L'associazione Save the Children, ha pubblicato in questi giorni il rapporto "Child Trafficking in Albania," realizzato in collaborazione con l'Organizzazione internazionale per le migrazioni e l'International Catholic Migration Commission. Denunciando l'assenza di statistiche ufficiali e significative sul fenomeno, la ricerca realizzata dal 1998 al 2001, si affida all'indagine sul campo e alle testimonianze dirette delle vittime. Secondo il rapporto, almeno il 60 per cento degli albanesi "trafficati" a scopo di sfruttamento sessuale, sono minori. Più della metà vengono ingannati con la promessa di un lavoro, mentre il 18 per cento delle vittime ha subito un sequestro. Una conseguenza allarmante della paura del traffico in Albania é il precipitoso calo del numero delle ragazze che dai 14 anni in su, frequentano la scuola superiore. Il rapporto è risultato importante, al fine di portare allo scoperto questa triste situazione in Albania e si auspica possa tradursi in cambiamenti nelle politiche di governo e nell'opinione pubblica che avranno un effetto sulla limitazione nel traffico di vite umane.
L'associazione Save the Children, ha pubblicato in questi giorni il rapporto "Child Trafficking in Albania," realizzato in collaborazione con l'Organizzazione internazionale per le migrazioni e l'International Catholic Migration Commission. Denunciando l'assenza di statistiche ufficiali e significative sul fenomeno, la ricerca realizzata dal 1998 al 2001, si affida all'indagine sul campo e alle testimonianze dirette delle vittime. Secondo il rapporto, almeno il 60 per cento degli albanesi "trafficati" a scopo di sfruttamento sessuale, sono minori. Più della metà vengono ingannati con la promessa di un lavoro, mentre il 18 per cento delle vittime ha subito un sequestro. Una conseguenza allarmante della paura del traffico in Albania é il precipitoso calo del numero delle ragazze che dai 14 anni in su, frequentano la scuola superiore. Il rapporto è risultato importante, al fine di portare allo scoperto questa triste situazione in Albania e si auspica possa tradursi in cambiamenti nelle politiche di governo e nell'opinione pubblica che avranno un effetto sulla limitazione nel traffico di vite umane.