La Bosnia Erzegovina dopo aver ricevuto il via libera per entrare nel Consiglio d'Europa si appresta a sottoscriverne la Convenzione sui diritti dell'uomo. I cittadini bosniaci potranno allora rivolgersi alla Corte europea per diritti umani.
La Corte europea per i diritti umani finalmente sarà a disposizione anche dei cittadini bosniaci. La strada è lunga, ma i primi passi sono già stati fatti. Il Consiglio d'Europa si è dato il compito di
aiutare i giudici bosniaci, organizzando per loro un programma di sostegno della durata di tre anni. La prima fase, appena conclusa, è stata quella della formazione che nell'arco di dieci seminari ha coinvolto 250 giudici di tutta la Bosnia Erzegovina (Jutarnje Novine 25.02. 2002).
"Proprio in questi giorni sta si sta avviando la seconda fase", ha detto la Dott. Sanela Paripovic, giudice e responsabile del progetto di formazione. Il comitato temporaneo di coordinamento, fondato nel 2000 a Strasburgo, ha eletto i primi quindici, tra giudici e procuratori, che formeranno i propri colleghi attraverso 40 seminari, ciascuno della durata di tre giorni.
"L'ingresso della Bosnia Erzegovina nel Consiglio d'Europa è molto importante ed anche per questo gli organismi legislativi bosniaci devono arrivare a conoscere a fondo la Convenzione Europea e quali sono gli standard europei in uso. Cosicché in futuro possano essere parte dell'impianto legislativo bosniaco. Finora ci sono stati più di 500 interessati a questo percorso formativo, ovvero più di metà di tutti i giudici e procuratori esistenti sul territorio" aggiunge la Dott. Paripovic.
La giudice Papirovic ha anche sottolineato che la formazione è fondamentale per imparare ad interpretare ogni singolo articolo della Convenzione europea, della quale ciascun giudice dovrebbe conoscere ogni aspetto, ma anche per conoscere le modalità di applicazione della Convenzione e come ogni diritto viene interpretato dalla Corte europea.
"Nell'ambito del nostro programma abbiamo sempre presso ad esempio la Corte europea, ma facendo sempre attenzione alle legislazione locale. Siamo soddisfatti dal fatto che i primi risultati si vedono già, cioè si vede che la materia acquisita durante il seminario è stata subito applicata nella prassi". Alla domanda - quando i cittadini della Bosnia Erzegovina potranno rivolgersi alla Corte per i diritti umani? - la Dott. Papirovic ha risposto che "sarà possibile tra un anno, dopo l'ingresso del paese nel Consiglio d Europa, momento in cui anche la Bosnia Erzegovina dovrà ratificare la Convenzione dei diritti umani. Dopo questo passo, i cittadini potranno rivolgersi alla Corte europea" aggiungendo che comunque "già da oggi ci sono tutti gli strumenti per assicurare i diritti umani trattati nella Convenzione".