The Handke Project. Oppure giustizia per le follie di Peter
Dove finisce la libertà dell’arte e inizia il bisogno di essere politicamente corretti? Si può fare arte senza essere insensibili? Queste sono alcune delle importanti domande sollevate dalla performance teatrale di Jeton Neziraj sullo scrittore Peter Handke che con i suoi libri e atteggiamenti ha manipolato e stravolto i fatti relativi alle guerre nella ex-Jugoslavia
Dove finisce la libertà dell’arte e inizia il bisogno di essere politicamente corretti? Si può fare arte senza essere insensibili? Queste sono alcune delle importanti domande sollevate dal nuovo spettacolo di Jeton Neziraj. La pièce ha vinto il prestigioso premio teatrale francese Journées de Lyon des Auteurs de Théâtre.
Attraverso la prospettiva del controverso vincitore del Premio Nobel per la Letteratura Peter Handke, una troupe pan-europea, composta da Arben Bajraktaraj, Ejla Bavćić, Adrian Morina, Klaus Martini, Verona Koxha, Anja Drljević, naviga all’interno del delicato equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità sociale a teatro.
Biljana Srbljanović ha dato un contributo come drammaturga e la scrittrice croata naturalizzata tedesca, Alida Bremer, ha scritto ampiamente di Handke sulla stampa tedesca.
The Handke Project ha come nucleo narrativo la decisione controversa di celebrare Handke, nonostante il suo dichiarato e ben documentato sostegno a Slobodan Milosević, che morì all’Aia l’11 marzo 2006 durante il processo per crimini di guerra. Questo suo sostegno si ampliò a tal punto da portarlo a tenere un’orazione al funerale di Milosević. Lo spettacolo prende questo momento come punto di partenza per esplorare come viene valorizzata e promossa l’arte quando supera i limiti della fondamentale dignità umana, dei valori umani e dell’etica.
Di Jeton Neziraj, regia di Blerta Neziraj, con Arben Bajraktaraj, Ejla Bavćić, Adrian Morina, Klaus Martini, Verona Koxha, Anja Drljević. Drammaturga Biljana Srbljanović, collaboratrice artistica Alida Bremer.
Produzione Qendra Multimedia (Pristina) in collaborazione con Mittelfest & Teatro della Pergola, Teatro di Dortmund (Germania), Teatro Nazionale di Sarajevo e Festival Internazionale del Teatro – Scene MESS (Bosnia Erzegovina).
Inoltre incontro "Genocidio e negazionismo: come costruire una memoria responsabile", il 2 febbraio alle ore 18.00 prima della prima di The Handke Project,: Micaela Frulli e Luca Bravi dell’Università degli Studi di Firenze e il giornalista di “Avvenire” Riccardo Michelucci ragionano con il drammaturgo kosovaro Jeton Neziraj sul tema della memoria dei genocidi, anche a partire da posizioni molto controverse come quelle di Peter Handke sui fatti di Srebrenica. Con il patrocinio del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Firenze.
Ingresso libero con prenotazione online su fino a esaurimento dei posti disponibili.
Per informazione su costi e acquisto dei biglietti per gli spettacoli:
Teatro Rifredi
Tel: 055 4220361/2
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