La diaspora cecena in Europa: le iniziative per mantenere vive le tradizioni del mondo vainach. Incontro con Abdul Gani Džeirchanov, presidente dell'associazione "Ceceni in Europa" di Strasburgo
Di Chamzat Saidov, da "Čečenskoe Obščestvo Segodnja" Chechen Society Today, n. 1(9) 2007, pp. 10-11
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Elena Murdaca
Dopo l'inizio delle operazioni militari nella Repubblica Cecena, i nostri compatrioti sono stati costretti ad abbandonare la propria patria e a "cercare la felicità" altrove. Una parte di loro è andata all'estero. E' difficile dire quanti ceceni vivano in paesi stranieri, oggi. Si stima che solo in Europa siano circa 60.000.
Come vivono i nostri conterranei all'estero, riescono a conservare il loro carattere popolare, la cultura, le tradizioni e le abitudini? Ne parliamo con il presidente dell'Associazione Ceceni in Europa, Abdul Gani Džeirchanov:
Abdul-Gani, quando è stata fondata la vostra Associazione, e con quali scopi?
L'Associazione è stata fondata in Francia nel 2004. I promotori dell'iniziativa sono stati un gruppo di ceceni e caucasici di diversi paesi europei, con il sostegno di francesi, tedeschi e belgi. La sede dell'associazione è a Strasburgo. Abbiamo un unico scopo: fare in modo che i nostri figli non perdano le loro radici, non dimentichino la lingua madre, le tradizioni e i costumi vainach termine con il quale si designano complessivamente i ceceni e gli ingusci, gruppi etnici affini. Significa "noi - popolo", ndt. Molti sono venuti via dalla Cecenia ancora bambini, e quanti altri ne sono nati, qui? Per quanto riguarda i progetti culturali, per iniziativa dell'associazione è stato aperto il centro culturale Kavkazkij dom. Le attività sono molto varie: c'è una scuola domenicale di etica vainach G1iallakch, dove i bambini studiano la lingua materna e le danze nazionali. Per i giovani è stato aperto Sink'iram, uno studio di ballo folcloristico-etnografico. C'è anche un centro metodologico vainach di arte nazionale, frequentato da bambini e da adulti.
Al Kavkazkij dom si tengono regolarmente esibizioni di gruppi artistici nazionali, manifestazioni gastronomiche di piatti nazionali, feste popolari, gare sportive. C'è anche una biblioteca interna di letteratura nazionale e un punto d'incontro per nuovi amici.
L'attività del vostro centro è davvero invidiabile. Come avete fatto a organizzare tutto questo lavoro?
Si è formato un team eccezionale di insegnanti dotati di un'enorme esperienza in campo pedagogico. Del team fa parte Abdulla Bachaev, ballerino e coreografo, diplomato all'Istituto Statale di Cultura di Mosca. A proposito, a quanto mi risulta, prima del suo arrivo qui da noi lavorava alla Comunità della Cultura Inguscio-Cecena Daimokhk a Mosca. C'è anche Rašid Sulejmanov, esperto musicista, un virtuoso che prima della guerra suonava nell'ensamble di Stato Vajnach. Inoltre, Magomed Mal'sagov, Zina Dešerieva, e Toma Čantamirova. Ne approfitto per ringraziare di cuore tutte le persone di buona volontà che ci sostengono: Medina, vice Presidente dell'associazione, Chadižat, Limon, Ajmani, Šachida, Tamara, Kjura, Zyra, Murad, Isabella Bonke, Natalie Brukmann, Mar'jam, Petimat, e naturalmente i genitori dei nostri studenti, che, indefessi, ci aiutano nella preparazione e nella realizzazione dei nostri vari eventi.
Avete contatti con la diaspora vainach negli altri paesi?
Abbiamo stretti contatti con i nostri conterranei delle altre città francesi e negli altri paesi europei. Spesso visitiamo i loro centri culturali e organizziamo eventi congiunti. Al momento abbiamo ricevuto diverse richieste per la formazione con la nostra metodologia di insegnamento a Parigi, Tolosa, Orléans, stiamo trattando con la diaspora a Berlino e stiamo programmando l'apertura di un nostro centro negli Stati Uniti, a New York. Lo scorso anno abbiamo preso parte all'inaugurazione del Centro di Cultura Vajnach di Amburgo, e anche alla festa in onore di Sultan Jašurkaev scrittore ceceno, ndt, in Belgio.
Come si trovano oggi i nostri ragazzi nei paesi europei?
I primi tempi, appena arrivati in Europa, i vajnach avevano non poche difficoltà ad integrarsi nella società europea. La mancata conoscenza delle leggi locali, della lingua, delle abitudini costituivano notevoli ostacoli per i rifugiati. Soprattutto per i giovani, che non riuscivano ad adattarsi alle condizioni imposte da una vita completamente sconosciuta. Ma gradualmente ci siamo inseriti, abbiamo imparato la lingua, i bambini si sono iscritti a scuola, i ragazzi all'università. Oggi, nella sola università di Strasburgo studiano circa 30 dei nostri studenti. Il centro culturale della nostra associazione dedica moltissima attenzione al lavoro con i giovani.
Per maggiori informazioni:
Associazione ceceni in Europa
Abdul-Gani Džeirchanov,
Presidente
E-mail:office701@yahoo.com office_ate@yahoo.com.
Associazione ceceni in Belgio:
Tina Bruxelles
Presidente
E-mail:tinabxl@hotmail.com