Sarà la musica a chiudere i tre giorni di iniziative organizzati a Sarajevo. Per un'Europa dal basso, per i Balcani in Europa.
A coronamento delle iniziative promosse da Osservatorio sui Balcani, Municipalità di Sarajevo e Consorzio Italiano di Solidarietà, che si terranno nella capitale bosniaca dal 4 al 6 aprile prossimo, vi sarà un concerto dell'Orchestra Filarmonica di Sarajevo diretta da Emir Nuhanovic e dell'Orchestra "Haydn" Orchester di Bolzano e Trento. Il concerto si terrà la sera di sabato 6 aprile presso il Teatro Nazionale.
L'Orchestra Filarmonica di Sarajevo è uno dei simboli della città. Il suo primo concerto si tenne il 24 ottobre 1923: il programma comprendeva l'"Ouverture per l'Opera Porin" di Lisinsky, il Concerto per pianoforte in Sol bemolle di F. Mendelssohn - Bartoldy e la Sinfonia n. 2 di L. V. Beethoven.
A dirigere furono A. Lukinich e J.Rozdalovsky. Dopo una lunga interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale nell'ottobre del 1948, in seguito alla liberazione, l'Orchestra Filarmonica di Sarajevo venne ricostituita.
Altro momento tragico quello della guerra che ha sconvolto la Bosnia Erzegovina dal 1992 al 1995. L'Orchestra continuò a tenere i suoi concerti, nonostante le fortissime perdite e le condizioni di lavoro estreme. Sette membri dell'Orchestra furono uccisi e dodici feriti durante gli attacchi alla città; la biblioteca musicale fu gravemente danneggiata e molti strumenti distrutti.
A dispetto di tutto ciò la Filarmonica continuò il suo lavoro e tenne più di 60 concerti, di cui 20 all'estero. Le repliche si svolgevano alla debole luce delle candele in cantine senz'acqua e senza riscaldamento.
La Messa da Requiem di Mozart suonata al concerto del 19 giugno 1994 sui resti dell'incendio alla Biblioteca di Sarajevo fu un momento importantissimo per la Filarmonica. Il maestro Zubin Mehta dirigeva l'orchestra e i solisti erano Josè Carreras, Ruggiero Raimondi, Cecilia Gasdia e Ildiko Comlosi.
L'Orchestra "Haydn" di Bolzano e Trento è più giovane ed è stata costituita nel 1960. Ma questi quarant'anni sono stati ricchi di iniziativa. Si è infatti esibita più volte non solo in tutta Italia ma anche negli USA, in Austria, Germania, Olanda, Francia, Svizzera e Ungheria ed ovunque ha riscontrato lusinghiere critiche. Più volte compositori contemporanei come Dallapiccola, Berio, Donatoni, Nono ed altri ancora le hanno affidato lavori in prima esecuzione assoluta. Numerose le collaborazioni con eminenti direttori, come Gracis, Inbal, Pésko, Suitner, Abbado, Muti, Giulini, Chailly, Oren, Maag, Melles, Rilling, Neuhold, Tamayo, Keuschnig, Wildner, Michniewski, Guth, Mandeal, Eberle, Reck, etc.), e con i nomi più prestigiosi del concertismo internazionale (Weissenberg, Gazzelloni, Magaloff, Nicolet, Ciani, Arrau, Berman, Brendel, Ciccolini, Accardo, Brunello, Buchbinder, Canino, Carmignola, Cominati, Kocsis, Lortie, Meyer, Oppitz, Tipo, Ughi, Sokolov, Zilberstein, etc.).
Come spesso avviene sarà dunque un evento musicale a ribadire l'importanza di un legame stretto tra Bosnia Erzegovina ed Italia, dell'integrazione dei Balcani in Europa. Il simbolo di questo legame verrà rappresentato dai due direttori; in alcuni brani l'uno dirigerà l'orchestra dell'altro.