A marzo ha preso il via il tour di presentazione di Al di là del caos, sostenuto da Edizioni Infinito e dall'associazione pl@netnoprof.it, per promuovere la memoria e l'interculturalità

19/04/2007 -  Anonymous User

Scrive: Antonia Pezzani per Osservatorio sui Balcani

Quello che ha spinto Elvira Mujcic a rendere il suo personale memorandum delle vicende di Srebrenica di pubblico dominio, a trasformarlo in effetti in un'autobiografia, è una necessità civile

Il libro, Al di là del caos , uscito a febbraio per la Casa Editrice Infinito, nasce infatti come un «atto di egoismo», dichiara l'autrice in una recente intervista, come auto-terapia. Dopo la strage, massacro, genocidio, pulizia etnica, mattanza, sterminio (solo alcuni dei termini con cui Srebrenica è stata definita) che non le ha ancora restituito i resti del padre e dello zio, Elvira ha pensato che «la strategia migliore fosse non pensarci più». «Poi» continua Elvira, non poteva, «mi sono ammalata di attacchi di panico, vari disturbi psicologici e quando cercavo di analizzarli finivo con il ricordo sempre a Srebrenica».

Convivere con Srebrenica per l'autrice significa anche convivere con l'ignoranza generale che avvolge quanto accaduto nel 1995 a Srebrenica, con il fatto che le responsabilità non vengano riconosciute, con le attuali situazioni disagiate dei sopravvissuti, di quelli che sono ritornati, di quelli che dopo Srebrenica sono nati. La sua rabbia si è tradotta così nel progetto editoriale, sostenuto dalla Casa Editrice Infinito e dall'associazione pl@netnoprof.it , di promozione di Al di là del caos.

La Casa Editrice Infinito da anni dà voce a molti giovani autori nel campo dei diritti negati e delle emarginazioni sociali, mentre il ruolo dell'associazionepl@netnoprof.itall'interno del progetto editoriale è quello di promuovere «una rete di contatti Istituzionali e di relazioni autorevoli con il mondo delle Istituzioni, della Formazione e Promozione Sociale, del Volontariato e della Cooperazione», scrive il presidente dell'associazione Cristiano Di Blasi.

«È bene sottolineare,» continua Di Blasi nella premessa al progetto editoriale, «che il progetto non si colloca all'interno di una proposta commerciale ma bensì quale percorso socio culturale di denuncia e narrazione di una personale esperienza di vita dalla quale possono emergere spazi di riflessione individuali e collettivi».

I giovani sono i principali interlocutori di Elvira Mujcic, che nel tour (partito a fine marzo ed aperto all'organizzazione dell'evento di presentazione del libro nelle sedi e date più idonee) presenta in prima persona il proprio libro. Per «favorire così una contaminazione culturale priva di pregiudizi, tesa a valorizzare la dimensione interetnica e interculturale dei popoli», precisa Cristiano Di Blasi, e per «interpellare la curiosità e un'attenta ricerca della verità che dietro al dramma personale umano si coglie in modo quasi palpabile». Una trasmissione di memoria ed esperienza dunque, perché come scrive Predrag Matvejevic nella prefazione di Al di là del caos, «I tragici fatti dei Balcani continuano, non si esauriscono nel ricordo come avviene per altri.»

Oltre ad essere «laboratorio culturale di cooperazione e promozione umana» (Di Blasi), il progetto editoriale si propone anche come intervento concreto. La vendita del libro e i diritti dell'opera si tradurranno in parte in sostegno concreto per la realizzazione della Casa Pappagallo, per i ragazzi che escono dall'orfanotrofio, promossa dall'associazione non governativa Tuzlanska Amika presente da anni a Srebrenica, tra le poche che si occupa delle persone che hanno subito traumi, e ne pagano le pesanti conseguenze. «La rete di relazioni che l'organizzazione ha saputo tessere fra la Bosnia e l'Italia, ha dato la possibilità a molte famiglie di rialzarsi dal baratro dell'indigenza e dell'indifferenza sociale e ricominciare a credere e sperare in un futuro certo per sé e i propri cari» specifica Di Blasi. Parte dei proventi andranno invece all'associazione SoleTerre onlus, con cui l'associazionepl@netnoprof.itè in questi mesi coinvolta, per finanziare un progetto educativo e di animazione che coinvolgerà per il mese di agosto 25 volontari cooperanti, per garantire il diritto all'istruzione e a percorsi ludico-formativi ai bambini di Chaouia-Ouardigha, in Marocco.

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