"Dalla Rivoluzione delle Rose alle Elezioni parlamentari 2008" è il tema dell'incontro tra Mart Laar, Consigliere economico del Presidente georgiano, e il Parlamento Europeo. Vera Cavallin ha seguito l'evento

06/03/2008 -  Anonymous User

Di Vera Cavallin. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il Parlamento Europeo di Bruxelles ha ospitato martedì 4 marzo, Mart Laar, ex-Primo Ministro Estone ed attuale Consigliere economico di Saakashvili, Presidente della Georgia.

Invitato dal Partito Popolare Europeo, Laar ha aperto il dibattito con una veloce ricostruzione storica dell'identità georgiana dalla proclamata indipendenza del 1918 alle ultime elezioni tenutesi nel gennaio scorso. Ha ricordato al pubblico presente che la Georgia non ha mai vissuto lunghi periodi di indipendenza - pur vantando una forte tradizione nazionalista - essendo stata parte integrante dell'impero zarista prima e Repubblica socialista sovietica poi, appena tre anni dopo l'indipendenza raggiunta nel primo dopo Guerra.

Risulta quindi comprensibile, sostiene Laar, che vi siano degli ostacoli alla creazione di una società democratica come la si può concepire in Europa occidentale. La Georgia , come molte altre ex-Repubbliche sovietiche, è vittima di una corruzione dilagante che compromette buona parte dello sviluppo potenziale del Paese. Secondo la World Bank questa Repubblica rientrava fino a qualche anno fa tra i Paesi più corrotti al mondo. Miglioramenti si sono registrati dopo la Rivoluzione delle Rose nel 2003, ma non ancora sufficienti a considerare risolto il problema.

Il processo di liberalizzazione delle imprese che Saakashvili appoggia da anni ha favorito uno sviluppo economico tale da rafforzare il Paese, creando indirettamente nuovi fondi per sostenere la lotta alla corruzione.
Oggi inoltre sembra che la popolazione civile percepisca con maggiore responsabilità quegli obblighi fiscali, quali il pagamento regolare delle tasse, che permettono di sperare in un aumento della legalità nel Paese.

" E' necessario che la Georgia aumenti la produzione e che esporti i propri beni all'estero, rafforzando legami politici tramite nuove direttive commerciali basate proprio sull'esportazione" sottolinea Laar. " In questo modo, arricchendo il Paese, si può pensare ad allontanare lo spettro della corruzione".
Sebbene sia la stessa classe dirigente ad essere molto spesso sotto accusa.

Il progetto di riforme in campo economico dev'essere interpretato come segno positivo e costruttivo in relazione ai futuri rapporti con Europa e Nato. I Georgiani infatti ambiscono tanto all'UE quanto alla NATO. Ed avere un partner forte e libero aiuterebbe l'Europa a "by - passare" la Russia per quanto riguarda i rifornimenti energetici dalla quale la Comunità Europea dipende.

Il messaggio chiave dunque di Laar è "riforme".
Sono stati fatti errori in passato, ed è impossibile che in una fase di ricostruzione totale del Paese tutto sia limpido e chiaro, tiene a chiarire il Consigliere di Tbilisi.
Ancora non si riesce a garantire sempre all'intero Paese acqua potabile ed elettricità. Il tasso di crescita della disoccupazione rimane alto: dal 4.6% calcolato a dicembre 2007 si è passati al 5.3%, gennaio di quest'anno. L'inflazione, allo stesso modo, sta raggiungendo livelli preoccupanti.

Da un lato quindi la riforma economica, basata su liberalizzazioni e spinte a favore di maggiori investimenti all'estero. Dall'altro la ricerca di soluzioni immediate per risolvere il problema della disoccupazione. Si ricordi, precisa Laar, che all'interno delle statistiche nazionali sul lavoro, buona parte degli "impiegati" è rappresentata da semplici lavoratori indipendenti che vivono di sussistenza. Si tratta cioè di agricoltori che lavorano la propria terra per sopravvivere e niente più.

Dall'analisi della situazione interna del Paese si passa poi a questioni quali il Kosovo e i conflitti congelati, temi trattati purtroppo in maniera molto marginale. Laar ribadisce l'impossibilità per la Georgia di riconoscere il Kosovo, viste le spinte separatiste in Ossezia del Sud e Abkhazia.
"Questo però non preclude che l'attitudine di Saakashvili nei confronti delle pretese ossete e abkhaze sia tollerante. Non ci sarà mai una risposta militare a tali problematiche", conclude il Consigliere, " sebbene le migliaia di rifugiati georgiani scappati da Ossezia del Sud e Abkhazia ne prendano in considerazione l'utilità".

Infine, un brevissimo commento è stato rilasciato in merito alle elezioni di gennaio. Secondo Laar, l'opposizione non ha saputo sfruttare l'apertura al dialogo della classe al governo durante la campagna elettorale, chiudendosi in un rifiuto alla cooperazione. " Il ruolo di chi non è alla maggioranza dev'essere quello di capire l'importanza del dibattito, cercando il dialogo."

Al termine della conferenza l'impressione è stata quella di un incontro inconcludente e parziale. Nessuna nota a margine è stata fatta sui presunti brogli elettorali o sul caso di censura alla televisione Imedi. L'immagine della Georgia come "miracolo locale" regge quando si parla a non addetti ai lavori, ma vacilla di fronte a chi ha seguito da vicino le ultime vicende.