Le vane promesse dei numerosi partiti politici che si presenteranno alle imminenti elezioni amministrative in Albania rischiano solo di aumentare il numero delle astensioni
Il 12 ottobre si terranno in Albania le elezioni amministrative. Alla competizione elettorale parteciperanno 50 partiti politici tra i quali gli elettori sceglieranno i sindaci e i consiglieri comunali dei 65 municipi presenti sull'intero territorio. In questi giorni la stampa nazionale ha criticato duramente il modo in cui viene condotta la campagna elettorale, in particolare da parte dell'attuale partito al governo, il Partito Socialista, e del principale partito di opposizione, il Partito Democratico. Le promesse fatte da questi partiti agli elettori sono considerate irrealizzabili e si profila il più alto tasso di astensionismo dalle urne mai verificatosi in questi 12 anni di sistema politico pluralista.
Mustafa Nano, nel suo articolo "Gli albanesi andranno a votare?" apparso su "Shekulli" il 13 settembre, mette in guardia sul fatto che il numero delle persone che non si recheranno a votare sarà probabilmente più alto che nelle precedenti elezioni amministrative, lasciando così libero il campo ad un pugno di militanti, di fanatici, di mercenari del voto e di altre clientele varie. Il giornalista sottolinea come gli stessi candidati non facciano nulla per convincere i cittadini ad andare a votare essendo le elezioni comunque valide, indipendentemente dal numero dei votanti.
La campagna elettorale secondo l'editorialista di "Shekulli" è solo uno show personale dei due principali leader politici, il socialista Fatos Nano e il democratico Sali Berisha, nel quale abbondano gli insulti e mancano invece progetti concreti per lo sviluppo e il sostegno dell'economia, dell'agricoltura, dell'istruzione e della sanità pubblica. Quelle che non mancano sono le promesse irrealistiche, come quelle sul dimezzamento delle tasse e sull'aumento degli investimenti pubblici, o i proclami altisonanti come quello del candidato Socialista a Scutari di assicurare corrente elettrica 24 ore su 24 alla città o quello del candidato del DP a Tirana di risolvere il problema dell'acqua ed energia elettrica nel giro di un anno e mezzo.
L'articolo termina affermando che l'unica garanzia della partecipazione dei cittadini a queste elezioni è costituita dall'esempio di pochi amministratori locali che con la loro onestà hanno dimostrato di aver fatto un buon lavoro nel corso del loro mandato.
L'editoriale di Alfred Peza apparso sul quotidiano "Korrieri" il 14 settembre dal titolo "Questa campagna elettorale con le mani in tasca" fa notare come l'imminenza delle elezioni non abbia fatto aumentare il numero di copie vendute dai giornali e come al contrario, la diffusa indifferenza del pubblico abbia spinto questi ultimi ad evitare di pubblicare nelle prime pagine notizie sulla campagna elettorale. Discorso analogo vale per le emittenti televisive private che hanno inserito i servizi sulla competizione elettorale solo in coda ai loro notiziari.
Le promesse elettorali più ricorrenti, secondo "Korrieri", sono quelle sulla garanzia dei rifornimenti idrici e dell'erogazione dell'energia elettrica, sulla costruzione di nuove strade, sulla legalizzazione delle case abusive. Nessuna di queste promesse si accompagna però ad un serio progetto per realizzarle o ad uno studio preliminare sul modo in cui raccogliere i fondi necessari. "Più che la presentazione di piani per lo sviluppo e il miglioramento del paese" - conclude amaro l'editoriale - "questa campagna elettorale sembra solo una presa in giro dell'elettorato albanese".