Come viene percepita l'Italia dalla stampa d'oltre mare? In questo articolo un giornalista del quotidiano di Banja Luka, Nezavisne Novine, scrive un reportage sull'Italia del dopo euro, raccogliendo malumori e sottolineando l'addio alla dolce vita
Di D. Raduški, Nezavisne Novine, 10 febbraio 2005
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Ivana Telebak
Per quelli che non vivono in Italia questo Stato è sempre stato sinonimo di sole, buon cibo e romanticismo, cose che a tutti sono note come la dolce vita (in italiano nel testo, ndt.). Però per gli Italiani, nell'ultimo periodo, la vita non è poi così dolce. Secondo il quotidiano economico "Il Sole 24 Ore" addirittura quattro Italiani su cinque sono scettici riguardo un miglioramento della situazione economica.
Qual è il motivo del pessimismo italiano? Per incominciare, la loro economia, un tempo la quarta per importanza in Europa, stagna dal 2002. La maggior parte degli Italiani incolpa l'euro del pessimo stato della propria economia, poi il fatto che il governo non fa nulla per affrontare la questione degli aumenti dei generi che sono anche loro legati alla moneta unica europea.
L'incubo
"L'euro è un incubo", afferma Bruno, un funzionario italiano, mentre beve il suo cappuccino mattutino in un bar di Roma.
"I prezzi sono raddoppiati. Ecco, prendiamo come esempio questo cappuccino. È il doppio più caro rispetto a tre anni fa", racconta Bruno.
"Ma la situazione è ancora peggio di quello che lui dice", aggiunge il suo collega Massimo. La lira è stata semplicemente cambiata con gli euro. Facendo un esempio, la spesa al supermercato che costava 40.000 lire adesso è 40 euro, quindi un aumento del doppio in una notte".
"La situazione rispetto a tre anni fa è molto peggiore. I prezzi sono aumentati in modo folle, mentre gli stipendi sono rimasti gli stessi. Gli stipendi sono legati alla lira", dice un Italiano insoddisfatto.
Le ricerche mostrano che quasi oltre la metà degli Italiani va avanti di giorno in giorno. Le entrate non sono sufficienti per tirare alla fine del mese.
Fino a dieci anni fa, in Italia nessuno usava le carte di credito. Oggi, la maggioranza degli Italiani vive facendo conto su di esse. "Comprate oggi, pagate nel 2007" è la frase della maggior parte delle pubblicità italiane, cosa che illustra al meglio il modo italiano di sopravvivere.
Vivere contando sulla carta di credito
La maggior parte degli Italiani si trova con grandi debiti. Solo una piccola parte di loro riesce a risparmiare qualcosa. Un dato interessante è che durante gli anni novanta la maggior parte degli Italiani riusciva a risparmiare persino il 20 percento del suo guadagno mensile, e secondo questo dato si trattava proprio dei maggiori risparmiatori europei. Invece, oggi persino quelli che riescono a risparmiare qualcosa, affermano che assolutamente non hanno fiducia nel sistema bancario italiano, mentre rispetto a ciò non si devono nemmeno nominare i servizi bancari che sono incredibilmente cari. "Adusbef" - l'associazione italiana per la difesa dei risparmiatori, ha pubblicato i dati secondo i quali gli utenti dei servizi bancari perdono denaro proprio a causa delle alte tariffe dei servizi.
E oltre tutto, molti pensano che almeno i businessman e gli industriali vivano bene, perché pagano degli stipendi che sono riferiti alla lira, mentre i prezzi, che sono aumentati, sono riferiti all'euro. Tuttavia, nemmeno loro sono in una posizione migliore, perché in una situazione in cui è stato diminuito il potere d'acquisto dei cittadini, sono anche sempre meno quelli che spendono. Così che molti negozi hanno prolungato la stagione dei saldi persino dopo Natale, che secondo i risultati delle vendite è stato il più debole degli ultimi anni.
Per migliorare la situazione degli Italiani, il governo italiano ha introdotto la a lungo annunciata diminuzione delle tasse. Tuttavia, prendendo in considerazione il danno nominato, l'annunciata riduzione delle tasse è misera. Gli Italiani credevano che la capacità di Berlusconi negli affari avrebbe salvato l'economia italiana. Ma, siamo realisti, l'ultimo boom economico italiano è successo negli anni sessanta del secolo scorso. Quello era il tempo della vera "dolce vita".
Quando sono giunti i momenti difficili, gli Italiani hanno semplicemente stampato denaro. L'inflazione fioriva. I Turisti semplicemente facevano fatica con tutti quegli zeri.
"A quel tempo, ogni volta che salivano i prezzi, salivano anche i nostri stipendi. Invece oggi non è così", dice Giovanna, barista di un bar di Roma.
Distrutta anche la "bella figura"
La riduzione del potere d'acquisto è stata accolta in modo traumatico in uno Stato in cui le principali necessità di vita avevano un diverso significato rispetto al resto dei Paesi europei.
Per gli Italiani la "bella figura" (in italiano nel testo, ndt.) era tutto. Loro hanno sempre risparmiato su qualche altra cosa, ma dovevano avere un buon orologio, una buona automobile, vestiti firmati... Non hanno mai speso più di tanto per le vacanze estive o invernali, non gli era particolarmente importante. Dopo l'introduzione dell'euro, non ne hanno più neppure per le loro "principali necessità di vita".
Prima dell'introduzione dell'euro, gli Italiani erano ottimisti. Consideravano che fosse un importante passo verso l'integrazione europea, credevano che fosse qualcosa di molto positivo, qualcosa che gli avrebbe portato la stabilità e il benessere. Tuttavia, la maggior parte degli Italiani concorda sul fatto che il loro pessimismo non sia dovuto solo all'euro, ma anche al nuovo governo.
Silvio Berlusconi, che si trova alla testa della coalizione dal nome esplosivo "Forza Italia" è stato nominato premier italiano tre anni e mezzo fa. Gli Italiani credevano in lui. Tutti credevano che tutto ciò che fosse venuto a contatto con questo raffinato miliardario si sarebbe trasformato in oro. Negli ultimi tempi sono sempre più frequenti le voci sul fatto che Berlusconi faccia affari sospetti. Lui per adesso tenta di rigettare tutte le accuse, ma di giorno in giorno aumenta il numero dei suoi elettori che si sentono sfiduciati.
"Abbiamo sognato un'Italia nuova e migliore, ma a giudicare da come va, Berlusconi ha usato il potere solo per sé e per i suoi collaboratori. Il resto dell'Italia è caduto nel fango", dice un elettore di Berlusconi.