Visita a Tbilisi del rappresentante della politica estera UE, incontro a Bruxelles dei ministri della Difesa Nato. La questione abkhaza al centro dell'attenzione: l'analisi di Nezavisimaja Gazeta
Di: Julija Petrovskaja, per Nezavisimaja Gazeta (5 giugno 2008)
Traduzione per Osservatorio Caucaso: Irene Dioli
Secondo i dati a disposizione di Nezavisimaja Gazeta, il conflitto tra Georgia e Abkhazia diventerà uno tra i temi dell'incontro tra i ministri della Difesa della NATO in programma a Bruxelles per la settimana prossima, a cui presenzierà anche il ministro russo Anatolij Serdjukov. Giovedì 5 giugno è invece iniziata la visita a Tbilisi di Xavier Solana, Alto Rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, che ha incontrato il presidente Mikhail Saakashvili. Gli ultimi eventi mostrano quindi un tentativo da parte dell'Occidente di giocare un ruolo più attivo nella regolamentazione del conflitto.
Il Ministero degli Esteri della Federazione Russa ha divulgato una dettagliata lista di infrazioni agli accordi internazionali commesse da parte georgiana negli ultimi mesi. Tale lista ha l'evidente intento di rafforzare la posizione di Mosca, alle prese con nuove richieste da parte della Georgia e dei suoi sostenitori occidentali, Stati Uniti in testa. A questo proposito, si segnala la reazione negativa di Stati Uniti, NATO ed Unione Europea alla decisione di inviare truppe in Abkhazia, nonché il sostegno all'invio di osservatori ONU in Georgia in seguito all'abbattimento di un velivolo georgiano da parte russa. Peraltro, l'Occidente non sembra prestare attenzione alle dichiarazioni della Russia che smentiscono ogni responsabilità nell'abbattimento e confermano la completa regolarità dell'invio delle truppe in base agli accordi bilaterali.
Il segretario generale NATO Jaap de Hoop Scheffer ha richiesto martedì il ritiro delle truppe, richiamando entrambe le parti ad instaurare rapidamente un dialogo aperto ad alti livelli al fine di smorzare la tensione. "L'invio delle truppe non ha basi legali nel contesto della missione di pace e va contro la volontà del governo georgiano", afferma Scheffer nella dichiarazione riportata dall'agenzia RIA Novosti.
Vale la pena di notare che un'analoga dichiarazione è stata rilasciata alla vigilia dell'incontro NATO di Bruxelles. Le parole di Scheffer, come riporta la fonte di Nezavisimaja Gazeta, sono un preciso segnale della comune posizione dei 26 partecipanti. Secondo il nostro corrispondente, i paesi NATO si basano sulle ultime azioni di Mosca, che non faciliterebbero in alcun modo la risoluzione dei problemi esistenti.
Alla richiesta di spiegazioni sullo sbilanciamento delle posizioni NATO, un diplomatico ha risposto: "La posizione della NATO non è pro-georgiana, la NATO agisce a sostegno del diritto internazionale". Il diplomatico riferisce anche le conclusioni degli osservatori inviati in seguito all'incidente aereo, che confermerebbero la responsabilità russa, negata però tenacemente da Mosca.
Critica anche la dichiarazione di Sean McCormak, portavoce del dipartimento di Stato degli Stati Uniti: "L'invio delle truppe è particolarmente difficile da giustificare alla luce delle ultime dichiarazioni e dei costruttivi sforzi del presidente Saakashvili per l'ulteriore sviluppo del processo di pace in Abkhazia".
Washington ha espresso la propria "preoccupazione" e comunicato di essere in contatto con il governo georgiano in merito ad alcune dichiarazioni russe che violerebbero il principio di unità territoriale della Georgia, giudicate dagli USA "provocatorie e pericolose" in una dichiarazione del 4 giugno.
L'Europa riserva alla Russia toni meno duri, ma non certo la propria simpatia. Benita Ferrero-Waldner, commissario europeo per le relazioni esterne e la politica europea di vicinato in visita a Mosca, ha sostenuto di fronte ai deputati russi che "l'Unione Europea è preoccupata che le recenti azioni russe in Georgia possano compromettere la stabilità ai confini meridionali, stabilità particolarmente importante in relazione ai prossimi Giochi Olimpici di Soci". L'Unione Europea, ha promesso, continuerà a sostenere il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale della Georgia.
I diplomatici europei e americani agiscono in base alla convinzione che la Georgia non prepari alcuna azione aggressiva nei confronti dell'Abkhazia. Tendono infatti a ritenere che sia Mosca a provocare tensione nella regione, piuttosto che il regime di Saakashvili.
A sua volta, Mosca sembra essersi preparata alla discussione della questione caucasica. In replica alle richieste occidentali relative agli ultimi eventi, il Ministero degli Esteri ha nuovamente negato ogni responsabilità nell'abbattimento del velivolo georgiano, portando argomentazioni tecniche a sostegno della propria posizione. Inoltre, ha divulgato la lista di infrazioni agli accordi internazionali commesse da parte georgiana negli ultimi mesi. In particolare, si segnalano: 158 casi di transito dell'aviazione militare georgiana sulla zona di sicurezza nel 2007; l'intrusione della flotta militare georgiana nelle acque territoriali abkhaze il 12 maggio 2008; l'intenso transito (via terra e via aria) di armi ed altri mezzi e materiali bellici dall'inizio di aprile. Si conferma inoltre che al 29 maggio 2008 le divisioni georgiane nella zona di Zugdidsk consistevano di oltre 1100 persone, quando non dovrebbero superare le 600. si comunica infine che la Georgia avrebbe ripetutamente ostacolato il transito delle truppe di pace e delle loro colonne.