Un'interessante carrellata di come i giornali locali hanno descritto la visita in Albania del commissario per le relazioni estere UE Chris Patten. "Un successo" titola Zeri i Popullit, "La UE non vuole solo promesse" risponde Albania.
La visita a Tirana del commissario per le relazioni estere della UE Chris Patten ha avuto ampio spazio sulla stampa albanese. Il giornale del Partito Socialista "Zeri i Popullit", (06.12.2002), parla di un "successo del governo del primo ministro Nano" e ribadisce che la lotta contro il crimine e le riforme economiche sono le priorità per il Paese. Il titolo della prima pagina del 6 dicembre è: "Europa lascia i compiti da fare a Tirana". Il giornale riporta che nella conferenza stampa svoltasi al Consiglio dei Ministri, il primo ministro albanese Nano, con il suo stile ricercato e vorticoso ha confermato le promesse del suo governo a collaborare con l'opposizione, combattere il crimine organizzato ed i traffici, far emergere l'economia informale e migliorare il funzionamento delle dogane albanesi. Dal canto suo il commissario Patten ha spiegato dettagliatamente il percorso che l'Albania deve compiere: questo volta non si tratta soltanto di cambiare o introdurre nuove leggi, ma di applicarle effettivamente. In particolare si fa riferimento alle norme in campo economico, nella sfera istituzionale e nella lotta contro il crimine organizzato e la corruzione. Patten ha spiegato che i negoziati si apriranno a febbraio, in presenza del presidente della commissione Romano Prodi, e ogni 6 settimane si terranno incontri tra inviati dell'UE e il governo albanese sull'andamento delle riforme, cosa su cui verrà riferito ai 15 membri della UE. Patten ha sottolineato che i negoziati sono stati resi possibili grazie al clima politico più disteso a Tirana, dopo che a luglio è stato nominato il Presidente della Repubblica, e grazie ai buoni rapporti dell'Albania con i Paesi della regione, come dimostra la visita del ministro degli esteri albanese, Ilir Meta, a Belgrado all'inizio di dicembre.
Il quotidiano "Shekulli" (06.12.2002) si è mostrato più cauto nel giudicare la visita di Patten a Tirana mettendo nel titolo il monito a Tirana, "Patten al governo: attenzione con le dogane". Secondo il fondo di Shekulli il commissario europeo ha richiamato l'attenzione del governo albanese sulla gestione delle dogane. Il giornale presenta la questione come centrale per l'integrazione albanese alle istituzioni europee, soprattutto in quanto connessa alla lotta contro i traffici illeciti.
Il giornale del Partito Democratico, il principale partito dell'opposizione, "Rilindja Demokratike", (06.12.2002) invece è pessimista e titola:"Posticipati a febbraio i negoziati con l'UE", con l'occhiello, "Patten: vogliamo riforme e lotta contro la corruzione e i traffici in Albania. Bruxelles: non è ancora stabilita una data per l'apertura dei negoziati". Secondo il giornale, il governo albanese non l'ha passata liscia durante la visita di Patten. Sono arrivate severe critiche per il basso livello dell'applicazione delle leggi, la corruzione ed i traffici, ma anche in tema di minoranze. Secondo il giornale, il primo ministro Fatos Nano ha fatto le usuali promesse di azioni energiche nel 2003. Un altro articolo di Rilindja ha per titolo: "Gli internazionali lanciano un monito: saranno bloccati gli investimenti se non si risolverà il problema della proprietà" e l'occhiello spiega: "Il Partito Socialista mette in forse l'integrazione". L'articolo spiega che Patten e Nano hanno affrontato il tema della revisione della normativa sulla proprietà della terra con la quale si era stabilito di restituire la terra ai vecchi proprietari. Secondo l'articolo Patten ha affermato che la legge sulla proprietà privata è imprescindibile per l'integrazione dell'Albania.
"Albania", l'altro giornale vicino all'opposizione, ( 06.12.2002) titola: "Chris Patten- La UE non vuole solo promesse". Il fondo spiega che i negoziati con la UE inizieranno in febbraio ma sottolinea che l'Albania è molto in ritardo sugli aspetti tecnici del Accordo di Associazione e Stabilizzazione e quindi i negoziati andranno per le lunghe. Il giornale conclude che i negoziati sono stati resi possibili grazie al disteso clima politico, prodotto del dialogo politico tra la maggioranza e opposizione, e più concretamente grazie all'elezione consensuale del Presidente.
Il giornale indipendente "Gazeta Shqiptare" (06.12.2002) apre con il titolo: "Patten: a febbraio ma con le condizioni". L'occhiello spiega: "Non va bene con le finanze e la proprietà". Secondo il giornale la questione della proprietà è uno dei problemi principali da risolvere e il commissario ha ripetuto che l'UE non firmerà nessun accordo con l'Albania se non sarà risolto. L'altro grave problema, secondo il giornale, riguarda la situazione delle dogane che non sono in grado di impedire l'evasione fiscale oltre ad essere soggette a frequenti cambiamenti del personale. Gazeta Shqiptare ripercorre le tappe per arrivare all'apertura dei negoziati. Il primo accordo dell'Albania con l'UE risale al 1992 quando viene firmato l'Accordo di Cooperazione. Nel 1995 il Presidente Berisha inoltra la richiesta di aprire i negoziati per l'Accordo di Associazione. Nel 1996, l'UE esamina per la prima volta la possibilità di aprire i negoziati con l'Albania ma posticipa a causa dei brogli elettorali del 1996 e successivamente per via del caos del 1997, e ancora a causa della crisi in Kosovo del 1999. Nel 2000, al summit di Zagabria, Bruxelles prepara il piano per l'integrazione dei paesi dei Balcani Occidentali. Nel 2001, al summit di Goteborg, si definisce il mandato per l'apertura dei negoziati con l'Albania ma la caduta del governo a Tirana costringe a posticipare la data. Nel 2001, si svolge il primo incontro della Task Force. A giugno del 2002, il Consiglio dei Ministri dell'UE, pone il termine per aprire i negoziati alla fine dell'estate. Nel ottobre del 2002, infine, passa il draft-mandate.
a cura di Luisa Chiodi