Pubblichiamo un commento di Ernesto Bafile, coordinatore ICS per l'Albania a Tirana, sulla situazione nel paese, due giorni dopo la tornata elettorale del 24 giugno scorso.
Due giorni dopo le elezioni in Albania non si hanno ancora dati ufficiali completi. La Commissione Centrale Elettorale aspetta ancora i verbali dalle Commissioni locali. La previsione è che tra due giorni si potrà avere un quadro completo.
Un dato certo è quello dell'affluenza alle urne. La media nazionale si aggira tra il 57-60% che è una percentuale piuttosto bassa che tuttavia, secondo il presidente della Commissione elettorale, non smentisce il dato delle scorse elezioni locali per le quali l'affluenza è stata del 61%. Comunque il dato è il più basso della storia democratica post comunista dell'Albania.
Una delle ragioni avanzate dal presidente della Commissione per spiegare la bassa affluenza è stata la chiusura dei seggi alle 18.00 del pomeriggio. A questo proposito sembra si siano aperti contenziosi che ricordano la paradossale esperienza italiana delle scorse elezioni politiche: molti sono stati coloro che si sono recati a votare intorno all'ora di chiusura scatenando risse tra i commissari dei diversi schieramenti sull'ipotesi di chiudere i seggi all'orario stabilito (PS) o di tenerli aperti (PD). Certo è che chiudere i seggi alle 18.00 in piena estate o è stata una scelta volutamente limitante o è stata poco intelligente.I dati sull'affluenza per le principali prefetture sono: Valona 57%, Girocastro 62%, Scutari 55%, Lezhe 52.7%, Elbasan 58%, Tirana 58%, Diber 60%, Kukes 57%.
I due maggiori partiti sono comunque impegnati in un continuo toto-risultati: secondo Berisha il PD avrebbe conquistato al primo turno 27 zone e i socialisti 29, ma se si paragona l'elettorato complessivo i voti dei democratici sono più di quelli dei socialisti.
I numeri dichiarati da Gramoz Ruci, vice di Fatos Nano, sono 45 zone al PS e 17 al PD, le zone con ballottaggio sarebbero 45. Nano è intervenuto sostenendo che le zone attribuite al primo turno al PD sono in verità 18.
Al di là dei balletti delle cifre il PS si apre ai tradizionali alleati in vista dei ballottaggi. Anche se essi hanno corso da soli, o meglio, anche se il PS ha preferito escluderli dalle attribuzioni iniziali delle candidature, Nano si dice convinto che loro sosterranno senza dubbio il PS.
Il PD contesta alcuni episodi legati ad interventi violenti della polizia ma Nano. forte anche del parere positivo degli osservatori internazionali, sostiene che le elezioni sono state regolari e corrette.
Le schermaglie tra i due partiti maggiori erano più che prevedibili. Ciò che invece suscitava attesa era il risultato del Nuovo Partito Democratico (il partito nato da una frangia riformista del PD guidata da Genc Pollo, che si opponeva a Berisha, NdC). Anche in questo caso occorre attendere i risultati ufficiali, ma fonti interne al partito sostengono che l'NPD, nella quota proporzionale, si attesta intorno ad un 5-8%. Il leader del partito, Tritan Shehu, sostiene inoltre che le elezioni sono state corrette e che le dichiarazioni di Berisha su eventuali non riconoscimenti del risultato in caso di sconfitta sono solo illazioni. Shehu aggiunge che sia Nano sia Berisha, in caso di sconfitta, non hanno altro da fare che dimettersi.
Sembra che il PSD tradizionale alleato del PS abbia racimolato al proporzionale solo un 3%. Ciò fa sì che il NPD sia comunque il terzo partito albanese.
Ernesto Bafile
© Country coordinator ICS
Tirana