Il tavolo dei colloqui a Rambouillet

A Rambouillet, venerdì e sabato scorsi, due giorni di colloqui sul Nagorno-Karabakh. Ma il dialogo tra i presidenti di Armenia e Azerbaijan non ha portato ad alcuna soluzione

13/02/2006 -  Anonymous User

Di Angela Charlton, The Associated Press 11 febbraio 2006 (tit. orig. Little Progress for Armenia, Azerbaijan)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Maddalena Parolin

I presidenti di Armenia e Azerbaijan non sono riusciti a raggiungere un accordo dopo due giorni di colloqui su come mettere fine al sanguinoso conflitto nell'enclave del Nagorno-Karabakh.

Negli scorsi mesi erano nate delle speranze per la composizione di un conflitto che dura da 18 anni e che ha causato almeno 30.000 morti e circa 1 milione di profughi e che ha anche frenato gli investimenti nella regione caucasica strategica e ricca di petrolio.

Osservatori internazionali riferiscono però che i presidenti dell'Armenia, Robert Kocharian, e dell'Azerbaijan, Ilham Aliev, hanno fatto pochi progressi durante le negoziazioni faccia a faccia a porte chiuse al castello di Rambouillet, a sud di Parigi.

"Nonostante intense discussioni, le posizioni delle due parti su alcuni punti difficili sono rimaste quelle che erano da mesi" hanno dichiarato mediatori statunitensi, francesi e russi.

mappa del Nagorno Karabakh

Il Nagorno-Karabakh è situato in Azerbaijan ma è abitato principalmente da persone di etnia armena, che l'amministrano da quando nel 1994 un non facile cessate il fuoco ha messo fine a sei anni di guerra ad alta intensità. Nonostante ciò in sporadici scontri tra gli abitanti dei villaggi di confine, pesantemente armati, rimangono uccise ogni anno numerose persone.

Riguardo ai colloqui, i mediatori hanno definito l'incontro il più importante da anni sulla questione del Karabakh.

Ma dopo diverse ore di incontro, sabato, il mediatore statunitense, Steven Mann, è uscito esausto dicendo: "Non vi è stato alcun accordo".

Una fonte vicina alla discussione, che ha mantenuto l'anonimato a causa della delicatezza dei colloqui, ha affermato che i punti di scontro sono stati il futuro status della regione e se le forze armene si sarebbero ritirate dalla città di confine Kelbajar.

Dieci anni di mediazione internazionale hanno fallito nel porre termine al conflitto, che ha rallentato anche altri processi di pace nel Caucaso. Questa disputa ha dominato la politica estera di entrambi i paesi dalla loro indipendenza, ottenuta nel in seguito al collasso dell'Unione Sovietica.