Le sue origini portano a Belgrado, ma è nato ed ha compiuto il suo intero percorso artistico in Svezia. La storia di Nikola Šarčević e dei Millencolin
L’occasione per parlare di Nikola Šarčević è stato il concerto allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro; appuntamento estivo con un cartellone ghiotto: Rumatera, Millencolin e Offspring. Una serata all’insegna del new punk, con inflessioni hard, pop, rock, metal e chi più ne ha più ne metta. I Rumatera sono un gruppo punk veneto, attivo da una decina d’anni; gli Offspring una delle più leggendarie band statunitensi degli anni Novanta, compagni di battaglia di gruppi come Rancid e Green Day. E i Millencolin sono l’ensemble che ospita il nostro Nikola; che da ragazzino incontra Erik Ohlsson e Mathias Farm con la comune passione per lo skate. Non a caso il nome deriva da un trick dello skate, il melancholy (detto anche sad air), acrobazia particolarmente affascinante (e antigravità!). La band ha fatto da spalla agli Offrspring e ha rivelato tutta la sua capacità di ipnotizzare il pubblico con un sound energico e pulsante; effettivamente calibrato sulle atmosfere che fecero da contraltare ai più noti epigoni del grunge e del brit-pop.
Il suo percorso
Nikola Šarčević nasce a Orebro - centro svedese che ha dato i natali anche a Nina Persson, voce del gruppo pop rock The Cardigans – il 9 luglio 1974. Ma la sua famiglia è originaria di Belgrado, quando la città faceva ancora parte della Jugoslavia. Il padre è a Londra per lavoro dove incontra la futura moglie e che qualche settimana dopo ritrova in Serbia. Stanno insieme quattro anni, prima di trasferirsi in Svezia per lavoro. Danno alla luce tre figli: Nikola e due fratelli più grandi. L’ultimo arrivato è un tipo tranquillo e intimista; caratteristiche che lo contraddistinguono ancora oggi, che non ama i social e se possibile non desidera altro che trascorrere il tempo con le sue tre figlie.
I primi anni in Svezia non sono facilissimi. Si comprendono le differenze con chi abita lì da sempre. C’è un po’ di ostracismo, affiancato dalle cupe atmosfere delle case dove trovano alloggio gli immigrati, nei quartieri più degradati della città. Nikola si appassiona allo sport, in particolare allo skate. Nessuna attrazione per la musica. Ma i fratelli più grandi strimpellano ed è inevitabile l’incontro con la prima sei corde. E con il primo pezzo imparato: “Smoke On The Water” dei Deep Purple. Poi sono arrivate le prime canzoni. Dedicate ai compagni e alle situazioni più odiose. Il primo gruppo è quello dei Seigmenn; ragazzi con un grande desiderio di comunicare che incidono in poco tempo dei demo zeppi di brani originali cantati in svedese. Ma lo spunto è soprattutto quello di interfacciarsi con band americane come i Misfits, i Ramones e i Bad Religion.
I Millencolin
Fanno musica veloce, chitarristica, ribelle al punto giusto per dare un senso alle lunghe giornate di scuola. I Millencolin arrivano di conseguenza, nel 1992. Hanno sempre più pubblico e il contatto con gli Unisound Studios sancisce la nascita del primo disco della band: Tiny Tunes. Seguono più di cento date solo in Svezia. Il secondo disco del ’95 è Life on a Plate. Ed è l’occasione per mettere per la prima volta il naso fuori dalla Scandinavia. Aprono per i Pennywise e suonano in Svizzera, Francia, Inghilterra e Germania. Poi il contatto con Brett Gurewits, chitarrista dei Bad Religion, che si propone per distribuire il disco negli Usa. Il progetto va in porto e nel 1996 i Millencolin debuttano in America del Nord. Il destino della band è segnato (seguiranno altri cinque dischi), ma Nikola segue anche una strada tutta sua. Preceduta da un grave fatto di cronaca: la scomparsa, nel 2003, del fratello maggiore Miodrag. Il corpo senza vita del ragazzo verrà ritrovato quattro anni dopo. Un colpo duro per tutta la famiglia, che Nikola cerca di esorcizzare con la musica.
Lock-Sport-Krock
Lock-Sport-Krock è il suo primo disco solista e contiene brani esplicitamente dedicati al fratello. Non ha molto a che vedere con la carica punk dei Millencolin. Bob Dylan, John Lennon e Paul Simon sono citati come gli ispiratori principali del suo primo lavoro. Con Zlatan Ibrahimović. Sì, un calciatore, ma anche lui con sangue slavo, mezzo croato e mezzo bosniaco, cresciuto in Svezia, come Nikola. Il titolo si riferisce a un’ipotetica squadra di calcio, nella quale l’autore e il fratello avrebbero voluto giocare. L’album vede la partecipazione di altri musicisti “orientali”, fra cui Branko Šarčević e Mieszko Talarczyk e si apre con una canzone che ha ottenuto un largo successo: “Lovetrap ”.
La chitarra acustica e un canto melodico e vagamente low-fi; un brano sostenuto anche da una armonica e da un pianoforte che rimandano a sonorità new folk; à la Conor Oberst. Altrettanto convincente “Lock-Sport-Krock ” che dà il titolo all’album. Ma è l’intero disco a dissipare dubbi su un artista che arriva da lontano ma sa scrivere canzoni pop folk di notevole impatto; circostanza che si è potuto verificare anche ieri sera a Lignano, quando Nikola ha imbracciato l’acustica per proporre uno dei suoi vecchi brani.
Il secondo disco esce due anni dopo, nel 2006. Roll Roll and Flee è preceduto dall’accattivante singolo “From Where I’m Standing ”. Pop, folk, Beatles, e un ritornello che difficilmente si dimentica. L’ultimo lavoro solista è, invece, Freedom to Roam, presentato nel marzo del 2013. Interamente cantato in inglese, e stampato anche in vinile, comprende la struggente e delicata “Ophelia ”, ritorno al country-folk degli esordi ().