10 anni dalla nascita della nuova azienda dopo la disgregazione della Jugoslavia, 100 anni dall'inaugurazione della prima tratta ferroviaria del Paese. Un occasione per considerare passato e prospettive.
Le ferrovie bosniache hanno celebrato il 10 giugno scorso contemporaneamente il loro decimo anniversario (quale nuova azienda nata dopo la secessione dalla Jugoslavia) ed i 100 anni dall'apertura della prima tratta ferroviaria in Bosnia Erzegovina.
Da dieci anni le Ferrovie BiH fanno parte dell'Unione Internazionale delle Ferrovie ma purtoppo ancora del tutto virtualmente. In Bosnia Erzegovina infatti non esistono percorsi che colleghino il Paese con l'estero e si ha la sensazione che molti anni dovranno ancora passare prima che i treni della BiH arrivino nelle stazioni europee.
Narcis Dzumur, direttore delle Ferrovie della Federazione BiH, ha dichiarato per l'occasione che mancano le risorse che possano portare ad un necessario e radicale ammodernamento del sistema ferroviario bosniaco.
E prima di pensare alla tratte internazionali la Bosnia dovrà considerare di unificare le ferrovie sul proprio territorio nazionale. La divisione del Paese in due Entità è rispecchiata infatti anche nel sistema ferroviario, per niente integrato.
Vero è che esiste un treno che giornalmente collega Sarajevo a Zagabria e che ve ne è un altro diretto in Croazia, a Ploce. Un treno per Belgrado partirà il prossimo 18 giungo ma sarà esclusivamente per inaugurare la nuova tratta e si dovrà aspettare per una circolazione regolare.
"Per quanto riguarda i treni merci la situazione è un po' migliore" ha chiarito Dzumur "le ferrovie della BiH hanno un traffico merci con tutti i principali Paesi europei". L'anno scorso sono state trasportate ben 3.761.000 tonnellate di merci, il 18% in più rispetto all'anno precedente. Se si considera il 1996, il traffico è aumentato ben di dieci volte.
Per quanto riguarda il trasporto passeggeri, entro l'anno è previsto un passo avanti con nuove linee che collegheranno Ploce-Sarajevo-Zagabria. I treni per Ploce da Sarajevo viaggeranno di notte per rendere possibili migliori coincidenze con il resto d'Europa.
Dzumur ha concluso affermando che, senza un intervento deciso e massiccio dello Stato, difficilmente le ferrovie della BiH potranno raggiungere risultati positivi (Oslobodjenje,
11.06.02).