Sparatorie, incendi e intrighi stanno segnando la campagna elettorale in Armenia. Gli episodi di Gyumri ed Echmiadzin. Si vota il 12 maggio per eleggere il nuovo parlamento
Di: Gohar Mkrtchian*, Echmiadzin, per IWPR, 12 aprile 2007
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Maddalena Parolin
A pochi giorni dal suo avvio, la campagna per le elezioni parlamentari armene è stata già oscurata da violenze, scontri tra candidati e un apparente tentativo di eliminare un candidato inserendone un altro con lo stesso nome.
L'8 aprile scorso è iniziata ufficialmente la campagna elettorale per le elezioni del 12 maggio. Due partiti, il Partito Repubblicano, che possiede attualmente la maggioranza dei seggi nell'assemblea nazionale, e il nuovo Armenia Prospera stanno dominando la campagna. Entrambi sono sostenuti da rappresentanti del governo.
Già cinque giorni prima dell'apertura della campagna, il clima politico ha iniziato a surriscaldarsi con il tentato omicidio di Vardan Ghukasian, sindaco di Gyumri, la seconda città del paese. Ghukasian è membro del Partito Repubblicano.
Secondo le dichiarazioni della polizia, la Mercedes di Ghukasian e le altre macchine del seguito sono state oggetto di una sparatoria sull'autostrada Yerevan-Gyumri, venendo colpite da 77 pallottole. Quattro guardie del corpo hanno perso la vita nell'attacco, mentre Ghukasian e il suo vicesindaco Gagik Manukian sono stati ricoverati con gravi ferite di arma da fuoco.
Ghukasian era di ritorno a Gyumri dopo aver partecipato ad un meeting dei vertici del Partito Repubblicano a Yerevan, nel quale il ministro della Difesa Serge Sarkisian era stato formalmente nominato come candidato alla posizione di Primo ministro.
Un esponente del partito, Ashot Aghababian, ha dichiarato: "L'attentato era diretto al Partito Repubblicano d'Armenia. L'episodio è avvenuto subito dopo un incontro di partito e non in un'altra occasione".
Il portavoce dell'ufficio di Ghukasian, Artyom Mazmian, sostiene che il sindaco non aveva nemici, né aveva mai ricevuto minacce di morte.
I media locali hanno riferito che Ghukasian stava meditando di passare al partito rivale Armenia Prospera, guidato dal ricco affarista Gagik Tsarukian. Il partito è il principale sfidante dei Repubblicani nelle vicine elezioni, e si ritiene che sia ampiamente appoggiato dal Presidente Robert Kocharian.
Il portavoce del Partito Repubblicano Eduard Sharmazanov ha smentito le voci dicendo "è fuori questione. Si tratta di pura fantasia."
Anche la città di Echmiadzin - nota per essere la sede della Chiesa Apostolica Armena, ma che ha una forte presenza militare - è stata colpita dalle violenze connesse alle prossime elezioni.
Verso mezzanotte dell'8 aprile, Hakob Hakobian, membro del parlamento che si sta ricandidando, è stato oggetto di un assalto. Hakobian è membro del partito di governo ma è noto per la sua indipendenza.
Racconta: "Ero con un amico, e quando stavamo allontanandoci dalla macchina abbiamo visto una BMW in strada, della quale non siamo riusciti a leggere la targa a causa del buio. Ci eravamo allontanati di circa sei metri dall'auto quando sono iniziati gli spari. Siamo riusciti a malapena a rifugiarci nel nostro vicino ufficio e a sbarrare il portone di ferro".
La stessa notte, è scoppiato un incendio in una fabbrica di strumenti di precisione appartenente ad un altro candidato, Susanna Harutyunian, i cui uffici erano ospitati negli edifici dello stabilimento.
Hakobian e Harutyunian danno la colpa ad un altro candidato, Sedrak Saroyan (conosciuto anche come Seyran Saroyan), generale dell'esercito armeno in pensione.
"Se vengono eliminati Hakobian e Harutyunian, Saroyan diventerà membro del parlamento, anche se la percentuale di votanti arrivasse solo al 30 per cento", ha affermato Karlen Khachatrian, che dirige la campagna di Hakobian.
Harutyunian è certa che la fabbrica sia stata incendiata per spaventarla. "Sono stata più volte intimidita e mi è anche stata offerta una forte somma, per farmi ritirare dalla campagna. Ma quando si sono resi conto che non stavano ottenendo il loro scopi, hanno deciso di passare a tali misure", ha affermato.
Saroyan ha negato le accuse, dicendo che i suoi rivali starebbero "montando le cose con l'unico scopo di fare confusione e promuovere se stessi".
Un portavoce della campagna di Saroyan, Hakob Martuni, ha affermato che il suo candidato è un uomo con severa disciplina militare, che non si abbasserebbe mai a metodi simili. Invece, Martuni ha suggerito che l'attacco sarebbe invece stato inscenato dagli stessi altri candidati.
"Vedendo che stavano perdendo sono stati presi dal panico", ha affermato. "Si stanno sparando contro".
Simon Mkrtchian, 43 anni, residente nel distretto Zvartnos della città commenta: "Non sorprende che la campagna ad Echmiadzin sia iniziata con delle sparatorie - è quello che ci aspettavamo. E' così che vengono trattati i problemi in questa città; qui è come una vera dittatura militare."
La campagna elettorale a Echmiadzin è resa ancora più complessa dalla presenza di quattro, e non tre, candidati: insieme al locale Hakobian, c'è un altro concorrente che non solo è nello stesso Partito Repubblicano, ma ha anche lo stesso identico nome.
Il secondo Hakob Hakobian è stato portato da Yerevan in quello che sembra essere stato un deliberato tentativo di confondere gli elettori. Il nuovo arrivato ha iniziato con l'accusare il suo omonimo e gli altri due candidati di aver falsificato parte delle firme necessarie per depositare la candidatura.
Esperti grafologi sono stati chiamati ad analizzare le firme contestate, e il 10 aprile una corte della città di Armavir ha escluso sia Harutyunian che il primo Hakobian dalla corsa elettorale.
Nessuno dei due era presente all'udienza. Secondo Harutyunian "era ovvio come sarebbe andata a finire, quindi non aveva senso che ci andassi".
Aggiunge che il verdetto è una brutta notizia per la democrazia in Armenia: "Ciò significa che in questo paese tutto è diretto dall'alto. Come possiamo parlare di democrazia ed elezioni imparziali?"
In un successivo colpo all'Hakobian locale, tre dei suoi sostenitori sono stati arrestati durante una perquisizione della polizia nelle case di amici e parenti, che ha impegnato quasi 80 agenti ed è durata dal 9 al 10 aprile.
Gli eventi a Echmiadzin hanno causato scompiglio nei circoli politici di Yerevan, a soli 20 chilometri di distanza. Il membro del parlamento di opposizione Shavarsh Kocharian li ha descritti come un "episodio vergognoso".
"Nessuno di questi fatti è d'aiuto all'obiettivo dichiarato dal paese di procedere verso elezioni imparziali e democratiche" ha commentato.
Uno dei leader del Partito Repubblicano nel parlamento, Galust Sahakian, tenta di minimizzare l'episodio, dicendo che la sentenza della Corte deve essere rispettata.
"Hakobian è mio amico... Una figura politica piuttosto importante e un serio imprenditore", ha detto.
Ma ha aggiunto: "... Non si possono giudicare gli standard generali e la sostanza della campagna elettorale unicamente dai colpi sparati nella circoscrizione di Echmiadzin."
Lo Hakobian escluso dalla candidatura ha poi giocato una carta inaspettata - offrendosi di sostenere il nuovo arrivato da Yerevan, che ritiene essere un semplice candidato fantoccio per Saroyan e potrebbe addirittura ritirarsi prima delle elezioni.
"Poiché ritengo Saroyan responsabile di tutto questo, e il candidato da Yerevan sta semplicemente eseguendo ordini, ho deciso di appoggiarlo l'altro Hakobian facendo campagna contro colui che gli ha dato gli ordini", ha detto.
Se quello venuto da fuori si ritira, Hakobian ha esortato i suoi sostenitori a non votare per Saroyan.
Sembra proprio che la violenza continuerà ad affliggere la campagna elettorale. Nella mattina del 12 aprile, un ufficio di proprietà del partito Armenia Prospera a Yerevan è stato colpito da un'esplosione, che sembra sia stata causata da una bomba piazzata fuori dalla porta. L'ufficio del partito è andato distrutto, così come un negozio vicino. Radio Free Europe/Rado Liberty ha riportato che anche un secondo ufficio nella capitale, appartenente allo stesso partito, era stato colpito da un'esplosione. L'episodio non avrebbe causato alcun danno.
*Gohar Mkrtchian è uno pseudonimo usato da un reporter freelance a Echmiadzin