29 MAGGIO 1993 GORNJI VAKUF:
un piccolo convoglio pacifista transitava sulla "strada dei Diamanti" a Gornji Vakuf. I
componenti di quella missione avevano un preciso compito: portare aiuti alle popolazioni
bosniache di Vitez e Zavidovici e a completare il progetto di accoglienza attraverso
il quale sessantadue persone, donne vedove di guerra con i loro figli, sarebbero state
accolte in Italia grazie all'impegno di cittadini e amministrazioni animate dal Coordinamento
Bresciano Iniziative di Solidarietà. A Gornji Vakuf il convoglio veniva fermato
da un gruppo di armati agli ordini di un ufficiale bosniaco: il comandante Hanefija
Prijc detto Paraga. Dopo aver requisito il carico, due soldati ricevono l'ordine di sparare
sui pacifisti. Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni cadono sotto i colpi di fucile
mentre Agostino Zanotti e Christian Penocchio fortunatamente si salvano, ciascuno
all'insaputa dell'altro, vagando tra i boschi della zona.

OTTOBRE 2000: Hanefija Prijc detto Paraga viene arrestato, accusato di aver
ordinato quel vigliacco eccidio, grazie ai sette anni di lavoro e di costante impegno da
parte di Agostino, Christian, dei famigliari di Guido Puletti, dell'avvocato Trucco e di un
gruppo di amici e compagni del Coordinamento e della Penna per la Pace. Questi sette
anni, animati da una precisa e comune richiesta di giustizia e verità, cominciano a dare
i loro primi frutti, grazie anche all'interessamento diretto di politici e amministratori
convinti dell'importanza di non lasciare impunite quelle morti.

26 APRILE 2001: inizia a Travnik, in Bosnia centrale, il processo contro il
responsabile dell'eccidio del 29 maggio 1993. I due sopravvissuti, Agostino Zanotti
e Christian Penocchio, sono chiamati a testimoniare contro gli imputati, e a rivivere quei
drammatici giorni. La loro deposizione è molto importante per l¹accertamento della
verità. Il dibattimento che inizia in Bosnia è il primo processo relativo ai fatti del 29
maggio 1993, ed è la prima occasione di possibile giustizia per i familiari delle vittime,
i sopravvissuti e per tutto il movimento pacifista. Lasciare impuniti i responsabili di
crimini di guerra significa minare le basi della convivenza e della riconciliazione tra le
vittime dei conflitti.

Questo crimine è ancora più odioso perché è stato compiuto verso persone che,
inermi, volevano affermare il diritto all'ingerenza umanitaria e nonviolenta, come semplici
cittadini, in mezzo ad una tragedia, nel cuore del conflitto, e a testimoniare la volontà
che nulla è perduto finché anche poche persone s'impegnano per il bene di tante altre.
fonte: Agostino Zanotti

28/06/2001 -  Anonymous User

29 MAGGIO 1993 GORNJI VAKUF:
un piccolo convoglio pacifista transitava sulla "strada dei Diamanti" a Gornji Vakuf. I
componenti di quella missione avevano un preciso compito: portare aiuti alle popolazioni
bosniache di Vitez e Zavidovici e a completare il progetto di accoglienza attraverso
il quale sessantadue persone, donne vedove di guerra con i loro figli, sarebbero state
accolte in Italia grazie all'impegno di cittadini e amministrazioni animate dal Coordinamento
Bresciano Iniziative di Solidarietà. A Gornji Vakuf il convoglio veniva fermato
da un gruppo di armati agli ordini di un ufficiale bosniaco: il comandante Hanefija
Prijc detto Paraga. Dopo aver requisito il carico, due soldati ricevono l'ordine di sparare
sui pacifisti. Guido Puletti, Sergio Lana e Fabio Moreni cadono sotto i colpi di fucile
mentre Agostino Zanotti e Christian Penocchio fortunatamente si salvano, ciascuno
all'insaputa dell'altro, vagando tra i boschi della zona.

OTTOBRE 2000: Hanefija Prijc detto Paraga viene arrestato, accusato di aver
ordinato quel vigliacco eccidio, grazie ai sette anni di lavoro e di costante impegno da
parte di Agostino, Christian, dei famigliari di Guido Puletti, dell'avvocato Trucco e di un
gruppo di amici e compagni del Coordinamento e della Penna per la Pace. Questi sette
anni, animati da una precisa e comune richiesta di giustizia e verità, cominciano a dare
i loro primi frutti, grazie anche all'interessamento diretto di politici e amministratori
convinti dell'importanza di non lasciare impunite quelle morti.

26 APRILE 2001: inizia a Travnik, in Bosnia centrale, il processo contro il
responsabile dell'eccidio del 29 maggio 1993. I due sopravvissuti, Agostino Zanotti
e Christian Penocchio, sono chiamati a testimoniare contro gli imputati, e a rivivere quei
drammatici giorni. La loro deposizione è molto importante per l¹accertamento della
verità. Il dibattimento che inizia in Bosnia è il primo processo relativo ai fatti del 29
maggio 1993, ed è la prima occasione di possibile giustizia per i familiari delle vittime,
i sopravvissuti e per tutto il movimento pacifista. Lasciare impuniti i responsabili di
crimini di guerra significa minare le basi della convivenza e della riconciliazione tra le
vittime dei conflitti.

Questo crimine è ancora più odioso perché è stato compiuto verso persone che,
inermi, volevano affermare il diritto all'ingerenza umanitaria e nonviolenta, come semplici
cittadini, in mezzo ad una tragedia, nel cuore del conflitto, e a testimoniare la volontà
che nulla è perduto finché anche poche persone s'impegnano per il bene di tante altre.
fonte: Agostino Zanotti