In preparazione al Summit di Salonicco i ministri degli esteri di otto paesi balcanici si sono incontrati a Sarajevo per discutere di integrazione e
sviluppo della collaborazione reciproca nella regione.
Mancano ormai pochi giorni al Summit di Salonicco ed i ministri degli esteri di otto paesi del Sud Est Europa si sono incontrati ieri a Sarajevo per rafforzare
il processo di collaborazione nella regione in vista di una futura integrazione nell'UE.
Ai lavori dell'incontro avvenuto a porte chiuse, ossia senza la presenza dei giornalisti, si sono incontrati i ministri della BiH, Mladen Ivanic,
dell'Albania Ilir Meta, della Macedonia, Ilinka Mitreva, della Serbia e Montenegro, Goran Svilanovic e i rappresentanti dei ministri della Bulgaria,
Grecia, Turchia e Croazia, la quale gode dello status di paese osservatore. La conferenza è stata presenziata anche da rappresentanti di organizzazioni
internazionali e dalle istituzioni europee e, secondo quanto riporta il quotidiano belgradese "Politika", anche da rappresentanti degli USA, della
Russia e della Moldavia.
La conferenza è stata aperta dal ministro della BiH, Mladen Ivanic, che ha
invitato i paesi presenti a sviluppare e intensificare la collaborazione transnazionale all'interno della regione ed in particolare l'implementazione
della libertà di movimento di persone e merci, l'aumento delle infrastrutture della regione e la lotta alla criminalità organizzata.
Per alcuni dei paesi interessati all'integrazione, passi significativi sono già stati fatti riguardo alla libertà di movimento di merci e persone. Tra Croazia
e Serbia e Montenegro per esempio sono stati rimossi in modo bilaterale i visti di ingresso, sicché i cittadini dei due paesi possono senza visti transitare da
un paese all'altro, cosa fino a poco tempo fa nemmeno pensabile a causa del conflitto degli anni novanta.
Da quanto è emerso dalle dichiarazioni dei rispettivi ministri dei paesi partecipanti, rilasciate a conferenza terminata, i paesi dei Balcani si
attendono dalla UE e dal Summit di Salonicco un chiaro messaggio circa l'impossibilità di prescindere dalla presenza dei Balcani Occidentali in
Europa. Nel senso che - per usare le parole del Ministro degli esteri della Serbia e Montenegro, Goran Svilanovic - "l'Europa non sarà completa senza i
Balcani Occidentali". Quest'ultimo ha inoltre aggiunto che "con questo messaggio si deve mostrare che l'integrazione promessa ai nostri paesi è una
strategia verosimile e non un'illusione".
All'incontro di Sarajevo è stata inoltre avanzata la proposta di sottoscrivere
un documento comune da presentare al Summit di Salonicco. Permangono tuttavia alcune riserve sulla buona riuscita del Summit del 21 giugno. La percezione
emersa a Sarajevo è infatti che benché la Grecia si sia impegnata per l'integrazione dei Balcani in UE da Bruxelles non è arrivata ad ora la stessa
apertura e disponibilità.
Vedi anche:
- Appunti per l'Europa: UE, Balcani e condizionalità