In occasione del vertice tra UE e Russia a Mosca, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) mette in guardia di fronte al preoccupante aumento della discriminazione e delle persecuzioni di minoranze etniche, delle manifestazioni di razzismo, antisemitismo e xenofobia nella Federazione russa
Tratto da Unimondo
In occasione del vertice tra UE e Russia a Mosca, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) mette in guardia di fronte al preoccupante aumento della discriminazione e delle persecuzioni di minoranze etniche, delle manifestazioni di razzismo, antisemitismo e xenofobia nella Federazione russa. L'APM critica aspramente anche la poca disponibilità russa a trovare una soluzione politica alla questione cecena. Tuttora in Cecenia governano l'impunità e l'arbitrarietà. Mediamente ogni giorno due civili ceceni sono deportati dalle forze di sicurezza russe o dalle unità cecene filorusse. Dall'inizio della seconda guerra nel 1999 ad oggi in Cecenia sono letteralmente sparite almeno 2.500 persone.
L'APM accusa inoltre il cancelliere Schröder di complicità nel genocidio ceceno. La collaborazione tra esercito tedesco e russo e tra i servizi segreti dei due paesi, ma soprattutto la costante comprensione mostrata da Schröder per i metodi di Putin e la definizione di quest'ultimo come "democratico pulito", fanno da sostegno a una politica di guerra che si è macchiata dei crimini di massacro, stupri di massa, messa in fuga della popolazione, persecuzione sistematica di intellettuali, omicidi di attivisti per i diritti umani, bombardamento di convogli di profughi, ospedali, ambulanze, asili nido, scuole e moschee.
Nelle repubbliche caucasiche dell'Inguscezia, Daghestan, Ossezia, Cabarda-Balcaria e Caraciaia-Circassia, vicine alle Cecenia, la polizia, i militari e i servizi procedono con metodi sempre più brutali contro presunti terroristi e leader religiosi. L'opposizione politica è soppressa, criminalità, corruzione e arbitrarietà statale sono ormai all'ordine del giorno. Secondo i dati forniti dalla stessa polizia, nel 2004 in Russia vi sono stati 8.500 atti di violenza e 44 omicidi a sfondo xenofobo e razzista. Rispetto all'anno precedente le aggressioni sono raddoppiate. Secondo un'inchiesta, il 42% degli interpellati vorrebbe limitare l'influenza ebraica nella vita pubblica in Russia e fino al 70% chiede che il potere nel paese sia concentrato nelle mani del gruppo etnico russo.