Abdulah, ristoratore, bosgnacco, è tra i primi ad essere rientrato a Srebrenica. E vi ha aperto un ristorante. Il suo sguardo da "imprenditore" su Srebrenica e su una Bosnia in piena difficoltà. Un ulteriore contributo al nostro dossier su Srebrenica

18/04/2005 -  Andrea RossiniLuka Zanoni

La famiglia Purkovic è rientrata a Srebrenica nel 2000. La loro casa era fortemente danneggiata, come molte di quelle attorno. Con pazienza Abdulah, il capofamiglia, ed i suoi famigliari hanno iniziato a ricostruire. Nel 2002 sono riusciti a trasferirsi nella casa ristrutturata. Abdulah e la moglie erano insegnanti di cucina prima della guerra, ma, non essendovi più alcuna scuola che si occupasse di ristorazione a Srebrenica, hanno deciso di aprire un ristorante. Abdulah è stato tra i primi a rientrare e, come afferma, non è stato affatto facile. "Ma grazie al ristorante siamo riusciti a sopravvivere". I problemi maggiori percepiti da Abdulah sono legati proprio allo sviluppo economico: corruzione, poca trasparenza, difficoltà legate alla divisione in due Entità della Bosnia Erzegovina.

Quali le difficoltà maggiori incontrate una volta rientrati a Srebrenica?

Ve ne sono di varia natura. La mia famiglia, ad esempio, con pochissime risorse ha dovuto ricostruire una casa, avviare un ristorante e sopravvivere. Ho ricevuto un piccolo sostegno umanitario ma non era affatto sufficiente. In più sono subentrati a rendere ancora più difficile tutto gli impedimenti burocratici. In tutto questo non ho ricevuto alcuno sconto sulle tasse da pagare. Altri problemi sono nati quando ho dovuto assumere qualcuno. A quel tempo molte persone non volevano lavorare per un "musulmano". In seguito la situazione è cambiata, ma i primi mesi ho dovuto lavorare da solo. Ero il cuoco, il cameriere, il barman e, a fine giornata, facevo le pulizie!

E' una situazione difficile che attraversano tutti qui in città?

Non direi. Se si guarda a tutta la Bosnia vi sono persone che appartenevano alla classe media, che prima della guerra non erano particolarmente ricchi, e che ora improvvisamente gestiscono capitali di 20, 30 milioni di marchi o

Abdulah in cucina - Gughi Fassino

che sono proprietari di aziende o grandi edifici. Tutti chiudono gli occhi davanti a questo. Noi cittadini della Bosnia non siamo tutti uguali davanti alla legge. Non abbiamo ad esempio gli stessi diritti quando si tratta di privatizzazioni, è un processo non trasparente che porta al degrado questo Paese. Avevo tre ristoranti prima della guerra. L'edificio dove erano situati apparteneva ad una fabbrica che è stata privatizzata. L'uomo che se l'è comperata prima della guerra non possedeva nulla. Aveva cento volte meno di me ed ora ha una fabbrica. Ha comperato un'intera fabbrica!

Descrive una situazione drammatica, non sembra molto sia cambiato dall'immediato dopoguerra ...

Come potete vedere, ora come all'inizio della guerra, sono al potere gli stessi partiti politici. Siamo in un circolo vizioso, i politici stimolano i loro sostenitori finanziari, questi ultimi continuano a fornire risorse e si crea un cerchio che non si spezza. Quelli al potere attualmente stanno facendo di tutto per non schiodarsi. E continuano a ricevere denaro anche dalle organizzazioni internazionali. Questo denaro arriva nelle loro mani e spesso viene utilizzato in modo poco onesto.

Quali altri problemi bloccano lo sviluppo di Srebrenica?

La mentalità della gente. Quando ad esempio ascolto la radio ed affermano che il tal programma verrà tenuto in jugoslavo, per me non c'è alcun problema. A chi da fastidio questo? A nessuno, o no? Ma qui invece inizia una discussione senza fine sul fatto che quella lingua debba essere chiamata serbo, croato o bosniaco! E su quest'argomento riescono a far nascere anche rotture politiche. Il mondo intero apprende le lingue per comunicare, io ho imparato il tedesco, l'inglese , l'italiano ed il francese in modo da servire bene i miei clienti ed invece chi abita qui si arrovella per modificare la propria lingua in modo che gli altri non capiscano niente ...Nessun essere vivente riterrebbe questo ragionevole! Non vi sembra?
Vi è una forte presenza internazionale qui a Srebrenica?
Le varie organizzazioni internazionali se ne stanno pian piano andando. Per me è una brutta notizia dato che molti di loro sono miei clienti. Ritornando a Srebrenica, pensavo che la città riuscisse a rimettersi in piedi molto più in fretta. Ma così vanno le cose ed inizio a diventare un po' scettico ed a preoccuparmi. Se guardate alle periferie di Srbrenica vedrete molte case ricostruite ma molte sono rimaste vuote. Molte sere mi ritrovo ad aspettare fino a tardi che qualche cliente arrivi. Niente. A volte va avanti per giorni. Mi spaventa il pensiero che Srebrenica stia diventando una città fantasma. D'altro canto, guardando alla storia di Srbrenica, ai suoi alti e bassi, penso che non si permetterà ad una città come questa di morire. La gente di Srebrenica ama la propria città e qui attorno vi sono ingenti risorse naturali da sfruttare.
Quali?
Vi sono miniere d'argento, zinco, bauxite ed oro. Vi sono le terme di Guber Banja, conosciute a livello internazionale, ed è difficile trovare da altre parti terme con 36 tipi di acque differenti. E poi l'acqua può essere sfruttata per vari tipi di turismo: quello termale ma anche quello legato al trekking, alla caccia ed alla pesca. La gente normale vuole ancora il meglio per la Bosnia Erzegovina. Ma si sentono gli ostacoli legati alla voglia di separatismo.
Nel concreto come condizionano questi impedimenti la vita di tutti i giorni?
Se ad esempio voglio andare a Sarajevo per sottopormi ad alcune cure non posso perché sto pagando l'assistenza sanitaria in Republika Srpska. La mia vicina invece non può ricevere al sua pensione qui ma deve recarsi in Federazione per ritirarla. E per farlo, spende circa un terzo della pensione stessa .... Occorrono leggi implementate per tutti i cittadini della Bosnia

Dalle vetrate del ristorante - Gughi Fassino

Erzegovina. Ne trarremmo vantaggio tutti e con noi la Bosnia Erzegovina. Ma la Bosnia di oggi è divisa in due. Il comune opera secondo le leggi della Republika Srpska, altre sono quelle della Federazione. Alcuni problemi riguardano anche il sistema educativo. Se un ragazzino frequenta la scuola in Federazione e poi si trasferisce in Republika Srpska per iscriversi deve sostenere esami addizionali. Anche per questi motivi molti giovani non intravedono alcun futuro in Bosnia e decidono di andarsene. Vogliono vivere e godere i diritti di tutti gli altri ragazzi nel mondo intero. Se provate a fare un sondaggio in tutte le scuole della Bosnia scoprirete che la maggior parte degli studenti desidera andarsene.

Srebrenica cambierà quando si supereranno queste divisioni e forse le due Entità non esisteranno più?
Si. Le nazioni Unite e le tre persone che hanno cominciato questa guerra, Tudjman, Milosevic ed Izetbegovic, hanno fatto di questo Paese un ibrido, che non si può trovare da nessun altra parte del mondo. Non è questo che la Bosnia si merita. La Bosnia di oggi è la creazione di un gruppo di persone che si sono riunite a Dayton, ed erano gli stessi responsabili per la guerra. La Bosnia che hanno creato è stata riconosciuta dal mondo intero. Adesso però dovrebbero ammettere di aver fallito e sistemare il casino che hanno combinato. Ma non lo faranno! Il mondo deve prendere posizione e dire che la Bosnia appartiene a tutte le persone che vi vivono e che deve essere governato come ogni altro Paese normale del globo. I cittadini godrebbero automaticamente degli stessi diritti, non vi saranno né vinti né vincitori. Credo che le Nazioni Unite portino molte delle responsabilità per la situazione nella quale si trova oggi la Bosnia. Così tanti cantoni, così tante entità, così tanti distretti ...
Ma Srebrenica è uguale a qualsiasi altra municipalità della Republika Srpska? E quello che vi è accaduto nel 1995?
Vi è molto di più a Srebrenica di quanto io vi abbia raccontato sino ad ora. Sono accadute cose terribili qui, migliaia di persone sono state uccise. Molti hanno paura a rientrare perché qui sono sopravvissuti a fatti terribili. Molti non sono sicuri di avere il coraggio per ritornare. Mia sorella viveva con me durante la guerra, aveva molti problemi a rientrare. Avevamo paura le venisse un collasso mentre ci avvicinavamo a Srebrenica. In molti non ritornano nemmeno per una breve visita, in molti hanno paura anche di ritornare alle proprie case. Siamo sempre in meno qui a Srebrenica. In pochi tornano e molti anziani muoiono. Chi è rientrato per ritrovare la felicità per iniziare nuovamente a vivere non ha trovato la prima e non è riuscito nel secondo intento. Se ne è allora andato.
E i serbi?
Quando parlo dei serbi non posso dire che tutti erano criminali di guerra. Lo stesso avviene quando parlo dei musulmani o dei cattolici. Non posso giudicare tutti da quello che è stato fatto solo da alcuni. Molti non erano d'accordo con quello che veniva fatto, vi sono state persone che hanno cercato di fuggire dai loro stessi gruppi etnici. Perciò non guardo alla questione da un punto di vista nazionalista. Ovunque vi sono persone buone e persone cattive.
E cosa pensa della comunità internazionale?
Quando Haider si è candidato in Austria tutt'Europa è insorta: fermatelo, non può andare al potere, è un radicale e causerà la guerra! In Bosnia però non si sono comportati così. E questo è ciò che non riesco a capire, perché si sia accettato che i nazionalisti ed i fascisti prendessero il potere qui in Bosnia. Che standard europei vi sono se in Austria si bloccano certi processi mentre qui in Bosnia si supportano persone maligne e ci si assicura che stiano al potere il più a lungo possibile? Sui media ho visto come siano stati molti a parlare in modo orgoglioso di quanti soldi siano stati donati a Srbebrenica. Se mettessimo nero su bianco l'intera cifra e ci assicurassimo che sia qualcuno di onesto a gestirla Srebrenica diverrebbe in poco tempo una delle cittadine con più prospettiva in Europa. Ma tutte le donazioni che sono arrivate dalle Nazioni Unite e da qualche altra parte sono finiti ovunque ma non a Srebrenica. Se hanno dato i soldi alle autorità hanno anche diritto a chiedere dove siano finiti ...

Qual è il problema maggiore oggi a Srebrenica, a dieci anni dai fatti criminali che vi sono stati compiuti?
La criminalità e la corruzione! Ed il fatto che le cose non siano trasparenti. Sono consapevole di quanto sia difficile guadagnare qui in Bosnia anche solo 100 marchi. E quando poi vedo che un uomo che lavora meno di me ed è meno acculturato ne guadagna milioni sono sicuro che non sono stati guadagnati onestamente. Non è difficile controllare, è facile! Se una fabbrica è stata venduta per un marco e ne vale 2 milioni ... allora c'è qualcosa che è andato storto. In molti sono diventati ricchi con i soldi arrivati a Srebrenica. Ad esempio Mihatovice, villaggio vicino a Tuzla, è stato costruito con i soldi di Srebrenica,. E vi sono molti esempi qui intorno. Politici ed altre persone hanno utilizzato i soldi di Srebrenica per perseguire propri fini.

Alla redazione dell'intervista ha contribuito Mirella Vukotic