A Belgrado e Novi Sad si sono tenuti di recente degli incontri tra i promotori italiani della Rete permanente dei musei adriatici "Musa Network" e alcuni potenziali partner di Serbia e Vojvodina. Un articolo di Danas, tradotto da BalcaniCooperazione
Traduzione: Nicole Corritore, Osservatorio sui Balcani
Di J.Tasic, Danas(tit. orig. Srbija i Crna Gora partneri Stalne mreze jadranskih muzeja)
I portavoce del progetto "Rete permanente dei musei adriatici" - Musa Network, Domenico Fucili, Direttore del G.a.l Montefeltro e Consorzio per lo Sviluppo (ndt: G.a.l. Montefeltro Leader ) e le colleghe Carlotta Panico e Silvia Baiocco, sono stati recentemente a Belgrado e a Novi Sad. Il progetto coinvolge partner italiani della Regione Marche - Ascoli Piceno, Macerata, Ancona, Pesaro e Urbino - nonché partner di Croazia, Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro, e ha come scopo la "promozione di una rete permanente dei lavoratori del mondo della cultura appartenenti a diversi istituzioni che si occupano di valorizzazione del patrimonio culturale".
La costruzione di un' '"Area Euro-adriatica per lo scambio culturale", dichiarano i promotori del progetto, rappresenta "anche nel campo della cultura un potenziale per lo sviluppo della collaborazione e della sinergia tra diversi territori e contesti che spesso mostrano di possedere significativi elementi culturali comuni". Lo scopo della visita della delegazione italiana a Belgrado e Novi Sad, dove si è incontrata con i rappresentanti del Centro per la tutela del patrimonio culturale di Kosovo e Metohija - "Mnemosine", del Museo Etnografico, della Galleria d'Arte "Pavle Beljanski " e altre istituzioni culturali nazionali, era quello di approfondire la conoscenza della cultura della Serbia. I promotori del progetto hanno in programma la visita in Montenegro per l'inizio di giugno, dove esiste un rapporto di collaborazione con l'Associazione degli storici dell'Arte e con il Museo della città di Kotor.
Silvia Baiocco ha ricordato che il progetto Musa Network è rivolto a tutti i paesi dell'Adriatico orientale e, tra gli altri partner, vede la partecipazione dei Musei della Città di Varazdin, del Ministero dei Beni Culturali di Sarajevo, mentre in Albania coinvolge l'Accademia di Belle Arti di Tirana, la Provincia di Berat e la Regione di Girocastro. Ha inoltre dichiarato che nell'ambito del progetto verrà lanciato on-line un portale che servirà allo scambio di esperienze e informazioni relative al settore della cultura. Domenico Fucili a Danas ha riferito che i rappresentanti del Musa Network "sono venuti in Serbia con idee e informazioni raccolte attraverso i media italiani" ma che il Paese che hanno visitato è molto diverso da come se lo erano immaginato.
"Questo è a tutti gli effetti un Paese europeo. Belgrado è una città viva, e Novi Sad ha lasciato in noi un ottimo ricordo. Quello che abbiamo potuto notare, grazie agli incontri avvenuti con diversi soggetti del settore della cultura, è che esiste effettivamente la mancanza di un'integrazione generale che qui permetterebbe di realizzare progetti integrati. Può darsi che questa impressione sia errata ma, è importante sottolinearlo, parlo della possibilità che la cultura si unisca, ad esempio, con il settore dell'ecologia e del turismo, dove le grandi aziende o le banche potrebbero spendere specifici fondi di sostegno allo sviluppo del settore culturale. In Italia questo accade, perché per tutelare i patrimoni culturali è necessario costituire dei fondi di questo genere" ha dichiarato Fucili.
Il Consorzio per lo Sviluppo utilizza finanziamenti di fonte europea che prevedono, come spiegato da Fucili, la predisposizione di un programma di lungo periodo. Si sta proprio concludendo il programma previsto per il periodo 2000-2006, nell'ambito del quale sono stati stanziati quasi 3.5 milioni di Euro per progetti nazionali e internazionali, mentre è in preparazione il programma per il prossimo periodo 2006-2013.
Il presidente del Centro Mnemosine e la rappresentante del Museo Etnografico Mirjana Menkovic hanno raccontato a Danas che sono entrati in contatto con il Musa Network attraverso l'organizzazione europea per lo sviluppo culturale, e che la parte serba ha delegato due rappresentanti, uno del Museo Etnografico e l'altro della Galleria d'Arte "Pavle Beljanski".
"Noi siamo un po' scettici, pensiamo che progetti del genere portino più benefici agli organizzatori che ai partner. Capiremo se abbiamo ragione una volta avviata la collaborazione futura. Abbiamo già proposto due programmi - un programma di turismo ecologico nell'area del monte Rudnik con lo scopo di utilizzare le risorse naturali e tradizionali di questa regione, nonché l'istituzione di un museo della memoria sul territorio del Kosovo e Metohija legato alla catastrofica distruzione del patrimonio culturale serbo avvenuta tra il 1999 ad oggi" ha concluso Mirjana Menkovic.