Nei ricordi dei risparmiatori albanesi è ben impressa la tragica vicenda delle piramidi finanziarie nelle quali persero in modo sciagurato più di un miliardo di dollari. Ora bastano alcune voci per far correre i cittadini a prelevare i propri depositi.
L'ultima banca di proprietà statale dell'Albania, la Savings Bank, sta per essere privatizzata. L'incertezza nel futuro ha portato un gran numero di suoi risparmiatori a ritirare i propri depositi ed il fenomeno è così diffuso che ha obbligato le autorità albanesi ad intervenire con dichiarazioni che attestano il buono stato finanziario ed economico della banca in questione e l'assenza di rischi per i risparmiatori.
Nel ricordo degli albanesi vi è però ancora il crollo delle "piramidi finanziarie" che portò, nel 1997, alla perdita di 1 miliardo di dollari, per molti i risparmi di una vita. "I miei parenti in Grecia mi hanno fatto sapere che la Savings Bank è sull'orlo del fallimento" hanno dichiarato dei risparmiatori al microfono di alcuni media albanesi. E' bastato questo per scatenare il prelievo dei depositi.
La crisi avviene proprio mentre in parlamento si sta discutendo su di un disegno di legge che prevede un'"assicurazione sui depositi" che andrebbe a coprire i depositi sino ai 700.000 lek (5.000 dollari). Quest'ultima arriverebbe a garantire il 60% dei risparmiatori del paese. Sicuramente meglio della situazione attuale: l'Albania non si è ancora dotata di nessuna legge che prevede quanta sia la percentuale dei depositi che deve obbligatoriamente essere assicurata.
La maggior parte dei prelievi si è verificata nelle città di Fier e Vlora, sud del paese, dove molti residenti hanno parenti che lavorano in Grecia o in Italia e dove, non a caso, nel 1997 avevano sede ben quattro società piramidali di risparmio.
La dirigenza della Savings Bank è naturalmente preoccupata. Edvin Libohova, general manager, ha più volte in questi giorni ripetuto che i risparmi depositati presso la Savings Bank sono al sicuro ma che, se i prelievi non rallenteranno, la banca entrerà certamente in difficoltà. "Occorrerà iniziare a licenziare i dipendenti e si finirà per chiudere il nostro Istituto" ha affermato " e questo certo non va a vantaggio dei risparmiatori".
Intanto il processo di privatizzazione prosegue: in lizza la Zagrebacka Banka dalla Croazia, l'Unicredito e la Bank of Austria. Il governo ha affermato che preferirebbe nessuna banca greca partecipasse alla gara d'appalto poiché già quattro banche albanesi sono possedute da proprietari di quella nazionalità.
Del 31 marzo scorso anche una decisione del Governo albanese che prevede la restituzione di parte dei depositi effettuati da risparmiatori albanesi presso le piramidi finanziarie. Si inizierà con i fondi raccolti dalla liquidazione della Cenaj e Co, 23.000 persone circa riceveranno l'11% dei fondi che avevano depositato. Parziali risarcimenti dovrebbero riceverli anche chi aveva depositato presso la Vefa, la Leka a la società Beno, altre finanziarie fallite durante la crisi del 1997.