"Sappiamo che la violenza alimenta solo nuova violenza ... sappiamo che si può essere contemporaneamente contro i dittatori e contro l'uso illegale della forza per sconfiggerli". Un appello di alcuni intellettuali dei Balcani contro la guerra.
Noi, cittadini dei Balcani,
intendiamo stringere le mani con tutti coloro i quali nel modo fanno sentire la propria voce contro la guerra in Iraq.
Apparteniamo ad una parte del mondo che ha avuto la sfortuna di affrontare sul nostro territorio tragiche e devastanti guerre, guerre che si sarebbe potuto evitare. La ricostruzione delle nostre società e la guarigione delle nostre anime e delle nostre menti dall'eredità delle guerre inter ed intra-statali e dalle dittature è ancora lontana. Apparteniamo ad una parte del mondo che ha avuto esperienza di diverse "medicine" imposte dalla comunità internazionale, che vanno dalle sanzioni economiche a campagne militari mascherate come interventi umanitari. Noi SAPPIAMO che la guerra è la peggior soluzione ai problemi umani perché inevitabilmente causa immense sofferenze agli innocenti ed un'intensa distruzione dei tessuti delle nostre società. SAPPIAMO che la violenza alimenta solo nuova violenza, a prescindere da come viene chiamata; le pressioni economiche e politiche portano alla miseria le popolazioni innocenti, non i dittatori.
Chiediamo al Governo degli Stati Uniti di resistere alla logica del potere e della violenza, di non portare avanti una guerra illegale, moralmente discutibile ed inutile. Non può che portare ad instabilità regionale, ad un'insicurezza globale ancor maggiore ed alla perdita di credibilità degli Stati Uniti agli occhi del mondo. Non distruggiamo le prospettive di un millennio che è purtroppo già iniziato con guerre ad alta tecnologia ma ciononostante sanguinose.
Ci sono altri metodi efficaci di occuparsi dei dittatori e delle loro armi. Date una possibilità alle alternative alla guerra, date ai cittadini del mondo una possibilità di risolvere le loro differenze senza causare imperdonabili sofferenze e distruzione. Ascoltate la seconda "superpotenza" al mondo, le persone che in modo unanime dicono NO alla guerra.
I cittadini dei Balcani sono fortemente intenzionati a divenire parte di questa nuova "super-potenza" e fanno sentire la propria voce in casa ed all'estero. La nostra rinascita morale e la guarigione delle nostre ferite dipende da questo obiettivo e vogliamo ribadire il nostro 'no' a tutte le forme di violenza a prescindere da dove provenga e da chi la giustifichi.
Abbiamo sofferto molto e siamo consapevoli che il mondo è molto più complesso di una troppo semplice divisione tra "buoni e cattivi". Rifiutiamo la trappola imposta dello schierarsi perché sappiamo bene che si può essere contemporaneamente contro i dittatori e contro l'uso illegale della forza per sconfiggerli.
I firmatari dell'appello al 24 marzo:
Radmila Nakarada - Belgrado
Biljana Vankovska - Skopje
Jovan Teokarevic - Belgrado
Fatos Lubonja - Tirana
Srdjan Dvornik - Zagabria
Milica Uvalic - Perugia
Giacomo Scotti - Rijeka
Slavica Dimitrievska - Skopje
Slobodan Cveijc - Belgrado
Miroslav Hadzic - Belgrado
Mileva Gjurovska - Skopje
Aleksandar Fatic - Belgrado
Julijana Mladenovska - Skopje
Ljubomir Cuculovski - Skopje
Konstantin Minovski - Skopje