La difficile vita di chi distribuisce film in Bosnia-Erzegovina: il 99% delle videoteche vendono ed affittano infatti copie piratate. E le autorità bosniache sembrano non accorgersene.
E` molto dura la realtà per chi distribuisce film in Bosnia Erzegovina. Si lavora molto ma i risultati sono sempre scarsi. Come mai? Il motivo è semplice: troppi pirati. In Bosnia attualmente vi sono più di 2000 videoteche, quindi rappresentano un mercato non indifferente ma, secondo dati non ufficiali, il 99% di questo affittano e vendono videocassette false. E vi è anche di peggio. Si pensa infatti che il 60% dei proprietari di videoteche non hanno mai acquistato in tutta la loro vita "imprenditoriale" alcuna videocassetta originale. Hanno cioè sempre acquistato copie false il cui costo non supera in Bosnia i 2,5 €.
La legge sui diritti d'autore in BiH esiste in entrambe le Entità ma si tratta di una legge ereditata dalla vecchia Jugoslavia e risale al 1978. E' una legge oramai superata e ampiamente evasa.. Sembra addirittura che questi "pirati della celluloide" abbiano buoni contatti con le autorità. Altrimenti come spiegare il fatto che il governo(sia a livello federale che statale) non abbia mai cercato di affrontare il problema.
Sino a pochi anni fa la più grande rete di pirateria aveva le proprie radici in Serbia da dove poi le copie false venivano distribuite su tutto il territorio ex-Jugoslavo attraverso dogane poco controllate. Da quando però in Serbia è entrata in vigore la nuova legge sui diritti d'autore la situazione sta mutando.
Ma in Bosnia i pirati sanno anche come arrangiarsi e cavarsela da soli. Ad esempio il film Harry Potter in Croazia al cinema è stato visto da 200.000 spettatori, in Bosnia da soli 30.000. Come mai? La risposta è quasi banale essendo comparse le copie false del film nelle videoteche pochi giorni dopo la prima mondiale. E lo stesso è avvenuto per Il signore degli anelli, No man's land, ecc.
In una Bosnia che economicamente stenta a decollare vi sono una decina di "fabbrichette" di film pirata a Siroki Brijeg, Capljina, Bijeljina, Banja Luka e Zenica. La polizia resta indifferente e nessuno mai parla di questo problema (14.03.02, Slobodna Bosna).