Non solo delocalizzazione di piccole e medie aziende. Ma anche di produzioni cinematografiche. E' una delle nuove frontiere dello sviluppo in Romania. Apripista sono stati Nicole Kidman e Jude Law con il film dal loro interpretato Ritorno a Cold Mountain
Action! Guardi gli intensi paesaggi del film Ritorno a Cold Mountain e pensi di essere in Carolina del Nord, durante la guerra civile americana. Invece no, molti angoli di quella natura bellissima e ancora spesso incontaminata, sono della Transilvania, in Romania.
Per ragioni finanziarie, di riduzione dei costi, il regista Anthony Minghella e attori come Nicole Kidman o Jude Law sono dovuti venire fino in Transilvania nel 2001 per filmare gran parte del film. Ritorno a Cold Mountain è il film più caro che sia stato realizzato in Romania, paese divenuto attraente non solo per la delocalizzazione delle imprese europee ma anche per le produzioni cinematografiche.
I motivi principali? Mano d'opera a basso costo, e, nel caso del cinema, varietà delle cosiddette location. Per i produttori americani i costi di produzione di una fiction in Romania sono più bassi del 70% rispetto agli Stati Uniti. Si può allora capire "l'entusiasmo" scoppiato negli ultimi anni.
Secondo la rivista "The Hollywood Reporter" i produttori americani avrebbero speso in Romania intorno a 50 milioni di dollari solo l'anno scorso. La rivista americana ritiene però che in Romania le agevolazioni fiscali concesse dalle autorità per attirare i produttori cinematografici siano insufficienti. Ci sarebbe ancora molto da fare per migliorare le infrastrutture, molte località con un potenziale turistico e - in questo caso anche cinematografico - sono infatti difficilmente raggiungibili. Cosa del resto ben nota agli automobilisti romeni che tuttora hanno a disposizione solo un centinaio di chilometri realizzati di autostrada.
In alcuni villaggi di campagna è ancora peggio che in quelli montani ed è sempre meglio scegliere la stagione estiva. D'inverno, con la neve, molti di questi posti sperduti diventano di per se una fiction, per chi magari li guarda da lontano.
Media Pro e Castel Film sono due studi che supportano le produzioni straniere in Romania. Quest'ultima ha studi estesi su una superficie di 12 ettari, nel villaggio di Ciolopani, a 40 km da Bucarest. Se nel 1997 il budget medio per questi film girati in Romania era di ottocento-novecento migliaia di dollari, oggi si arriva a spendere cifre attorno ai trecento-quattrocento mila dollari in soli due mesi. Dopo aver contribuito alla realizzazione di Ritorno a Cold Mountain la Castel Film ha registrato una crescita considerevole di interesse delle case di produzioni straniere per ambientare film in Romania. Secondo varie fonti, su un totale di 80-90 milioni di euro complessivi che è costata la pellicola, il 20% è stato speso in Romania. Per otto mesi, per la realizzazione del film hanno lavorato più di duecento persone. Hanno guadagnato anche gli alberghi, i ristoranti, i distributori di benzina, i decoratori, ecc..
Il giro d'affari indotto dallo sviluppo inaspettato dell'industria cinematografica romena in collaborazione con quelle straniere è difficile comunque da stimare perché le case di produzione preferiscono lavorare con i free-lance, per la maggior parte studenti o laureati in arti plastiche, retribuiti a progetto.
Mentre Castel Film ha ottenuto un grande successo con le produzioni americane, i suoi concorrenti, Media Pro, hanno puntato sulle collaborazioni con i produttori europei, nonché con gli autoctoni per diverse fiction, vendute poi alle tv.
Tra le più importanti produzioni di Media Pro Pictures , ci sono Callas Forever (2001), Modiglioni (2003), Amen (2001), An American Haunting (2004), Joyeux Noël (2004), Catacombs (2005), Youth Without Youth (2005). Mentre la casa concorrente, Castel Film, ha contribuito alle produzioni di- Beowulf (1997), Highlander (1999), Cold Mountain (2002), Seven Seconds (2004), Seed of Chucky (2004), Le père Goriot (2004), Les rois maudits (2005).
Le produzioni realizzate in Romania costano il 70% meno rispetto agli USA, il 60% in meno che a Praga e il 30% meno che in Ungheria. Pur non essendo più la più economica come negli anni '90, Praga sembra restare però ancora in testa nelle preferenze dei cineasti.
A seconda della tipologia di film girato le case straniere di produzione possono lasciare in Romania tra il 20 e l'80% del loro budget totale. In seguito alla domanda crescente gli studi romeni di cinematografia hanno triplicato la loro attività in soli sei anni.
Ma, lo affermano i produttori, questo è un mercato in continuo movimento. Molti ritengono che con l'adesione della Romania all'Ue, prevista per 2007, i costi di produzione cresceranno. A questo punto, l'interesse potrebbe aumentare per i paesi baltici.
Dal canto loro i produttori romeni lamentano una burocrazia soffocante ed un livello di tassazione locale troppo alto. Il centro storico della capitale Bucarest sembra quasi inaccessibile da questo punto di vista. Mentre a New York, secondo gli esperti, le imposte di questo genere sono state eliminate. E allora i produttori potrebbero orientarsi verso destinazioni meno costose, verso altre città.