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Sono molti anni che gli apicoltori della regione sono inquieti. Il numero delle api è in continua discesa e questo causa, di conseguenza, un calo di produzione del miele

07/05/2019 -  Jaklina NaumovskiNikola Radić

(Pubblicato originariamente da Courrier des Balkans il 28 aprile 2019)

Queste ultime settimane gli apicoltori della Bosnia Erzegovina, della Croazia e della Serbia stanno riportando di un'inquietante aumento del tasso di mortalità della api. I produttori di miele della regione serba di Pomoravlje hanno dichiarato di aver raccolto in media da 20 alveari circa 100 kg di miele, dieci volte meno del rendimento abituale, di solito superiore alla tonnellata: ciascun alveare negli anni passati poteva contare su circa 60.000 api, numero caduto alle 20.000 attuali.

La causa principale di questo calo drammatico del numero di api sarebbe l'inquinamento causato da pesticidi. Quelli che nuocciono alle api sono vietati nella regione ma spesso gli agricoltori si procurano prodotti chimici illegali all'estero, perché costano meno di quelli autorizzati. Gli apicoltori e le associazioni che in Serbia si occupano della protezione delle api chiedono ora controlli più rigidi e pene severe per chi violasse le normative in vigore.

Tra i paesi della regione sembrerebbe che la Macedonia del Nord sia quella meno colpita da questa tendenza globale alla moria di api. Ciononostante anche gli apicoltori macedoni quest'anno sono inquieti. “Mi aspetto un tasso di mortalità più alto quest'anno”, racconta Gjorgi Andonov, un apicoltore del sud-est del paese. “La primavera è iniziata prima ingannando le api che sono uscite in cerca di nutrimento. Ma questo caldo anticipato le espone ora ad una penuria di polline perché la vegetazione non è ancora sufficientemente in fiore”.

“Le api sono le principali impollinatrici di frutta e verdura ed è da loro che dipende un terzo dei raccolti mondiali”, sottolinea Agroklub.rs. “Come dimostrano numerosi studi le api sono minacciate di estinzione nonostante i loro meccanismi straordinari di protezione naturale che garantiscono la loro salute da più di 50 milioni di anni”.