Forte crisi del settore energetico. Lunghi tagli della somministrazione di elettricità sia in Kossovo che in Albania. Monta la protesta dei cittadini.
I cittadini del Kossovo hanno iniziato questo 2002 subendo continui black out dell'energia elettrica che, secondo la direzione della Compagnia Elettrica del Kossovo (KEK), continueranno sino a primavera. In merito i cittadini kossovari sono sempre più irrequieti e da più parti si inizia a richiedere che sia UNMIK che la stessa KEK forniscano un chiaro quadro della situazione.
Fadil Lepaja, portavoce della KEK, risponde alle critiche sostenendo che i cittadini kossovari ricevono energia elettrica a sufficienza. In alcune aree però l'elettricità arriva a mancare anche otto ore consecutive. Non sono rare le occasioni nelle quali i black out durano giorni interi.
Il riscaldamento con i fornelli elettrici risulta ancora meno caro del riscaldamento a legna e per questo il problema è ancora più sentito. Un metro cubo di legna arriva a costare ad esempio 30 Euro, l'equivalente di uno stipendio di un minatore delle miniere di Zepca ...
A Mitrovica intanto, amministratori della KEK e dell'UNMIK, si accusano a vicenda per il malfunzionamento degli impianti. E la situazione è sempre più tesa. Gli ultimi giorni dell'anno i lavoratori della centrale elettrica locale sono stati attaccati duramente da alcuni cittadini. Prima verbalmente per poi arrivare ad un vero e proprio scontro fisico. "Questo è peggio della guerra, credetemi. Ho un bambino di un mese e l'elettricità è mancata per dieci giorni. E' una situazione insostenibile", ha affermato una cittadina di Mitrovica (AIM).
Anche l'Albania sta attraversando una forte crisi del suo sistema di produzione d'energia elettrica. La Compagnia Elettrica Albanese (KESH) ha annunciato forti tagli alla fornitura di elettricità salvo deroghe nei casi più urgenti. Lo ha affermato il quotidiano Shekulli.
Petrit Ahmeti, direttore della Compagnia, ha dichiarato in una conferenza stampa che la causa all'origine di questa crisi sono le scarse precipitazioni di questo periodo ed il forte freddo. Situazione che ha causato un progressivo svuotamento dei bacini che alimentano le centrali idroelettriche. "L'acqua che scorre nelle turbine è quest'anno la metà dell'anno scorso" ha affermato. Un esempio su tutti la centrale di Fiera. Nel bacino l'acqua è arrivata a 248,2 metri, vicinissima al limite dei 243 sotto i quali si è costretti a bloccare la produzione.
A Tirana vi sono stati in questo periodo significativi tagli della somministrazione dell'energia che spesso si sono protratti dalle 8 del mattino alle 5 di sera.
Il Comitato inter-ministeriale per l'energia, presieduto dal primo ministro Ilir Meta ha reso noto, dopo una riunione d'urgenza, che l'unica soluzione per adesso è riuscire ad abbassare il consumo di energia dai 17,4 ai 15 milioni di kWh giornalieri.