Revoca dello stato d'emergenza e avvicendamento alla guida del governo in Georgia. Dopo le proteste di piazza il Presidente promette un nuovo orientamento e riforme sociali
Nel corso del pomeriggio di venerdì 16 novembre, poche ore prima della revoca dello stato di emergenza durato nove giorni, il Primo Ministro Zurab Nogaideli ha dato le dimissioni "per ragioni di salute". Secondo la costituzione georgiana le dimissioni del Primo Ministro conducono automaticamente alla destituzione dell'intero Consiglio dei Ministri. Nogaideli ha lasciato il governo dopo quasi tre anni di operato e molteplici rimpasti della compagine governativa.
Già nella stessa serata di venerdì, il Presidente Mikheil Saakashvili ha riunito il gabinetto ed ha annunciato la nomina di Lado Gurgenidze alla carica di Primo Ministro. Gurgenidze ha doppia cittadinanza georgiana e inglese ed è una figura molto conosciuta in Georgia in quanto Capo del Comitato di vigilanza della "Bank of Georgia", uno dei principali istituti di credito georgiani. Il nuovo Primo Ministro, che compirà 37 anni a dicembre, ha lunga esperienza nel settore bancario e sotto la sua guida la "Bank of Georgia" è diventata la più grande banca del Paese.
Nel corso dell'annuncio della nomina del nuovo capo del gabinetto, il Presidente Saakashvili ha parlato della necessità di "un maggiore slancio delle nostre riforme" e ha affermato che Gurgenidze è stato scelto per concretizzare nuove linee politiche che prevedono l'aumento delle pensioni e dell'assistenza sociale, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro. "Abbiamo bisogno di un uomo come lui, abbiamo bisogno di nuove energie" ha concluso Saakashvili.
Il nuovo Primo Ministro ha subito dichiarato, infatti, che dal primo dicembre il governo intende aumentare la pensione minima mensile attualmente di 38 Lari (circa 16 Euro) a 55 Lari (circa 23 Euro), per arrivare a 76 Lari (circa 32 Euro) nel corso del prossimo anno. "Questo cambiamento verrà applicato a più di 880.000 pensionati e il Ministero del Tesoro dovrà stanziare 250 milioni di Lari (circa 104,6 milioni di Euro) per coprire i costi previsti" ha affermato Gurgenidze che ha poi aggiunto che il governo sta anche pensando di aumentare di 40 Lari (circa 17 Euro) i salari degli insegnanti. Secondo le statistiche un cittadino georgiano ha bisogno di almeno 55 Lari (circa 23 Euro) al mese solo per poter aver garantito l'acquisto dei generi alimentari.
Giorgi Udzilauri, un analista del quotidiano georgiano "Akhali Taoba", commentando l'operato di Zurab Nogaideli lo ha definito "un successo generale" in quanto "oltre all'introduzione di riforme dolorose, è riuscito ad aumentare il budget statale". Secondo Udzilauri, Nogaideli ha dato le dimissioni perché si sarebbe rifiutato di passare alla politica economica "populista" che il Presidente Saakashvili sta cercando di realizzare in vista delle elezioni di gennaio.
La campagna elettorale del Presidente Saakashvili, che dovrà dare le dimissioni nel giro di una settimana affinché le elezioni presidenziali si possano tenere il 5 gennaio, è iniziata con il cambio del programma politico e del leader del governo. Ma nonostante il nuovo orientamento verso riforme sociali, molti georgiani rimangono scettici sul fatto che questi cambiamenti troveranno davvero concreta realizzazione, perché "Saakashvili ha fatto molte promesse a noi pensionati" mi dice Tina, 71 anni, "ma in troppe occasioni non le ha mantenute".
Gurgenidze ha già sottoposto al voto di fiducia del Parlamento la nuova compagine governativa, per lo più composta dai ministri in carica anche nel precedente gabinetto, e nel corso del suo discorso di presentazione del programma politico ha spiegato che "negli anni scorsi il budget era più focalizzato sulla costruzione delle istituzioni statali e la riabilitazione delle infrastrutture, obiettivi che sono stati quasi completamente raggiunti. Ora abbiamo l'opportunità di costruire un budget più orientato al sociale".
Parlando di se stesso, inoltre, il nuovo Primo Ministro ha detto che non si vede "come un politico, ma piuttosto vengono usate le mie capacità manageriali e l'esperienza tecnica che ho acquisito per dare nuovo slancio alle riforme che intendiamo attuare".
Giovedì 22 novembre il Parlamento avrebbe dovuto discutere la bozza del budget per il 2008 ma su richiesta di Gurgenidze, il dibattito è slittato di un paio di settimane perché secondo il nuovo Primo Ministro il budget statale ha bisogno di "qualche correzione" prima di essere sottoposto al vaglio dell'assemblea legislativa.
Seguendo il suo programma di riforme, Gurgenidze ha infatti affermato che per il 2008 sarà "inevitabile" una rigorosa politica monetaria: "questo avrà temporanei effetti negativi sul tasso di crescita" ha spiegato il Primo Ministro "ma senza questa politica monetaria severa non saremo capaci di controllare il già alto tasso di inflazione". Il Fondo Monetario Internazionale, sulla base delle informazioni del Dipartimento Georgiano di Statistica, ha infatti stimato che il tasso di inflazione dell'ultimo anno è pari all'11,2%.
Un'altra delle priorità indicate dal nuovo governo è l'aumento delle esportazioni che con l'embargo di acqua minerale e vino da parte della Russia nel corso del 2006 hanno subito un grave arresto. Attualmente le esportazioni della Georgia sono pari "solo al 31% del PIL, cioè pari alle esportazioni del 2004" ha spiegato Gurgenidze "e questo è un problema. Uno sviluppo stabile non sarà possibile se non si supera il 40%. E non si potrà parlare di successo dello sviluppo se nel medio termine non si raggiunge il 50%".
Il neo Primo Ministro ha indicato inoltre i cinque settori nei quali dovrebbero aumentare le esportazioni, in particolare agricoltura e industria alimentare, energia idroelettrica, trasporti, turismo e istituzioni finanziarie. Soffermandosi su quest'ultimo settore, Gurgenidze ha affermato che "secondo le nostre stime, mantenendo la stabilità politica del Paese c'è un'alta probabilità che attività finanziarie del valore di 10 miliardi di dollari vengano attratte nel centro finanziario" che il banchiere intende stabilire nel corso della primavera del 2008. Attualmente il settore bancario georgiano ha un assetto finanziario equivalente a 6 miliardi di Lari, pari cioè a circa 3,7 miliardi di dollari.
Gurgenidze ha aggiunto che uno dei suoi obiettivi principali è quello di arrivare ad un consenso con gli imprenditori georgiani, gli investitori stranieri e i georgiani della diaspora, visti da lui come "i tre gruppi sociali più importanti che affrontano i problemi socio-economici del Paese e sui quali sono basati la nostra forza economica e il nostro progresso".
Oltre agli evidenti cambiamenti del programma politico, anche la compagine governativa presentata dal nuovo Primo Ministro, che dovrebbe ottenere la fiducia del Parlamento nel giro di una settimana, ha subito alcune modifiche. Il Ministro dell'Educazione Kakha Lomaia, infatti, è stato sostituito dal suo vice Bela Tsipuria, e Koba Subeliani, fino ad oggi Capo del Servizio di manutenzione della città di Tbilisi, ha rimpiazzato Giorgi Kheviashvili al Ministero per i Rifugiati.
Nell'ultimo periodo entrambi i ministri avevano perso il consenso popolare e riscosso forti critiche anche dalla maggioranza governativa. Lomaia, infatti, ha realizzato una serie di riforme del sistema educativo che ha lasciato senza lavoro diversi professori universitari. L'ex Ministro dell'Educazione, però, è stato subito nominato da Saakashvili alla carica di Segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza. Kheviashvili, invece, la scorsa estate è rimasto coinvolto in uno scandalo, accusato di aver utilizzato fondi statali per pagare cure mediche personali e già allora la sua sostituzione sembrava imminente.
Attraverso il cambio del Primo Ministro e di alcune figure che non riscuotevano più la simpatia della popolazione, la modifica dell' orientamento politico e l'introduzione di riforme sociali, l'uscente Presidente Saakashvili sta cercando, quindi, di ricostruire il consenso intorno alla sua figura e recuperare la popolarità perduta in seguito alle proteste dell'opposizione e agli eventi di novembre in vista delle elezioni di gennaio e prima di dover rassegnare le proprie dimissioni.
*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell'articolo sono da attribuirsi unicamente all'autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell'UNHCR