In molti Paesi dei Balcani procedono le privatizzazioni. Non senza difficoltà causate soprattutto dalle forti "restrutturazioni" che queste ultime implicano.
Venerdì scorso il direttore generale dell'industria di birra "Trebjsa" che produce la famosa Niksicko Pivo, Patrick Dierick, ha deciso di chiudere gli impianti perché gli operai non hanno concluso lo sciopero che portano avanti oramai da giorni.
Ad una conferenza stampa il presidente dei Sindacati Indipendenti del Montenegro, Danilo Popovic, ha dichiarato che i lavoratori chiedono solo si rispettino i termini del contratto di privatizzazione dell'azienda firmato nel 1997 tra i nuovi proprietari, la compagnia belga "Interbrew" e le autorità montenegrine. "Si era stabilito che non sarebbe stato portato a termine alcun licenziamento ed ora ci ritroviamo con 270 dei 546 dipendenti originari, si era inoltre determinato il salario medio attorno ai 600 DM ma attualmente alcuni tra i lavoratori guadagnano meno di 160 DM", ha chiarito Popovic.
Anche i piccoli azionisti della "Trebjesa" hanno parlato durante la conferenza stampa organizzata dai sindacati, confermando che il direttore dell'azienda non rispetta i patti sottoscritti al momento della privatizzazione della stessa. Hanno inoltre denunciato una connivenza tra i media nazionali e la dirigenza dell'azienda che porterebbe, a loro avviso, ad una disinformazione dell'opinione pubblica montenegrina (sul caso della "Trebjesa", AIM ha pubblicato recentemente un articolo).
Privatizzazioni, tema all'attenzione del grande pubblico anche in Macedonia: si sta procedendo infatti alla privatizzazione della Compagnia Elettrica Nazionale "Elektrostopansvo na Makedonija" della quale si sta occupando una compagnia di consulenza austriaca. Quest'ultima ha recentemente smentito la voci sul fatto che l'azienda macedone verrà privatizzata attraverso un accordo diretto senza ricorrere ad un appalto internazionale. "Questo potrebbe avvenire solo nel caso vi fosse un'offerta palesemente migliore delle altre, cosa che riteniamo remota; in questo caso si potrebbe arrivare a determinare la privatizzazione attraverso un accordo diretto" hanno affermato i consulenti austriaci.
L'analista economico del quotidiano Dnevnik, Slobodan Sodic, ritiene che il valore globale della ESM si aggiri attorno ai 2,5 miliardi di € e rappresenterebbe un buon affare per gli acquirenti, nonostante in Macedonia il prezzo dell'energia venga artificialmente tenuto sotto i valori di mercato. Resta da considerare quanto il pesante indebitamento della ESM, verso privati cittadini ed altre aziende, peserà sul processo di privatizzazione.
Privatizzazioni in corso anche in Bulgaria. Proprio in questi giorni il governo di Sofia ha reso noto che a breve si procederà con l'ultima fase della privatizzazione della "Bulgartabak". Cinque i candidati all'acquisto che hanno superato la prima fase della gara d'appalto. Si tratta della viennese "Tabacco Holding", della banca russa "Regional Perspective", dell'ungherese "ViTabac", del gruppo bulgaro "Tabacco capital partners" ed infine del "Consortium Metatabac", legata all'uomo d'affari russo Michael Chorny.Lo Stato bulgaro è intenzionato a privatizzare l'80% della "Bulgartabak".