Tbilisi

I primi risultati delle elezioni parlamentari georgiane attribuiscono la maggioranza al partito di Saakashvili. Cautela degli osservatori internazionali, proteste dell'opposizione

23/05/2008 -  Maura Morandi* Tbilisi

Si sono svolte senza gravi incidenti ma in un clima generalmente teso le elezioni di mercoledì 21 maggio per il rinnovo dei 150 deputati che andranno a costituire la nuova Assemblea legislativa della Georgia.

Durante l'intera giornata elettorale, qui a Tbilisi c'è stato un acceso scambio di colpi a suon di comunicati stampa tra l'opposizione e l'attuale partito di maggioranza. I partiti d'opposizione, infatti, hanno accusato le autorità al potere di intimidazioni nei confronti degli elettori, pressioni sui rappresentanti dell'opposizione e voti multipli. I rappresentanti del Movimento Nazionale Unito, da parte loro, hanno risposto che le elezioni si sono svolte in "condizioni normali" e che le "insinuazioni senza fondamento dell'opposizione hanno solo lo scopo di creare artificialmente un'atmosfera tesa e di caos".

Unico incidente che si e' registrato nell'area del conflitto abkhazo-georgiano e' stato quello che ha coinvolto due autobus che trasportavano cittadini georgiani da Gali - cittadina dove risiedono i profughi georgiani della guerra in Abkhazia posta sulla linea di confine del conflitto, in territorio abkhazo - a Zugdidi - sotto il controllo di Tbilisi - per poter esprimere il proprio voto. Il governo di Tbilisi ha accusato la parte abkhaza di aver fatto esplodere un ordigno che ha causato il ferimento di quattro donne per impedire ai cittadini georgiani di andare a votare. Il leader della repubblica secessionista, Sergej Bagapsh, ha nettamente negato le accuse di Tbilisi, affermando che il filmato trasmesso dalla televisione georgiana Rustavi 2 e' "un altro show di tipo hollywoodiano delle autorità georgiane".

I 3.630 seggi sono rimasti aperti dalle 8 del mattino alle 20 e nella serata di mercoledì la Commissione Elettorale Centrale (CEC) ha annunciato che la partecipazione al voto è stata del 55%, cioè hanno votato 1.905.960 cittadini su 3.465.736 aventi diritto.

Secondo l'exit poll reso noto subito dopo la chiusura dei seggi, il partito del Movimento Nazionale, del Presidente Saakashvili, avrebbe vinto con il 63,2%, mentre il Blocco di nove partiti d'opposizione avrebbe ricevuto il 14,2%, seguita dal partito Cristiano-Democratico con il 9,1% e il partito del Lavoro con il 5,8%. Sotto la soglia del 5%, necessaria per partecipare alla ripartizione dei 75 seggi attribuiti con il sistema proporzionale a lista chiusa, rimarrebbero il partito Repubblicano con il 3,6% e gli altri partiti e piccole coalizioni con consensi sotto il 2%. I rimanenti 75 seggi del parlamento georgiano, invece, vengono assegnati con sistema maggioritario ai candidati eletti con una maggioranza di almeno il 30% nelle singole circoscrizioni elettorali.

Gia' prima delle elezioni, l'opposizione aveva annunciato che non avrebbe ritenuto attendibili i risultati dell'exit poll, accusando le istituzioni incaricate di condurre i sondaggi all'uscita dei seggi di essere "filogovernative" e aveva chiesto ai propri sostenitori di boicottare le indagini elettorali. Alla chiusura dei seggi, l'ufficio stampa della principale coalizione d'opposizione ha fatto sapere che secondo le proprie proiezioni il Blocco di Nove Partiti avrebbe ricevuto oltre il 33% dei voti contro il circa 31% dell'attuale partito al governo.

Ma gli spogli elettorali ancora in corso stanno confermando i dati degli exit poll e il Movimento Nazionale sembra essere molto vicino a ottenere la cosiddetta maggioranza "costituzionale", cioè la maggioranza di due terzi nel Parlamento necessaria per emendare la Costituzione.

Nella prima mattina di ieri, in un discorso televisivo, il Presidente Saakashvili ha assicurato che nonostante il partito al governo sia vicino ai due terzi della maggioranza nel nuovo parlamento, manterrà l'impegno assunto di cooperare in modo stretto con l'opposizione e "non faremo nessun emendamento costituzionale senza la partecipazione dell'opposizione". Saakashvili, visibilmente contento per la seconda vittoria elettorale nel giro di pochi mesi dopo la riconferma alla carica presidenziale dello scorso gennaio, ha affermato che "anch'io sono stupito dal grande livello di supporto che abbiamo avuto in queste elezioni parlamentari".

Ma con l'inizio delle operazioni di conteggio dei voti, le elezioni in alcuni seggi sono state escluse dallo spoglio. Nella notte tra mercoledì e giovedì, infatti, i voti di quattordici seggi a Marneuli, Gori, Gardabani, Sagarejo, Khelvachauri, Kobuleti e Mtskheta, sono stati annullati a causa di "gravi violazioni", come spiegato da Zurab Kachkachishvili, portavoce della Commissione Elettorale Centrale.

Un'altra decina di seggi sono ancora in corso d'esame e potrebbero essere escluse dalle operazioni di spoglio. Il portavoce della CEC ha spiegato che le violazioni includono principalmente casi di voto multiplo, danni alle scatole contenenti le schede elettorali ed espulsione degli osservatori elettorali dai seggi. Violazioni rilevate anche dagli osservatori elettorali internazionali e locali.

Alla chiusura dei seggi, Giorgi Chkehidze a capo della Georgian Young Lawyer's Association (GYLA), una delle principali organizzazioni non governative georgiane che hanno partecipato al monitoraggio delle elezioni, ha dichiarato che in diversi casi gli osservatori dell'organizzazione "sono stati forzati a lasciare i seggi" e che "questi fatti hanno avuto luogo a Gori, Rustavi e Mtskheta". Una coalizione di organizzazioni non governative georgiane, inoltre, ha affermato di aver ritirato i suoi circa 300 osservatori presenti in seggi su tutto il territorio georgiano a causa di "pressioni, intimidazioni e insulti verbali".

Anche il report preliminare degli osservatori internazionali della missione di monitoraggio OSCE/ODIHR ha denunciato brogli nel processo elettorale e "nonostante gli sforzi di condurre elezioni in linea con gli standard, sono stati individuati diversi problemi che hanno condotto alla loro implementazione irregolare e incompleta".

Come già annunciato nelle scorse settimane, alla chiusura dei seggi alcune migliaia di sostenitori del Blocco di nove partiti d'opposizione si sono radunati nei pressi della Commissione Elettorale Centrale, ma i manifestanti si sono dispersi dopo un paio d'ore su suggerimento degli stessi leader organizzatori.

Secondo Davit Gamkrelidze, leader del Partito Nuova Destra, infatti "è più urgente per l'opposizione difendere i voti nei seggi e nelle commissioni elettorali e continuare la battaglia elettorale attraverso la denuncia dei brogli". Anche Levan Gachechiladze, già candidato della coalizione alle elezioni presidenziali dello scorso 5 gennaio, ha affermato che "abbiamo bisogno di un po' di tempo per elaborare la tattica. Molte notti insonni ci aspettano, dato che la battaglia continua".

Intanto nella serata di giovedì, ancora in piena fase di conteggio dei voti, sono arrivate le prime reazioni internazionali alle elezioni georgiane. In un comunicato congiunto i presidenti di Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia si sono congratulati con la Georgia "per aver passato il suo esame di democrazia tenendo elezioni parlamentari libere e competitive". I presidenti dei quattro paesi, inoltre, hanno ribadito che "continueranno ad approfondire il dialogo intensificato con la Georgia e a sostenere i suoi sforzi verso l'integrazione della Georgia nelle strutture euro-atlantiche".

*Programme Officer, UNHCR Georgia. Le opinioni espresse nell'articolo sono da attribuirsi unicamente all'autrice e non riflettono necessariamente la posizione dell'UNHCR