Paesaggio con fiume nel Parco nazionale di Lure, Albania

Parco nazionale di Lure, Albania (© Tomasz Wozniak/Shutterstock)

Il governo socialista albanese si è appena preso tutto il merito della sospensione di 440 progetti di mini-centrali idroelettriche nel paese. Tuttavia, è grazie alla mobilitazione dei residenti locali e degli ambientalisti che si è arrivati all'apertura di procedure legali europee contro i permessi illegali concessi da Tirana

02/11/2020 -  Andrea Milat

(Pubblicato originariamente da Bilten , selezionato e tradotto da Le Courrier des Balkans e OBCT)

Una buona notizia ha cominciato a circolare agli inizi di ottobre nei Balcani: è stata sospesa la costruzione di almeno parte delle 2.800 mini centrali idroelettriche progettate lungo i fiumi della regione. Questa volta la buona notizia non è arrivata dalla Bosnia Erzegovina o dalla Serbia, ma dall'Albania. Il nuovo ministro dell'Energia e delle Infrastrutture, Belinda Balluku, ha annunciato la sospensione della costruzione di nuove mini-centrali e l'apertura di un'istruttoria sul rilascio di 182 permessi per la costruzione dei 440 impianti in programma.

Secondo lei, questa sospensione è la conseguenza del suo incontro con gli abitanti di Gramsh che stanno manifestando contro la costruzione di due centrali idroelettriche sul fiume Devol, vicino al canyon Holta, una frequentata destinazione turistica. In realtà, se questa sospensione è avvenuta, è perché la Comunità Europea dell'Energia ha recentemente avviato un procedimento giudiziario contro l'Albania a causa delle numerose carenze riscontrate nella procedura di autorizzazione alla costruzione di un un'altra centrale elettrica, quella di Poçem, lungo il fiume Vjosa.

Se la nuova ministra ha accettato di incontrare gli abitanti di Gramsh è piuttosto perché la costruzione di una centrale idroelettrica sulla Vjosa ha scatenato una rivolta tra popolazione, attivisti, artisti e tanti protagonisti del panorama culturale. E non solo del mondo albanese: anche celebrità internazionali come Leonardo Di Caprio o Manu Chao si sono unite alla mobilitazione contro le mini centrali nei Balcani. Da buon politico, la ministra ha quindi ottenuto facilmente punti a proprio favore apponendo la sua firma ad un caso già quasi risolto.

Per prendersi tutto il merito della sospensione della costruzione di nuove centrali elettriche, il governo albanese ha mutato il suo approccio, presentando la decisione presa come un'azione politica responsabile e adottata nell'interesse pubblico. Belinda Balluku, che è ministra solo da poche settimane, ha detto che era il momento di analizzare la politica degli incentivi per la costruzione di mini centrali idroelettriche e di definire una strategia per il futuro. "Dalla metà degli anni 2000, quando il deficit di produzione di energia ha creato grosse limitazioni, i governi albanesi hanno firmato numerosi accordi per la costruzione di centrali elettriche, principalmente mini centrali idroelettriche, ma solo 96 strutture sono operative a oggi, per le quali sono stati firmati 73 contratti”, ha spiegato solennemente. Il procedimento contro l'Albania riguarda proprio queste irregolarità.

I danni sociali e ambientali causati dalle nuove mini centrali idroelettriche potrebbero essere maggiori di qualsiasi guadagno economico, ha aggiunto Belinda Balluku. Questo tipo di argomentazione è da lungo tempo avanzata da residenti, attivisti ambientali e istituzioni internazionali.

L'interruzione dei lavori su Devol e Vjosa è stata comunicata su Twitter dal primo ministro Edi Rama la stessa settimana in cui ha annunciato anche la costruzione dell'impianto di Skavica con il generoso sostegno finanziario degli Stati Uniti. Ufficialmente, questa centrale idroelettrica è "un'operazione strategica per l'indipendenza energetica e la trasformazione dell'Albania, nonché un fattore cruciale per il settore energetico della regione". Questo impianto verrebbe costruito congiuntamente da Kosovo e Albania.

"La centrale idroelettrica di Skavica sarà finanziata dagli Stati Uniti", ha continuato Edi Rama. "È un gesto lodevole da parte degli Stati Uniti che mostrano la volontà di esprimere all'Albania tutto il loro rispetto per ciò che ha realizzato il nostro paese, o per ciò che abbiamo realizzato nella gestione dello stato in questo periodo". Come al solito, gli aiuti americani non sono gratuiti: Edi Rama ha annunciato che Tirana "collaborerà con gli Stati Uniti su altri temi a seguito del rafforzamento senza precedenti dei rapporti tra il governo albanese e il loro governo".

Nel settore energetico, gli interessi americani in Albania, come altrove in Europa e nel mondo, riguardano soprattutto le fonti di combustibili fossili. L'Albania è un paese importante in quanto parte del gasdotto TAP, che presto trasporterà gas naturale dall'Azerbaijan all'Europa occidentale. L'Albania ha anche alcuni progetti di trivellazioni petrolifere nell'Adriatico che potrebbero interessare alcuni investitori statunitensi.

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Sono migliaia le dighe di cui si programma la costruzione lungo fiumi e torrenti del sud-est Europa. Con un impatto ambientale e sociale che rischia di essere devastante. Un video del consorzio Edjnet