Attraverso la testimonianza di superstiti, di storici e di magistrati una ricostruzione delle drammatiche vicende della Risiera di San Sabba. Un audiodocumentario di Andrea Giuseppini
Di Andrea Giuseppini
Durante l´occupazione tedesca, anche in Italia, a Trieste, ha funzionato un forno crematorio nazista. Un lager con una duplice funzione. Per gli antifascisti, i partigiani slavi e italiani, ma anche per gli ostaggi civili, è stato un vero e proprio campo di sterminio. Per gli ebrei, tranne un piccolo numero inizialmente soppresso e bruciato in Risiera, San Sabba ha rappresentato un luogo di smistamento e di transito verso la deportazione, e la morte, in Germania o nei territori orientali.
A trent´anni dai fatti, nel 1976, si è tenuto a Trieste un processo contro i crimini commessi alla Risiera. Un processo tardivo, preceduto da una istruttoria per molti aspetti insoddisfacente, e con la gabbia degli imputati vuota.
Attraverso la testimonianza dei superstiti, degli storici, dei magistrati, ma anche recuperando una parte delle registrazioni originali del processo, cercheremo di ricostruire gli aspetti più significativi di quella vicenda.
Il radiodocumentario è diviso in tre parti di trenta minuti ciascuna:
1. I testimoni
Nella prima parte abbiamo raccolto le voci e i ricordi di due dei pochi superstiti della Risiera ancora in vita.
Marta Ascoli, giovanissima ragazza ebrea, fu imprigionata per una settimana nel lager triestino prima di essere deportata con il padre ad Auschwitz.
Franc Šircelj, partigiano sloveno, rimase alla Risiera per cinque mesi. Una sera venne prelevato dalla cella, fatto spogliare dalle guardie naziste ed introdotto nella stanza del forno crematorio. A quel punto, inspiegabilmente, venne rimandato in cella a spinte e calci.
2. L´istruttoria
Nella seconda parte abbiamo ascoltato il giudice Sergio Serbo, il magistrato che tra mille difficoltà riuscì ad istruire il processo contro alcuni responsabili nazisti del lager di San Sabba.
Sergio Serbo racconta, tra le altre cose, di come la magistratura militare di Padova cercò di sottrargli l´inchiesta che stava conducendo. Operazione che se fosse riuscita avrebbe, molto probabilmente, sepolto i documenti sulla Risiera nell´ormai famoso "armadio della vergogna" venuto alla luce pochi anni fa.
Quella che abbiamo realizzato con Sergio Serbo è una delle rare interviste che il magistrato ha concesso. Certamente è l´ultima, perché il giudice Sergio Serbo è morto un mese dopo la nostra intervista.
3. Il processo
Nella terza parte Domenico Maltese, il magistrato che condusse il dibattimento, racconta del clima nel quale si svolse nel 1976 il processo di Trieste. Nel caso del suo racconto egli inoltre si sofferma a lungo sulla distinzione operata fin dalla fase istruttoria tra le cosiddette "vittime innocenti" e "vittime colpevoli". E´ questo uno degli aspetti più controversi dell´intero processo. Infatti, la sentenza che condannò in contumacia all´ergastolo l´unico nazista imputato ancora in vita, venne pronunciata solo per il crimine di aver ucciso e bruciato in Risiera un numero alto ma imprecisato di ebrei e ostaggi civili (le vittime innocenti), e non per le migliaia di partigiani e combattenti per la libertà che in quel luogo trovarono un´analoga terribile fine.
Nell´audio documentario "Le voci di San Sabba" si ascolterà inoltre la voce di due storici. Enzo Collotti e Galliano Fogar hanno cercato in particolare di fornire il contesto entro il quale si colloca la vicenda della Risiera.
grazie a: Istituto per la storia dell´età contemporanea di Sesto San Giovanni, per averci fornito le registrazioni originali del processo
Gianfranco Rados, per averci gentilmente concesso l´intervista a Franc Šircelj
Adolfo Scalpelli per aver curato il libro "San Sabba. Istruttoria e processo per il lager della Risiera", Aned Ricerche, Milano 1988
Marco Coslovich, per i preziosi suggerimenti