Impegno sociale o divertimento: ONG giovanili lanciano una nuova campagna anti-corruzione in Albania. La reazione della stampa albanese.
Il quotidiano "Korrieri" (16.03.2003) pubblica un articolo su un movimento giovanile di Tirana che si propone di scuotere dall'apatia i cittadini albanesi e sensibilizzarli verso i più gravi problemi sociali del paese. La nascita di questo movimento, che prende il nome di "Mjaft" ("Basta") è stata promossa dall'Albanian Youth Link e dall'Albanian National Debate Association. Esso si farà promotore di una campagna di 4 mesi, sponsorizzata da UNICEF, UNDP, OSCE e SOROS, volta a sollecitare i cittadini a dire basta alla corruzione, al degrado ambientale, alla discriminazione delle donne, ai traffici, alla disoccupazione, alla povertà, alla tradizione della vendetta, alla crisi del sistema sanitario ed educativo.
"Korrieri" paragona questo movimento con il serbo "Otpor" di tre anni fa, il cui slogan era "Gotov je" ("E' finita"). L'elemento che accomuna queste due realtà, secondo il giornale, è che i protagonisti attivi sono giovani pieni di idealismo mentre certamente diverso è il nemico da combattere: la dittatura di Slobodan Milosevic per i giovani serbi, l'apatia dei cittadini per i giovani albanesi. "Tutti si sentiranno coinvolti perché noi tocchiamo problemi che interessano chiunque" dicono i sostenitori di "Mjaft".
La campagna prevede molte iniziative itineranti per le varie città del paese: rappresentazioni teatrali, concerti, visite, mostre. "Korrieri", pur lodando l'iniziativa, mostra un certo scetticismo sul fatto che un movimento del genere possa contribuire a cambiare sensibilmente le cose perché ritiene che il problema maggiore in questo caso non sia tanto l'apatia degli albanesi quanto la loro povertà economica.
Secondo il quotidiano la cura per questa situazione non può venire da movimenti o formule importate dall'esterno ma d'altra parte non riesce a fornire a sua volta un'indicazione sulle possibili soluzioni al problema.
Dallo scetticismo di "Korrieri" al cinismo di "Zeri I Popullit" (16.03.2003), il quotidiano del partito socialista, che intitola il suo articolo:"Milioni di euro per dire basta: una campagna di adolescenti che si divertono per tutto il paese". L'articolo lamenta che questi soldi andrebbero spesi diversamente, per risolvere i veri problemi della gente e non "per divertirsi".