Il numero di matrimoni misti è stato spesso nella ex-Jugoslavia simbolo della convivenza. Ed i matrimoni misti sono stati le prime vittime del nazionalismo. Ora però, in alcune città della Bosnia, sembra l'amore possa andare "oltre i confini".
In alcune città della Bosnia, come Sarajevo e Zenica, è una piacevole sorpresa scoprire che la percentuale di matrimoni misti resta di poco inferiore a quella che si registrava prima della guerra. La sopresa è subito rovinata dai dati provenienti da altre città, prima della guerra famose per l'altissima percentuale di matrimoni misti, ora ridotta praticamente a zero.
La capitale bosniaca prima della guerra registarva 15 matrimoni misti ogni 100 celebrati. La situazione oggi è la stessa se si prendono in considerazione i quattro quartieri centrali e principali della città: Novi Grad, Novo Sarajevo, Centra e StariGrad. Si sposano tra loro serbi, croati e bosniaci ma non solo. Vi è una nuova dimensione di matrimoni misti: quelli con gli stranieri. I cittadini di Sarajevo si sposano infatti spesso con cittadini degli Stati Uniti, francesi, inglesi ed alcuni con cittadini di paesi arabi.
Le coppie non sono obbligate a dichiarare la propria nazionalità ma le statistiche sui matrimoni misti vengono redatte in base ai loro cognomi pur nella consapevolezza che, in alcuni casi, non è possibile derivarne una chiara indicazione sulla nazionalità.
Tuzla rappresenta da sempre in Bosnia un caso a se stante. Lì il numero di matrimoni misti è addirittura in leggero aumento rispetto agli anni precedenti alla guerra. Nel 1991 su 794 nuovi matrimoni 139 erano misti mentre nel 2001 degli 831 nuovi matrimoni lo erano 150.
Anche a Zenica le cose non sono molto cambiate e nel 2001 sono stati contratti una percentuale rilevante di matrimoni misti: il 12% del totale.
Ma vi sono altre città dove di matrimoni misti non se ne sente più parlare. Mostar, in compagnia di Vukovar, era, prima della guerra, la città dove se ne celebravano di più nell'intera ex-Jugoslavia. Oggi è una città divisa ed i matrimoni misti sono una rarità. Altra città cambiata notevolmente dopo la guerra è Banja Luka, oggi abitata prevalentemente se non quasi esclusivamente da serbi. E senza potersi incontrare è impossibile poi sposarsi (08.04.2002, Oslobodjenje).