In Ossezia del Sud ci sono attualmente due presidenti diversi. Il primo persegue l'idea dell'indipendenza, mentre il nuovo arrivato dichiara che il futuro della regione è all'interno della Georgia. La comunità internazionale per il momento non si pronuncia
Di Sopho Bukia*, Kurta, per IWPR, 1 febbraio 2007 (titolo originale: "South Ossetia's Other President")
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Carlo Dall'Asta
Il quartier generale dell'ultimo arrivato tra i presidenti del Caucaso è un edificio senza pretese nel villaggio di Kurta, nell'Ossezia del Sud.
Questo palazzo, fino ad una settimana fa attorniato dal fango e dalla neve disciolta, ospita il "governo alternativo" dell'Ossezia del Sud nonché il suo presidente alternativo, il trentasettenne Dmitry Sanakoyev. Il territorio retto dal presidente è minuscolo. Kurta è uno dei quattro villaggi georgiani in quella parte dell'Ossezia del Sud rimasta sotto il controllo di Tbilisi dopo che il resto della regione si è separato de facto dalla Georgia, dopo il conflitto del 1990-92.
Nel novembre scorso il leader politico Eduard Kokoity, presidente in carica dell'Ossezia del Sud, è stato rieletto in una consultazione che la comunità internazionale si è rifiutata di riconoscere. Contestualmente si è votato un referendum che ha riaffermato la volontà indipendentista dei cittadini dell'Ossezia del Sud.
Contemporaneamente però altre elezioni - anch'esse non riconosciute - si sono tenute nella parte sotto controllo georgiano dell'Ossezia del Sud, ed hanno avuto come esito l'elezione dell'ex ministro della Difesa Sanakoyev e la riaffermazione, da parte di questo gruppo di votanti, della volontà di tornare a far parte della Georgia.
Questo doppio voto ha cambiato lo scenario politico nella disputa sull'Ossezia del Sud, anche se nessuno ancora sa con certezza quali ne saranno le conseguenze. Le stime sulla consistenza della popolazione dell'Ossezia del Sud variano dai 30.000 agli 80.000 abitanti. Di questi circa un terzo vive nella parte georgiana del territorio.
Kurta è a soli cinque minuti di strada a nord della capitale dell'Ossezia del Sud, Tskhinvali, e c'è il timore che l'istituzione di questo governo alternativo possa portare a episodi di violenza.
Ci sono pochi segni di una presenza armata dentro e intorno a Kurta. Sulla strada per Kurta, IWPR ha incontrato solo due posti di blocco della polizia georgiana, presidiati da tre o quattro agenti. Arrivati nel villaggio, gli unici uomini in armi erano quelli posti a guardia della sede del governo.
Nino, 20 anni, vive a fianco dell'edificio dove si è insediato il governo e dice: "Prima avevamo paura di uscire la sera. Adesso non c'è nulla da temere, vicino a noi ci sono il Presidente e le sue guardie".
A Kurta si avverte un clima di grandi aspettative. Fuori della sede del governo una donna afferma di essere venuta per chiedere al presidente un posto di lavoro per suo figlio. Il palazzo odora di vernice fresca e due donne lucidano un pavimento già splendente.
"Prendono un salario di 200 lari (120 dollari americani) ma, pur di non perdere questo posto, per la stessa somma lavorerebbero giorno e notte", spiega un giornalista del posto.
Sulla porta di uno degli uffici, in tre lingue (georgiano, ossetico e russo), una targhetta recita: "Dmitry Sanakoyev, Presidente dell'Ossezia del Sud".
Sanakoyev capisce il georgiano ma preferisce parlare in russo. Di origini ossete, ha studiato per diventare insegnante, ma la guerra gli ha impedito di intraprendere questa professione. Ha combattuto contro le truppe georgiane durante il conflitto per l'Ossezia del Sud, e in seguito ha ricoperto nel nuovo Stato le cariche di Primo ministro e di ministro della Difesa. Dopo di che, in seguito ad una rottura con l'attuale leader Eduard Kokoity, ha lasciato Tskhinvali portando con sè un considerevole gruppo di sostenitori. La sua famiglia vive attualmente a Tbilisi.
Sanakoyev è un uomo alto e sorridente. Si mostra a disagio quando gli si domanda di Kokoity, e dice di non voler parlare di lui. Un grande televisore a schermo piatto è sintonizzato sul canale in lingua russa Alania, che trasmette da Tbilisi sul territorio dell'Ossezia del Sud.
"Il futuro dell'Ossezia del Sud è in Georgia", afferma con decisione il presidente alternativo. "Solo la Georgia può garantirci legalmente uno spazio. Ed è ora di capire che, per quanto noi desideriamo essere indipendenti, non saremo indipendenti".
Sanakoyev sostiene che la Russia sta manovrando il conflitto unicamente per mettere sotto pressione la Georgia, e non perché le stia a cuore l'Ossezia del Sud. "La comunità mondiale non permetterà mai che l'Ossezia del Sud diventi indipendente, il che significa che noi dobbiamo cercare un'altra strada", dice Sanakoyev.
Argomenta che se l'Ossezia del Sud dichiarerà il suo impegno ad essere parte della Georgia, le autorità georgiane consentiranno a concederle uno status speciale.
Ufficialmente il governo di Kurta non è riconosciuto da Tbilisi, e Sanakoyev sostiene di non aver avuto incontri col presidente georgiano Mikheil Saakashvili.
Dice che gli stipendi erogati dal suo governo, relativamente elevati (i suoi ministri ricevono più di 1.000 dollari al mese), sono finanziati da "sponsor". Ma ci sono pochi dubbi sul fatto che il sostegno economico arrivi da Tbilisi.
Un indizio al riguardo è stata la presenza di Merab Antadze, ministro georgiano per la risoluzione del conflitto, alla cerimonia di insediamento di Sanakoyev.
Antadze ha in seguito dichiarato: "La comunità internazionale dovrebbe tenere in considerazione questa nuova realtà nella regione, ed avviare un dialogo con le autorità de facto di Sanakoyev. Io ho già caldeggiato tale proposta presso la comunità internazionale".
Il governo russo ha risposto condannando Sanakoyev come forza destabilizzatrice, mentre Kokoity ha affermato: "Il governo alternativo sostenuto da Tbilisi mira a dividere il popolo osseta e a far crescere la tensione nella regione".
Alcuni esperti georgiani ritengono che il governo georgiano voglia dimostrare alla comunità internazionale, alla vigilia della decisione sullo status del Kosovo, che l'Ossezia del Sud è divisa e che quindi la sua situazione non è assimilabile a quella del Kosovo.
"È chiaro che questo non è più solo un conflitto tra la Georgia e l'Ossezia, ma un confronto interno alla società osseta, una parte della quale ha dichiarato di voler vivere con la Georgia", ha detto l'esperto di sicurezza David Darchiashvili.
L'esperto del conflitto Paata Zakareishvili ha detto però che Sanakoyev non può propriamente dichiarare di rappresentare la società dell'Ossezia del Sud.
"In realtà, all'interno della società osseta non ci sono fratture", ha detto Zakareishvili. "Questa è una cosa costruita ad arte. Quelli che hanno eletto Sanakoyev sono georgiani che non hanno mai avuto alcun problema con Tbilisi. I problemi di Tbilisi sono con l'altra parte dell'Ossezia del Sud, quella in cui vivono gli osseti, e questa parte è unanime nelle sue vedute sulla Georgia".
In risposta ad una domanda di IWPR sulla propria legittimità, Sanakoyev ha risposto con un'altra domanda: "È legittimo invece il governo di Kokoity, che non riconosce i georgiani che vivono sul territorio dell'Ossezia del Sud?".
I sostenitori di Sanakoyev sottolineano che molti dei 12 ministri del suo governo sono osseti. Alcuni di loro, come i due fratelli Uruzmag e Jemal Karkusov, hanno ricoperto l'incarico di ministro sotto Kokoity, ma hanno poi rotto i rapporti con lui. Jemal Karkusov è stato per un certo periodo in prigione, ed è stato liberato con l'aiuto dei servizi di sicurezza georgiani.
Kokoity ora chiede che i "traditori" siano estradati a Tskhinvali.
I rappresentanti diplomatici internazionali hanno finora evitato di incontrare Sanakoyev o di esprimere un giudizio su di lui. Levan Berdzenishvili, del partito repubblicano, all'opposizione, dice che: "Implementando il progetto di 'governo alternativo' la Georgia non riuscirà né a porre fine al conflitto, né ad ottenere il sostegno della comunità internazionale".
Misha, 22 anni, un osseta originario del villaggio poi trasferitosi a Kurta, dice che gli è stato offerto un posto come guardia del corpo di Sanakoyev. "Lo stipendio è buono ma sono indeciso", sostiene. "Probabilmente dirò di no. Avrei accettato se non fossi stato un osseta. Ho dei parenti a Tskhinvali, loro non capirebbero. E poi chissà quanto durerà questa cosa?", dice.
Ivane, 81 anni, dice scherzando che il suo villaggio ora ha quattro presidenti: "Saakashvili, Sanakoyev, Kokoity, e Putin - che mette il naso anche da queste parti. Il nuovo presidente, Sanakoyev, dice che non vuole la guerra. Ciò significa che è un brav'uomo".
*Sopho Bukia è redattore di IWPR in Georgia