratta di una mossa che intende migliorare la posizione di Dokka Umarov, dal cui comando apparentemente conservatore ci si aspetta qualche tipo di azione militare decisiva, per mostrare di essere ancora abile come comandante e di avere qualità all'altezza dei suoi predecessori.
(1) Il teip clan Tsadarkhoi è un clan ceceno di origine daghestana. Un gruppo etnico daghestano chiamato Tsydarin esisteva all'epoca dell'Imam Shamil, quando si è spostato e stabilito nella regione di Shali e nei villaggi di Khatuni e Makhety
*Mayrbek Vachagaev è dottorando in Scienze Sociali all'Università di Parigi. E' autore del libro "Chechnya in the 19th Century Caucasian Wars"