Un portale cerca di portare attenzione su una delle risorse più preziose dei Balcani: i suoi fiumi e specchi d'acqua
Save the blue heart of Europe è un progetto nato nel 2014 con l'obiettivo di salvaguardare i fiumi dei Balcani, con un occhio di riguardo alla biodiversità e all'ecologia.
In collaborazione con partner e NGOs locali (EuroNatur e RiverWatch) gli iniziatori di Save the blue heart of Europe hanno lanciato una campagna per salvare questo tesoro d'Europa dalla distruzione, particolarmente soffermandosi su tre aree: il fiume Vjosa in Albania, il parco nazionale Mavrovo in Macedonia e il fiume Sava che attraversa Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Serbia.
Perché nei Balcani? In nessun altro luogo del continente si può trovare un così grande numero di fiumi incontaminati, ruscelli cristallini e cascate spettacolari. Oltre a rappresentare un vero e proprio tesoro dal punto di vista paesaggistico, questi fiumi sono un fondamentale luogo di biodiversità. Un paradiso che si trova ad essere minacciato da un progetto di cementificazione su larga scala: circa 2683 dighe sono in fase di studio e nei prossimi anni potrebbero essere costruite in queste aree; nemmeno le zone più suggestive, anche se all'interno di parchi nazionali, si salvano.
Uno studio condotto nell’ambito di questo progetto ha dimostrato che almeno l’80% dei fiumi che attraversano i Balcani sono in ottime (o almeno buone) condizioni idromorfologiche, una condizione che l’Europa stessa sta cercando di raggiungere attraverso la direttiva quadro sulle acque dell'UE. Sarebbe uno scempio rovinare quest’incredibile ecosistema, eppure, tra il 2008 e il 2013 nella sola Albania è stata autorizzata la costruzione di più di 450 impianti idroelettrici.
Quella che ci si pone dinnanzi è una situazione potenzialmente critica, dove un intero ecosistema rischia di essere messo in pericolo da un progetto infrastrutturale dissennato e dalla scarsa utilità, dato che, come si può leggere dai numerosi studi ripresi dal progetto, l’energia idroelettrica non è un’energia pulita, ma è anzi una fonte energetica che contribuisce al riscaldamento globale.
Lo scopo di questo progetto non è tuttavia quello di bandire l'idroelettrico dalla regione, ma di garantirne un piano di sviluppo che non significhi la distruzione del territorio e che ne rispetti la conservazione. Un piano che analizzi dove le dighe possono essere costruite e dove la preservazione dell'ambiente naturale deve avere la priorità.
Una missione quella di Save the blue heart of Europe di estrema importanza, in quanto atta ad evitare che il cuore blu d'Europa cessi di battere.