Macedonia del Nord e Kosovo: vie di transito o di fuga?
Presentazione del rapporto a cura di Asgi-Progetto Medea basato sul sopralluogo svolto dal 2 al 9 novembre 2021 e su successivi approfondimenti in Macedonia del Nord e Kosovo, da cui risultano politiche di controllo e criminalizzazione delle persone migranti lungo le rotte balcaniche
Dal 2015 la Macedonia del Nord si è consolidata come Paese di transito lungo la rotta balcanica ma la criminalizzazione delle persone migranti l’ha resa anche un Paese da cui fuggire. I dati e le testimonianze raccolte durante un sopralluogo del Progetto Medea restituiscono la fotografia di una rotta in significativa crescita e di un Paese, la Macedonia del Nord, la cui posizione geopolitica permette di approfondire gli strumenti con cui l’Unione europea controlla il flussi migratori al di fuori dei propri confini territoriali.
Le politiche di controllo dei confini, il ruolo delle principali organizzazioni internazionali e di Frontex, la presenza degli agenti di polizia di Paesi europei, i dispositivi di contenimento e detenzione, la strumentalità della destinazione dei fondi europei. Sono tutti fattori che compongono nel loro insieme il mosaico di una politica di controllo e criminalizzazione delle persone migranti strettamente collegata al processo di adesione della Macedonia del Nord all’Unione europea.
Il rapporto, a cura di Asgi-Progetto Medea, basato sul sopralluogo svolto dal 2 al 9 novembre 2021 e su successivi approfondimenti, è accompagnato da un’appendice specifica relativa alla contestuale visita in Kosovo, un Paese che sta ancora faticosamente affrontando la propria tragica genesi.
Intervengono: Ivana Stojanova, Matteo Astuti, Erminia Rizzi e Amarilda LiciLa diretta sarà trasmessa sulla pagina Facebook di RiVolti ai Balcani .