"Non sarà un atto unilaterale e nemmeno una seconda Dayton a definire lo status del Kossovo", dichiara l'ex ministro degli esteri albanese Paskal Milo, in risposta a recenti dichiarazioni del premier serbo Djindjic.
Negli ultimi giorni, il primo ministro serbo Zoran Djindjic, ha dichiarato al giornale tedesco 'Der Spiegel' che: "Se gli albanesi insistono sull'indipendenza, questa comporterà il cambiamento dei confini nella regione. L'indipendenza non è un taboo ma va discussa in una conferenza internazionale come quella di Dayton".
Commentando queste dichiarazioni, prima delle reazioni ufficiali a Tirana, l'ex-ministro degli esteri albanese Paskal Milo, in un'intervista pubblicata sul quotidiano 'Shekulli' (8.01.2003), osserva che le affermazioni di Djindjic devono essere considerate con cautela. Il primo ministro serbo ha affermato che il costo dell'indipendenza del Kosovo sarà molto alto, e cioè che sarà seguito dal cambiamento dei confini nell'intera regione. Di conseguenza verrebbe modificato anche l'accordo di Dayton per la Bosnia-Erzegovina, allo scopo di unire la Repubblica Srpska con la Serbia, la Federazione Croato-Bosniaca con la Croazia e la città di Mitrovica con la Serbia. Tutti questi cambiamenti porterebbero, secondo Milo, una nuova crisi nella regione che minaccerebbe la pace e la stabilità.
L'ex-ministro degli esteri albanese sottolinea invece che l'elemento di novità nelle dichiarazioni di Djindjic sta nel fatto che per la prima volta un primo ministro serbo accenna all'idea dell'indipendenza del Kossovo come un tema che può essere discusso e prende in considerazione l'ipotesi che il Kossovo non faccia più parte della Serbia.
Secondo Milo, lo status finale del Kossovo non sarà raggiunto in un unico atto, né sarà deciso da una conferenza come Dayton. Si tratterà invece di un lungo processo che passerà attraverso fasi diverse. Per arrivare all'indipendenza, sottolinea Milo, il Kossovo deve fare ancora molto per raggiungere gli standard stabiliti dalla comunità internazionale nella costruzione di istituzioni democratiche ed il rispetto dei diritti umani e delle minoranze. L'integrazione del Kosovo in Europa non avverrà con lo status di provincia della Serbia, ma come un territorio a se' stante, come tutti altri paesi della regione. Secondo Milo il Kosovo seguirà l'esempio di Cipro, ovvero le divisioni attuali si supereranno una volta entrati in Europa.