La pandemia globale COVID-19 ha colpito le economie di tutto il mondo. Ma in Azerbaijan gli economisti avvertono che la chiusura di industrie vitali come il turismo e il settore dei servizi è nulla in confronto a ciò a cui potrebbe portare il crollo del prezzo del petrolio
(Pubblicato originariamente da OC Media il 26 maggio 2020)
Rafig (non è il suo vero nome), 32 anni, gestisce da tre anni un caffè in un'area dove si vendono prodotti edili a Baku. A causa del regime di quarantena introdotto in Azerbaijan a seguito del coronavirus il caffè è rimasto chiuso per circa due mesi.
Rafig ha detto a OC Media di essere più preoccupato per i suoi dipendenti che per se stesso. "Avevo circa 10 dipendenti: cuochi, camerieri, addetti alle pulizie, cassieri, ecc. Non hanno potuto guadagnare un centesimo per due mesi perché il bar è rimasto chiuso".
“È vero che il governo ha fornito assistenza agli imprenditori che hanno perso il loro reddito, e ha persino pagato i loro dipendenti in base al loro stipendio", ha aggiunto. “Ma gli stipendi ufficiali non sono sufficienti per mantenere le loro famiglie".
Dopo aver pagato gli stipendi e altre spese, la sua attività gli faceva guadagnare circa 1.000-1.200 Manat ($590-$710) al mese. Con gli aiuti di 700 Manat (410 dollari) che ha ricevuto come imprenditore è riuscito a coprire l'affitto del caffè, non molto altro.
Rafig è solo uno dei tanti imprenditori in Azerbaijan che si sono trovati ad affrontare una situazione difficile durante il periodo di quarantena.
Un anno perso
“Durante questo periodo abbiamo perso tutte le entrate. Dall'inizio dell'anno, il nostro reddito è diminuito dell'80% rispetto all'anno scorso”, ha dichiarato a OC Media Emin Guliyev, direttore e fondatore di Welcome Travel Azerbaijan, un'agenzia turistica locale.
Guliyev ha aggiunto che gli stipendi di sei dei dipendenti dell'azienda sono stati pagati dal Fondo di sostegno all'imprenditorialità. Per quanto riguarda l'affitto degli uffici, dice che il centro commerciale dove si trova l'azienda ha concesso loro uno sconto.
Secondo l'addetto stampa dell'Agenzia statale per il turismo, Kananan Guluzade, il numero di visitatori stranieri in Azerbaijan nel primo trimestre del 2020 è stato di circa 300.000 in meno rispetto all'anno precedente - un calo del 36%. Questo nonostante un significativo aumento del numero di visitatori nel periodo gennaio-febbraio, prima che il virus si diffondesse nel paese.
Il solo mese di aprile ha visto 217.000 arrivi in meno - il 91,7% in meno rispetto all'aprile dell'anno scorso.
L'economista Rovshan Agayev ha dichiarato a OC Media che il turismo, il commercio non alimentare e i servizi sono stati tra i settori più colpiti, e questo è molto negativo nonostante il loro basso contributo al PIL. "La quota del turismo e del commercio non alimentare nel PIL dell'Azerbaijan è di circa il 5%", ha dichiarato. “Ma la questione principale è l’impiego di 300.000/400.000 persone che lavorano in questi settori".
Ha aggiunto che in questa "situazione non usuale", il governo deve impedire il calo della domanda dei consumatori primari e adottare misure continue per compensare i redditi di coloro che hanno perso il lavoro e sono rimasti a casa. "In termini di imprese, il governo deve essere preparato per il periodo post-pandemico. Il governo deve fornire crediti per lo sviluppo delle imprese e garantirne la sostenibilità".
Natig Jafarli, economista e segretario esecutivo del partito di opposizione ReAl, ha raccontato a OC Media che non tutti i settori dell'economia ripartiranno subito una volta abolita la quarantena, e per settori come il turismo, quest'anno sarà ricordato come un anno perso. Jafarli ha avvertito che questo avrà un impatto anche sulla salute generale dell'economia. "Non ci saranno entrate fiscali in quanto non c'è profitto o reddito in questo settore", ha detto Jafarli. "L'indebolimento dell'economia in questo settore avrà anche un impatto negativo sul debito fiscale del bilancio di circa 1 miliardo di Manat (590 milioni di dollari)".
Crollo petrolifero
Jafarli ha anche dichiarato che i paesi che dipendono dal petrolio, come l'Azerbaijan, stanno subendo un doppio colpo - con la pandemia e il calo dei prezzi del petrolio che si ripercuotono sull'economia.
"Il calo dei prezzi del petrolio ha un impatto rilevante sugli indicatori macroeconomici. Dato che i prezzi del petrolio hanno raggiunto una media di 20 dollari [al barile] da aprile, gli indici macroeconomici di aprile subiranno un forte calo. Fatturato del commercio estero, esportazioni, tassi di crescita del Pil e afflussi di valuta estera diminuiranno drasticamente. Il regime di quarantena approfondisce queste complicazioni", ha detto.
Il budget di quest'anno è stato fissato in base a prezzo del petrolio di 55 dollari al barile. Jafarli afferma che l'aspettativa attuale è che, di conseguenza, ci sarà un deficit di 1 miliardo di dollari di entrate fiscali.
Rovshan Agayev è d'accordo sul fatto che il principale colpo all'economia azera verrà dal prezzo del petrolio, in quanto le entrate petrolifere "diminuiranno di un fattore da quattro a cinque volte" che avrà "un impatto significativo sia sulle entrate che sulle spese di bilancio".
Per il momento, il governo dell'Azerbaijan ha annunciato pacchetti di assistenza al pubblico per 2,5 miliardi di Manat (1,5 miliardi di dollari) e 1 miliardo di Manat (590 milioni di dollari) di agevolazioni fiscali.
Secondo Jafarli la spesa nel 2020 sarà di circa 2,5 miliardi-3 miliardi di Manat (1,5 miliardi di dollari-1,8 miliardi di dollari) più del previsto. Allo stesso tempo, ha detto che le entrate del governo diminuiranno di circa 5 miliardi di Manat (2,9 miliardi di dollari).
Minaccia svalutazione
Gubad Ibadoglu, il capo del Movimento d’opposizione azero per la democrazia e la prosperità, ha messo in guardia su una possibile imminente svalutazione del Manat azerbaijano.
Ibadoglu ha dichiarato a OC Media che l'attuazione del piano d'azione del governo ha rivelato molti punti deboli dell'economia del paese. “È diventato chiaro che il livello dell'economia sommersa nel paese, il livello di corruzione, era più alto del previsto".
Egli ha affermato che, poiché il principale reddito del paese deriva dall'esportazione di petrolio, un calo dei prezzi del petrolio porterà necessariamente a una diminuzione delle entrate del paese – come è successo in passato. Dobbiamo aspettarci squilibri nel bilancio e un deficit della bilancia dei pagamenti, ha aggiunto: "L'aumento della domanda di dollari sul mercato dei cambi ha anche portato ad una maggiore pressione sul Manat".
Tuttavia, Ibadoglu afferma che non sarebbe corretto valutare l'impatto del coronavirus sull'economia azera solo in modo negativo, poiché l'aumento della domanda di servizi informatici e di comunicazione ha avuto un impatto positivo. Aggiunge che ci sono stati effetti simili e notevoli nell'industria e nell'agricoltura, anche se "non significativi". "Sarà possibile vedere i suoi effetti positivi a breve termine e gli effetti negativi a medio e lungo termine", ha concluso.
Gli ottimisti
Nonostante la crisi, i principali funzionari governativi hanno mantenuto ottimismo nelle loro dichiarazioni. Il presidente della Banca centrale dell'Azerbaijan (CBA), Elman Rustamov, ha insistito sul fatto che il governo ha il controllo della situazione macroeconomica del paese. Ha affermato che stanno prevedendo tutti i possibili scenari e pianificando le misure da adottare contro le forti fluttuazioni dei mercati energetici e borsistici mondiali.
Secondo Rustamov, l'inflazione rimane bassa, solo al 3%. "C'è stato un gravissimo attacco speculativo al tasso di cambio della moneta nazionale, ma abbiamo impedito questo attacco e la situazione del mercato dei cambi si è stabilizzata".
Ha inoltre affermato che le organizzazioni internazionali, tra cui la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, hanno valutato "molto positivamente" la situazione economica del paese e che le "grandi riserve valutarie e il basso debito estero" dell'Azerbaijan permettono al paese di "adottare manovre molto rilevanti".
Il ministro dell'Economia, Mikayil Jabbarov, ha stimato le perdite giornaliere per l'economia azera dovute alla pandemia a 120-150 milioni di Manat (71-88 milioni di dollari). "Le risorse generali e le risorse finanziarie del paese, nonché la sua stabilità economica ci permettono di garantire il benessere dei cittadini suoi cittadini, in queste come in altre situazioni", ha dichiarato.
Nonostante la chiusura della sua attività, anche Emin Guliyev di Welcome Travel Azerbaijan rimane ottimista per il futuro. Spera che, una volta terminata la quarantena, il turismo interno migliorerà e che nel tempo migliori la situazione anche in altri settori.