Mentre i politici si preparano a lanciare la campagna elettorale , si registrano ancora alcune impreparazioni e imprecisioni riguardo le schede elettorali e i dati anagrafici degli elettori
Il 12 ottobre in Albania si terranno le elezioni amministrative per la quarta volta dalla caduta del regime comunista nel 1991. I partiti politici hanno quasi finito la selezioni dei loro candidati e si preparano a lanciare la campagna elettorale che inizierà in settembre. Uno dei problemi maggiori dell'amministrazione che gestisce il processo elettorale è quello delle liste dei votanti. Il presidente della Commissione Elettorale Centrale Ilirijan Celibashi in una conferenza stampa tenuta ieri mattina a detto che le liste preliminari degli elettori non sono perfette ed hanno lacune. Secondo Celibashi questo deriva da due fattori, il primo è che spesso è difficile stabilire con esattezza il luogo di residenza della gente e per di più la stessa denominazione delle strade è incerta in molti dei quartieri nuovi, e il secondo è che gli uffici dello stato civile nel paese non sono computerizzati. "Finché in Albania non ci sarà un sistema chiaro per stabilire la residenza del cittadino e finché gli uffici dello stato civile continueranno ad avere liste basate su registri vecchi, e compilati a mano, i problemi con le liste esisteranno anche in futuro".
Per quanto riguarda le liste preliminari dei votanti distribuite alle commissioni locali, il presidente della Commissione Centrale Celibashi ha reso noto che comprendono 2.670.142 elettori, sui circa 3.200.000 abitanti del paese. "La compilazione di queste liste è stata fatta grazie al contributo dei partiti politici e dal buon lavoro degli uffici dello stato civile nelle municipalità e nei comuni cosa che ha consentito di aggiornare le vecchie liste degli elettori" ("Shekulli", 22.08.2003).
Il partito Democratico intanto ha già accusato il partito Socialista al governo e la Commissione Elettorale Centrale di aver escluso dalle liste dei candidati alcuni rappresentanti dell'opposizione. La Commissione Centrale Elettorale ha espresso preoccupazione per queste accuse e dal canto suo ha criticato i partiti politici per aver presentato con molto ritardo i nomi dei loro commissari. Per risolvere le possibili contestazioni il presidente della Commissione Elettorale Centrale Celibashi ha fatto sapere pochi giorni fa, nella conferenza stampa, che la commissione ha aperto anche un numero di telefono gratis a cui i cittadini possono rivolgersi per presentare reclami ("Panorama", 22.08.2003).
Dall'altro canto la Commissione Centrale Elettorale ha informato tramite il suo presidente di avere iniziato la formazione dei commissari locali che faranno parte delle 385 commissioni elettorali in tutto il paese. Per quanto riguarda le spese del processo elettorale secondo la Commissione Centrale lo stato Albanese stanzierà dal suo budget circa 500.000 $, mentre altri 600.000 $ verranno da IFES, un istituto americano impegnato da anni nel monitoraggio delle elezioni negli USA e all'estero, e altri 220.000$ saranno sborsati dal governo italiano e da quello olandese.
Fino ad ora sono stati registrati 13 partiti, di questi solo il partito Monarchico ha attualmente seggi in parlamento. Il partito Socialista e quello Democratico non sono ancora registrati, ma la legge Albanese prevede che l'ultimo termine per la registrazione sia 40 giorni prima del giorno delle elezioni.
In quasi tutti le passate elezioni in Albania il risultato è stato contestato dai partiti perdenti che accusavano i vincitori di brogli. Per evitare in clima conflittuale post-elettorale, il presidente della repubblica Alfred Moisiu ha annunciato che terrà a metà settembre un incontro con i partiti politici per assicurarsi che il risultato delle elezioni venga accettato da tutti.