La crisi energetica in cui versa il paese allarma i rappresentanti del FMI. Ed intanto slitta, a causa della recente crisi governativa, l'inizio delle procedure di privatizzazione di Albtelecom.
Volker Treichel, in una delle sue ultime dichiarazioni da rappresentante del Fondo Monetario Internazionale a Tirana, ha affermato che il governo albanese deve attentamente considerare la crisi energetica, il gettito fiscale ed il processo di privatizzazione per riuscire ad integrarsi nell'economia di mercato occidentale (01.03.02, Koha Jone).
"Ci sono tre sfide immediate da affrontare: la prima riguarda la privatizzazione della compagnia telefonica Albtelecom e delle banche ancora di proprietà statale; la seconda riguarda il piano per quanto riguarda la raccolta delle tasse e delle imposte per quanto riguarda il 2002, ambizioso ma realizzabile; la terza sfida riguarda la crisi energetica in cui versa il paese" ha afferamto il rappresentante del FMI per poi sottolineare che "la crisi energetica mette a repentaglio l'attuazione delle riforme nel paese".
L'istituzione finanziaria internazionale nel mese di aprile manderà in Albania una propria missione per discutere un accordo di lavoro per i prossimi tre anni. Le negoziazioni si sarebbero dovute tenere in febbraio ma a causa della crisi politica nella quale versava il paese si era di comune accordo posticipato l'incontro dal mese di febbraio a quello di aprile.
Intanto si è posticipato dal 22 febbraio al 22 marzo) anche il termine per presentare eventuali offerte per l'acquisto della compagnia telefonica Albtelecom. Lo ha reso noto Pirro Xhixha, alla guida del reparto telecomunicazioni del ministero per i trasporti e le telecomunicazioni. "Non è ancora stata avanzata alcuna offerta" ha chiarito quest'ultimo. Secondo i dirigenti dell'azienda questo è stato causato dalla recente crisi governativa e dalla crisi energetica che non sembra attenuarsi.